Pfizer, vendite vaccini per 32 miliardi dollari nel 2022. Ma a Catania 130 esuberi

Senza il covid, i ricavi della big pharma statunitense sono scesi del 2% rispetto al trimestre dell'anno precedente. Tagli nello stabilimento siciliano, che produce farmaci meno innovativi

Pfizer, l’azienda biofarmaceutica statunitense, ha riportato i risultati finanziari relativi al quarto trimestre 2021: i ricavi previsti per l’anno fiscale 2022 si attestano sui 32 miliardi di dollari, mentre la pillola anti-covid Paxlovid (che ha ottenuto recentemente il via libera) genererà altri 22 miliardi di dollari. I ricavi dell’ultimo trimestre 2021 sono stati di 23,8 miliardi di dollari con una crescita del 105% (nel 2020 erano stati 11,63 miliardi). La big pharma, invece, ha ottenuto delle performance al di sotto delle aspettative al di fuori del “settore vaccini”: i ricavi, infatti, sono scesi del 2% rispetto al trimestre dell’anno precedente.

L’utile per azione diluito nel periodo è salito a 0,59 dollari, così come quello diluito rettificato a 1,08 dollari. Gli analisti, però, si aspettavano un utile per azione di 0,87 dollari su ricavi per 24,12 miliardi di dollari. Infatti, le previsioni per i ricavi 2022 da vaccino covid-19 erano di 33,79 miliardi di dollari, mentre quelle relative al farmaco antivirale di 22,88 miliardi di dollari (superiori a quelle previste dalla stessa Pfizer sui 54 miliardi di dollari).







Le vendite di Pfizer per il 2022 (l’azienda punta a produrre più di 4 miliardi di dosi di vaccino nel corso dell’anno) dovrebbero garantire una cifra tra i 98 miliardi e 102 miliardi di dollari. Si tratta di stime inferiori a quelle degli analisti che si attestavano a 105,48 miliardi di dollari. Se confermati questi risultati rappresenterebbero l’ennesimo record per la big pharma statunitense che registrerebbe così una crescita media del 23% rispetto ai ricavi del 2021. Per quanto riguarda l’utile per azione diluito rettificato, le stime si aggirano sui 6,33/ 6,55 dollari.

Nel frattempo, Pfizer ha formalizzato a 130 dipendenti dello stabilimento di Catania la richiesta di licenziamento collettivo. Si tratta di un provvedimento che riguarderà in modo diretto e indiretto circa 200 lavoratori (i dipendenti dello stabilimento siciliano sono complessivamente 700). Il ridimensionamento in Sicilia è da attribuire principalmente alla mancata produzione di componenti o preparati che servono per i vaccini contro il coronavirus: a Catania, infatti, vengono prodotti altre tipologie di farmaci.














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