Pnrr: il bando Start 4.0 (6 milioni) chiude con 55 progetti presentati

La metà quasi totalità delle proposte (l’85%) arriva da 4 regioni: Liguria, Lombardia, Toscana e Lazio

Roberta De Donatis, responsabile esecutiva del bando Start 4.0

Cinquantacinque progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale presentati da centodue imprese, di cui sessantaquattro sono Micro – piccole imprese, ventidue sono medie imprese, sedici sono grandi imprese: questi i numeri dell’edizione 2023 di Start 4.0. Il contributo complessivo richiesto per la realizzazione dei progetti ammonta a 17 milioni di euro e i domini applicativi delle proposte vanno dall’innovazione nei sistemi produttivi delle imprese, nelle infrastrutture energetiche, nella gestione dei rifiuti, fino alla logistica, i trasporti e il settore portuale.

Start 4.0, con risorse Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui è soggetto attuatore, potrà finanziare, con 6 milioni di euro, le proposte tecnologiche più interessanti e impattanti, che saranno selezionate da una commissione di esperti entro la fine dell’anno. Si tratterà di circa 15 progetti, con un contributo massimo a progetto di 400.000 euro. L’obiettivo del bando è quello di favorire l’adozione e la crescita di soluzioni basate su tecnologie 4.0 nei processi, nei prodotti e nei servizi delle imprese italiane, per aumentare la competitività del sistema paese, come chiesto anche dalla Commissione Europea, attraverso i target Pnrr. La metà quasi totalità delle proposte (l’85%) arriva da 4 regioni: Liguria, Lombardia, Toscana e Lazio, ma l’interesse per il bando di Start 4.0 arriva anche da imprese del Centro – Sud, in particolare da Abruzzo e Campania.







«Un dato di cui siamo orgogliosi è che il 97% delle proposte che abbiamo ricevuto, praticamente la totalità – sottolinea la responsabile esecutiva, Roberta De Donatis – prevede il coinvolgimento di un’università o di centro di ricerca nazionale. Negli scorsi bandi il coinvolgimento della ricerca si fermava sotto il 60%. E’ la dimostrazione che ormai Start 4.0 è riconosciuto come soggetto qualificato per fare trasferimento tecnologico e ridurre le distanze tra mondo della ricerca e mondo delle imprese».














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