Marchesini acquisisce Carlo Corazza, Auteco Sistemi ed Fvm

L'azienda rafforza la sua posizione su meccanica e automazione

L’obiettivo di Marchesini per il 2020 è quelllo di mantenere stabili le prospettive economiche del 2019.
L’obiettivo di Marchesini per il 2020 è quelllo di mantenere stabili le prospettive economiche del 2019.

La pandemia non ha fermato Marchesini, gruppo da 441 milioni di fatturato, che oltre ad avere mantenuto le prospettive economiche, ha finalizzato due nuove partecipazioni e un’acquisizione.

«Queste operazioni permetteranno alle aziende interessate di incrementare la propria quota di mercato e a Marchesini di rafforzarsi ancora su due segmenti imprescindibili per il suo business, quello dell’automazione e del controllo dei processi produttivi. Due settori che avranno per noi sempre priorità perché consentono ai nostri clienti di ottenere un pieno beneficio in termini di performance e qualità delle linee», spiega Pietro Cassani, amministratore delegato di Marchesini.







La prima acquisizione è relativa a Carlo Corazza, azienda da 2 milioni di fatturato con la quale il gruppo collabora da tempo, specializzata in lavorazioni meccaniche di precisione e processi speciali. La seconda riguarda Fmv, impresa toscana con fatturato di 800.000 euro che produce piccole macchine automatiche e componentistica per il settore farmaceutico, diagnostico, cosmetico ed alimentare. La terza realtà che entra nel gruppo è Auteco Sistemi, software house di Pavia specializzata nello sviluppo di soluzioni nel campo dell’automazione, del controllo di processo e della digitalizzazione dei flussi operativi.

Queste acquisizioni si inseriscono nella strategia sempre più vitale di interconnettere la meccanica con la robotica ed il software, la manifattura con la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale.

«È indispensabile, per noi come Marchesini e per l’Italia come paese, che l’intera filiera delle imprese italiane fornitrici venga consolidata per garantirne crescita dimensionale e geografica», ha dichiarato Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini. «Si tratta di un ecosistema prezioso ma fragile, che va supportato con processi aziendali più efficienti, investimenti costanti e sostenibili, un accrescimento delle competenze tecniche e manageriali e con la garanzia di una corretta etica dei comportamenti nei rapporti economici. Senza tralasciare la rimodulazione degli incentivi legati all’Industria 4.0, per rendere la tecnologia disponibile a tutte le aziende».














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