La joint venture tra Duferco e Nucor giunge al termine

Firmato il financial closing che sancisce la fine dell’alleanza tra le due aziende. «Sono stati dodici anni di collaborazione fantastica», ha commentato Antonio Gozzi

Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e presidente e amministratore delegato di Duferco Italia Holding. Secondo Gozzi, la premier Giorgia Meloni ha fatto bene con il Piano Mattei (partenariato economico, energetico e sociale tra l’Italia e gli Stati Africani): è un modo per abbassare il baricentro degli equilibri decisionali europei. Oggi, infatti, questi sono troppo sbilanciati a Nord, verso Paesi che puntano alla deindustrializzazione del Vecchio Continente, sotto il peso della finanza speculativa e dell’estremismo green.

Dopo 12 anni, giunge al suo termine la joint venture fra Duferco, holding internazionale che opera nel settore siderurgico, e l’americana Nucor: oggi, 21 dicembre, è stato firmato il financial closing che sancisce la fine dell’alleanza tra le due imprese.

«Dopo nove mesi di amichevoli ma complesse discussioni con la firma e il financial closing si è conclusa la trattativa che ha visto lo scioglimento della joint-venture tra il gruppo Duferco e Nucor in Duferdofin, azienda leader italiana nella produzioni di travi e profili per le costruzioni», commenta Antonio Gozzi, Presidente di Duferco Italia Holding. «Sono stati dodici anni di collaborazione fantastica con la prima siderurgia statunitense nei quali la nostra azienda industriale è cresciuta molto grazie anche all’apporto economico, finanziario e di knowhow del partner americano. Il rammarico è di non essere riusciti a raggiungere in questo periodo i risultati che legittimamente Nucor si attendeva dalla joint venture. Purtroppo il Covid, le sue conseguenze sul taglio degli investimenti di Nucor negli Usa, la nostra volontà di andare avanti comunque sull’investimento del nuovo treno di laminazione a San Zeno, già concordato e deciso da tempo, hanno causato una di quelle situazioni di divergenza strategica che purtroppo talvolta accadono anche tra i partner più affiatati. Per Duferco è stato un grande onore essere partner di Nucor e grazie a questa collaborazione abbiamo ancor meglio compreso e apprezzato lo spirito e la cultura industriale statunitense perfettamente incarnata dagli uomini di Nucor.







Spesso si ha del capitalismo americano una visione falsa e ideologica, tutta concentrata sugli eccessi finanziari di Wall Street e delle multinazionali, e non si vuole guardare invece l’importanza planetaria del suo capitalismo industriale fatto di valori, tecnologia, organizzazione, dimensione, modelli di management, gusto per le sfide e la frontiera. Lealtà, trasparenza, pragmatismo, focalizzazione sul risultato, rispetto per le persone, spirito di corpo, fortissima cultura aziendale sono quanto i nostri amici americani di Nucor ci hanno insegnato in questi anni.  Duferco, anche per la storia del suo fondatore e per legami della nostra famiglia, è sempre stata fortemente vicina agli Stati Uniti d’America, ma questa esperienza ci ha ancor di più convinto dell’importanza per l’Italia e per l’Europa del rapporto e della collaborazione atlantica, fattore essenziale di stabilità e democrazia in un mondo così difficile».

«Vorrei ringraziare a uno a uno tutti gli uomini di Nucor che hanno seduto in questi anni nel board di Duferdofin-Nucor», prosegue Gozzi. «R.Joseph Stratman, Rex Query, Richard Wechsler, James Jellison, David Sumoski, Jay Henderson, Chad Utermark, Barry Solomon, Leon Topalian, Jonathan Witherow, Mike Keller, Bryson Trumble. Vorrei ringraziare in particolare i quattro uomini che più di tutti hanno incarnato per noi questo spirito di amicizia e di collaborazione: Dan Di Micco, John Ferriola e R.Joseph Stratman  e Leon Topalian che, in periodi diversi, hanno accompagnato la JV  nei  passaggi ed evoluzioni strategici  che consentono oggi alla nostra azienda di aspirare a una leadership europea.
Grow the core, Expand beyond, Live our culture sono stati il vostro messaggio che non dimenticheremo!».














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