Nella top ten dei rischi guadagnano terreno quelli cyber

Grazie alla correlazione intelligente dei dati, la piattaforma blocca gli attacchi attraverso tutti i vettori, tra cui e-mail, cloud, reti ed endpoint

Nel Global Risks Report 2018 scompaiono dai primi posti della classifica i rischi legati alle disuguaglianze sociali. Armi di distruzione di massa, eventi atmosferici estremi e disastri naturali sono quelli a più alto impatto

Secondo i risk manager, a livello globale, armi di distruzione di massa, eventi atmosferici estremi, disastri naturali, fallimento delle politiche di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici e crisi idriche sono i rischi che potranno generare più danni nei prossimi 10 anni. Tra le nuove sfide la limitata potenza di fuoco delle policy in caso di nuova crisi, le interruzioni causate dall’intensificazione dei modelli di automazione e digitalizzazione e un accumulo di pressioni mercantiliste e protezionistiche in un contesto di crescente politica nazionalista e populista.

Queste alcune delle evidenze contenute all’interno dell’Executive Opinion Survey, il sondaggio alla base del Global Risks report realizzato ogni anno dal World Economic Forum (in collaborazione con Marsh & McLennan Companies e Zurich Insurance Plc) che ha coinvolto nel 2017 oltre 12.400 executive in 136 Paesi offrendo una prospettiva dei rischi a più alto impatto e più probabili su un arco temporale di 10 anni.







L’anno appena concluso, caratterizzato da uragani ad alto impatto e temperature estreme, nonché il primo aumento delle emissioni di CO2 da quattro anni non fa che incrementare la percezione dei rischi ambientali per i risk manager di tutto il mondo. In linea con lo scorso anno, sono i rischi di scenario ambientale a dominare la classifica, con in vetta l’impatto che potrebbe avere l’utilizzo di armi di distruzione di massa. Se tre anni fa i rischi economici e geopolitici come la disoccupazione, i conflitti internazionali e le crisi di Stato occupavano i primi posti della classifica, oggi sono del tutto scomparsi lasciando il posto a rischi naturali e tecnologici.

Crescono soprattutto i rischi legati alla sicurezza informatica, sia nella loro prevalenza che nel loro potenziale disruptive. Gli attacchi contro le imprese sono quasi raddoppiati in cinque anni e gli incidenti che un tempo sarebbero stati considerati straordinari stanno diventando sempre più comuni. I trend differiscono notevolmente tra le varie aree del mondo, in particolare nel Nord America e nell’Unione Europea, dove la crisi ha colpito in modo più severo. Nonostante i rapidi miglioramenti registrati in Europa dal 2013, infatti, la regione rimane particolarmente esposta ai problemi della disoccupazione giovanile: in media, i giovani in Europa rimangono con molto più probabilità di essere disoccupati rispetto alle loro controparti o in Nord America o nei Paesi emergenti e questo, in particolare in Grecia, Spagna e Italia ha portato alla crescita di rischi di tipo socio-economico che non sono rappresentati dalla media globale.














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