Marchesini Group e Università di Bologna: prototipo per mascherine più efficaci

Il nuovo materiale è basato su nanofibre polimeriche ad elevata carica elettrostatica

Le prime produzioni saranno utilizzate per realizzare un lotto prototipale di mascherine di tipo Fffp3 da Gvs

La collaborazione fra Marchesini Group e Università di Bologna ha dato i suoi frutti: dall’unione delle due forze è nato un prototipo per realizzare un nuovo materiale filtrante per le mascherine capace di offrire maggior protezione da virus e batteri: permette di trattenere aerosol che contengono virus e batteri in modo molto più efficace rispetto ai materiali usati comunemente, ha un elevato potere filtrante del particolato, può essere applicato anche su tessuti che non sono normalmente utilizzati per realizzare mascherine.

Il prototipo si trova attualmente nel Din, il laboratorio di Ingegneria Industriale dell’Università e una volta messo in funzione sarà in grado di produrre 7.000 mascherine al giorno ed è stato sviluppato da un gruppo di ricerca interdisciplinare dell’Università di Bologna guidato da Andrea Zucchelli, Maria Letizia Focarete e Davide Fabiani.







«Solo all’interno di un’Università può nascere un progetto simile, capace di
mettere a sistema in modo rapido ed efficace ingegneria meccanica, studio
dei polimeri ed ingegneria elettrica per mettere a punto una avanzata
tecnologia di filatura elettrostatica», afferma Zucchelli. «Grazie a questa sinergia
siamo riusciti a combinare la tecnologia dell’elettrofilatura, che permette di
ottenere materiale con fibre nanometriche, con l’effetto corona, un
fenomeno grazie al quale è possibile ottenere un’elevata carica elettrostatica
nelle nanofibre».

Il prototipo inizierà a breve a produrre mascherine, nello specifico modelli del tipo Ffp3 con un’elevatissima capacità protettiva contro virus e batteri. I ricercatori stanno già lavorando a nuove idee per espandere ulteriormente la portata di questa nuova tecnologia.

 














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