Philips: innovazione nel modello di business e nelle strategie. Funzionerà?

di Luigi dell’Olio ♦ La scelta è di focalizzarsi sul business della salute con prodotti sia per i consumatori che per il sistema ospedaliero. Smart devices e telemedicina, dallo spazzolino da denti connesso al controllo sanitario a distanza. Una nuova sede italiana

«La sfida per chi fa business è saper leggere i cambiamenti in atto sul fronte della domanda ed essere pronti a riorganizzare l’offerta prima dei concorrenti. È questo lo spirito che ci ha portati a modificare radicalmente il nostro posizionamento di mercato». Così Gianluigi Redolfini, health systems marketing leader – Philips Italy, Israel & Greece, spiega l’evoluzione del colosso olandese It (guidato dal 2011 dal Ceo Frans Van Houten), per oltre un secolo protagonista nei mercati dell’elettronica di consumo, business che ha progressivamente dismesso negli ultimi anni per concentrarsi sul segmento dell’health technology, ossia le tecnologie al servizio della salute. Una nuova strategia, lo stesso focus sull’innovazione che oggi travalica il prodotto e diventa innovazione di processo, dei modelli di business con l’obiettivo di guidare il progresso e migliorare la vita delle persone. L’esercizio 2017, che ha segnato il completamento del processo di riposizionamento sul mercato, si è chiuso con un fatturato di 17,8 miliardi di euro a livello worldwide, in crescita del 4% su base comparabile rispetto al 2016. Gli ordini acquisiti su base comparabile sono aumentati del 6%, mentre l’utile netto (comprensivo di un’imposta una tantum non-cash di 72 milioni di euro), si è attestato a 1,028 miliardi rispetto agli 831 milioni dell’anno precedente.

 







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Gianluigi Redolfini, health systems marketing leader – Philips Italy, Israel & Greece

Tecnologie per gli utenti finali

«Siamo in presenza di uno scenario che da una parte vede crescere progressivamente l’età media della popolazione, a causa della riduzione delle nascite e del miglioramento dei percorsi di cura, con un correlato aumento della patologie croniche, e dall’altra registra una sempre maggiore difficoltà da parte del sistema sanitario di assicurare adeguata assistenza a tutti i cittadini per problemi di sostenibilità economica». Un contesto nel quale il gruppo olandese si inserisce puntando su soluzioni che si concentrano su due ambiti: i prodotti per i consumatori e potenziali pazienti ( «Una condizione che riguarda tutti, per quanto in differenti momenti della vita», sottolinea Redolfini) e le soluzioni avanzate da offrire alle strutture ospedaliere e quindi al personale medico.

 

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Philips Sonicare Diamond Celan Smart
Per tutti

Sul primo versante, sottolinea il manager, «il nostro focus è connettere dati, tecnologie e persone, superando le barriere esistenti. In questo sforzo facciamo leva sulle competenze maturate nella nostra lunga storia in ambito tecnologico». Qualche esempio? «Abbiamo messo a punto uno spazzolino connesso (Philips Sonicare DiamondClean Smart) che, grazie a un sistema di feedback personalizzato e sensori posti nelle testine che interagiscono con il manico dello spazzolino e con un’app dedicata, consente di raccogliere e memorizzare i dati sullo stato di salute orale, di realizzare in tempo reale una mappatura in 3D della bocca e di condividere tramite smartphone le informazioni con il professionista dentale di fiducia. Insomma, portiamo funzionalità avanzatissime a disposizione dell’utente finale».

 

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Stefano Folli,Presidente e Amministratore Delegato Philips Italia, CEO Philips IIG (Italia, Israele, Grecia)
Dispositivi per la sanità ospedaliera

Molto ampia è poi l’offerta in ambito B2B. Una delle ultime novità su questo fronte è Lumify, un sistema ecografico portatile a portata di smart device. «Da tempo si sottolinea la necessità di mettere il paziente al centro della sanità; noi lo facciamo davvero», rivendica Redolfini, «perché è la tecnologia ad andare da lui, favorendo così accessibilità, integrazione ed efficienza. È sufficiente scaricare l’app Lumify e collegare il trasduttore a ultrasuoni portatile al proprio smart device per essere pronti ad avviare una scansione ottimizzata ed esaminare pazienti, formulare diagnosi più rapide e prestare assistenza ovunque sia necessario. In questo modo gli smart device di cui dispongono i medici si trasformano dunque in reali ‘erogatori’ di servizi sanitari facilitando la comunicazione tra i membri dell’equipe medica e rendendola più immediata grazie a una condivisione facilitata delle immagini diagnostiche tramite e-mail o rete condivisa», aggiunge il manager.«Tutto ciò consente, inoltre, di agire tempestivamente, riducendo i tempi di intervento e rispondendo in modo più adeguato alle esigenze sia del medico sia del paziente».

 

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Philips Lumify

 

Philips aspira al raggiungimento di una salute senza limiti e la telemedicina è la migliore realizzazione dell’abbattimento delle barriere che affliggono oggi il sistema sanitario. In quest’ottica è nato “Vicini di salute,” il progetto educazionale di telemedicina ideato da Philips e Pfizer in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano con l’obiettivo di migliorare la gestione del percorso di cura dei pazienti cronici nell’ambito di Malattie Rare, Patologie Reumatiche, Malattie Cardiovascolari (Fibrillazione Atriale). Il progetto coinvolge tre ospedali italiani: il Policlinico di Milano, il Sant’Andrea di Roma e la Struttura pugliese Area BAT dove sono stati selezionati 90 pazienti che utilizzano tablet appositamente configurati per patologia, costantemente collegati con i medici, in modo da ricevere reminder rispetto all’aderenza alla terapia e al follow-up, alle richieste di monitoraggio dei parametri vitali, oltre a messaggi motivazionali. «Il medico è così in grado di avere sotto controllo le condizioni del paziente e può intervenire in caso di necessità», spiega Redolfini. Che conclude: «La sfida è estendere la tecnologia a tutti i livelli, puntando al tempo stesso ad accrescere la qualità della prestazione sanitaria e tenere sotto controllo i costi».

 

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La nuova sede italiana di Philips

La nuova sede italiana

Il processo di trasformazione intrapreso da Philips trova espressione nella nuova sede italiana, presso l’innovativo edificio Sarca 235 all’interno del Business District Bicocca, a nord di Milano. L’azienda, infatti, ne parla non tanto come una sede fisica, ma piuttosto «l’apice di questo cambiamento e al tempo stesso un nuovo punto di inizio, che punta a mettere l’innovazione al servizio della salute con l’ambizione di connettere persone, dati e tecnologia senza barriere, dall’ospedale fino a casa». Secondo le parole del ceo italiano Stefano Folli.«E poiché siamo profondamente convinti che il cambiamento parta sempre dall’interno, abbiamo abbattuto per primi queste barriere, ridisegnando i nostri spazi, specchio di un’organizzazione e di una cultura aziendale rinnovate e aggiungendo così un ulteriore tassello per ridefinire in modo più efficace i confini dell’health technology». La nuova organizzazione del lavoro segue il principio della work place innovation all’insegna della flessibilità e della condivisione. Superato il vecchio concetto di ufficio chiuso, gli spazi sono strutturati attraverso working corner ciascuno composto da isole con postazioni lavorative libere, con meno aree dedicate al singolo e più luoghi aperti che favoriscono concentrazione, creatività e collaborazione.














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