Qual è una delle minacce globali per la salute umana, animale e vegetale? Prima di rispondere spazzate via l’idea del coronavirus. La minaccia, infatti, viene dalla resistenza dei batteri agli antibiotici, la quale può complicare il trattamento di un’infezione, anche lieve, pur in un soggetto sano. Una scoperta di un gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit) potrebbe cambiare le cose.
La molecola scoperta , di cui si è avuta notizia grazie alla pubblicazione sulla rivista scientifica Cell il 20 febbraio 2020, si chiama Halicin – precedentemente studiata per sconfiggere il diabete – ed è in grado di uccidere i batteri solitamente resistenti ai più potenti antibiotici. E tutto grazie a un modello di apprendimento automatico, senza dover investire somme colossali. Il nome è venuto in mente ai ricercatori ricordando il sistema di intelligenza artificiale immaginaria di “2001: Odissea nello spazio”.
Prevedere il comportamento della molecola
Testato su oltre 6mila diverse molecole, il modello di apprendimento automatico è in grado di determinare quale molecola è abbastanza efficace da distruggere un determinato batterio. Può anche prevedere il comportamento della molecola mappando la sua struttura biologica.
In laboratorio, Halicin ha ucciso con successo molti batteri come il Clostridium difficile, l’Acinetobacter baumannii e il Mycobacterium tuberculosis. Solo il batterio Pseudomonas aeruginosa ha resistito. La molecola è stata anche testata su due topi infettati da A. baumannii, un batterio che ha infettato molti soldati americani in Iraq e in Afghanistan e che ha resistito a tutti gli antibiotici. I topi sono stati curati in 24 ore.
