Mimit-Mase: definiti gli interventi per la riqualificazione ambientale degli impianti Isab

Entro 36 mesi dovranno essere adeguati gli impianti di trattamento delle acque di scarico e realizzati quelli finalizzati al riutilizzo delle acque reflue

Gli stabilimenti Isab dovranno assicurare il rispetto dei valori limite di emissione per i metalli nelle acque reflue recapitate al depuratore consortile gestito da Ias e da Priolo Servizi

Dopo il Dpcm attraverso il quale il Governo ha dichiarato gli stabilimenti Isab di interesse strategico nazionale, è stato firmato infatti, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin, il decreto interministeriale che definisce le misure per il bilanciamento tra le esigenze di continuità produttiva degli stabilimenti della società Isab e gli obiettivi di salvaguardia dell’occupazione, tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente. In particolar modo nel decreto vengono definiti gli interventi necessari a dare soluzione alle questioni ambientali inerenti gli impianti di depurazione consortile gestiti dalla società Ias e dalla società Priolo Servizi. Gli stabilimenti Isab dovranno assicurare il rispetto dei valori limite di emissione per i metalli nelle acque reflue recapitate al depuratore consortile gestito da Ias e da Priolo Servizi, che dovrà altresì assicurare il rispetto dei valori limite massimi annuali per i parametri riguardanti gli idrocarburi totali, fenoli e solventi organici aromatici.

Entro 36 mesi Isab e Priolo Servizi dovranno effettuare gli interventi necessari all’adeguamento degli impianti di trattamento delle acque di scarico, nonché realizzare quelli finalizzati al riutilizzo delle acque reflue. Il costante monitoraggio delle misure e delle attività previste è affidato all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), con il supporto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) della regione siciliana. Gli impianti di depurazione oggetto del presento decreto continuano l’esercizio nel rispetto delle autorizzazioni ambientali regionali: il presidente della regione siciliana, anche a mezzo di proprio delegato, è individuato quale soggetto preposto al coordinamento delle attività finalizzate al finanziamento, alla progettazione ed alla realizzazione delle opere necessarie. A supporto dell’azione del Presidente è istituito un tavolo tecnico con Mase, Mimit e Mit, Ispra e Arpa territorialmente competente.




















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