Missione Mimit in Arabia Saudita: colloquio Urso-Al Saalem su settore minerario e materie prime critiche

Al meeting erano presenti Pirelli, EuroPort, Maire Tecnimont, Prysmian, Roboze, Deloitte, Poseidon Lng Hub e Gruppo San Donato

Continua la missione ufficiale nella penisola arabica del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: questa mattina ha incontrato a Riad (Arabia Saudita) il presidente della Commissione Reale per Jubail e Yanbou, Khalid Al Saalem. Al centro del colloquio, le strategie dei due paesi nel settore minerario e nella filiera dell’approvvigionamento e della lavorazione delle materie prime critiche. Altro argomento affrontato nel corso della riunione è stato la realizzazione di investimenti nei reciproci settori industriali di interesse, come l’automotive, l’oil & gas, la difesa, la nautica, l’agroalimentare e i progetti ad alto tasso di innovazione tecnologica, come le tecnologie green, l’idrogeno e lo spazio. A questo scopo, hanno partecipato al meeting anche i rappresentanti apicali di alcune aziende italiane presenti in Arabia Saudita, tra cui Pirelli, che ha recentemente sottoscritto un accordo per uno sviluppo produttivo nel paese, EuroPort, Maire Tecnimont, Prysmian, Roboze, Deloitte, Poseidon LNG Hub e Gruppo San Donato.

«Italia e Arabia Saudita sono impegnate nello sviluppo di un contesto, normativo e industriale, che favorisca e acceleri l’autonomia strategica nel settore delle materie prime critiche. A questo scopo, oltre a condividere le rispettive best practice, con il presidente al Saalem abbiamo approfondito la possibilità di partnership e investimenti congiunti soprattutto nel comparto estrattivo, sia nei rispettivi paesi, sia in aree terze, come il continente africano, in coerenza con il Piano Mattei che il nostro governo sta sviluppando» ha dichiarato il ministro Urso.







Nel corso del colloquio, Urso ha inoltre illustrato le principali caratteristiche del Fondo Sovrano per il Made in Italy, che è in fase di adozione in parlamento con il ddl Made in Italy. Il Fondo italiano ha l’obiettivo di integrare risorse pubbliche con quelle private, aprendo il capitale dei fondi a sottoscrizioni di investitori globali che possono essere istituzionali o altri fondi sovrani. A supporto del ministro, è intervenuta Giovanna Della Posta, ad di Invimit, strumento che il governo ha a disposizione per attrarre e concretizzare investimenti in settori strategici.














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