Da giardino recintato a foresta pluviale: è l’evoluzione della manifattura!

di Piero Formica* ♦︎ Le imprese stanno formando ecosistemi complessi in grado di auto-organizzarsi: intelligenza artificiale, scienza dei dati e ricerca costante i pilastri di queste realtà. Tra i generatori del cambiamento spicca la sanità, che vale diversi trilioni dollari nel mondo. Google, Apple, Amazon, Alibaba invadono i campi della farmaceutica, della diagnostica, della tecnologia indossabile e delle assicurazioni

Il fiume dell’economia bagna, da un versante, il popoloso Paese della quantità e, dall’altro, la terra della qualità. Nel primo si producono grandi quantità di beni con tanto lavoro di routine sempre più automatizzato. Le persone indulgono al consumismo, all’acquisto «indiscriminato di beni di consumo, suscitato ed esasperato dall’azione delle moderne tecniche pubblicitarie, le quali fanno apparire come reali bisogni fittizî, allo scopo di allargare continuamente la produzione», come si legge nel vocabolario della Treccani. La ricchezza è mal distribuita, l’ambiente naturale distrutto. Sull’altra sponda, è poco popolata la terra delle attività creative. La gente si dedica con assiduità a ideare per un consumo ad alta intensità spirituale e immaginativa; consumo rivolto all’apprendimento, all’arte, alla musica, al miglioramento dell’ambiente e della salute, e ad una sana longevità.

Nel mondo che sta cambiando sotto la spinta rivoluzionaria di Madre Natura, per lasciarsi alle spalle il Paese della quantità, della crescita del PIL che consiste anzitutto e soprattutto nel consumismo, e toccare la sponda della qualità bisogna costruire e poi attraversare il ponte dell’Ideazione. Quel passaggio è un viaggio di scoperta la cui guida è l’intuizione. Nel camminare si corrono avventure che sono transdisciplinari anziché interdisciplinari, Insomma, procedendo si scoprono idee originali più che scambiarsi idee conosciute da sfruttare. Quando si scambiano idee è perché esse sono nuove per entrambe le parti. Nella terra della qualità l’ideatore è esploratore che va alla ricerca del diverso da sé con cui creare connessioni prima inesistenti per entrambi. Andando verso il mondo che cambia, vedremo l’istruzione reinventarsi per entrare in sintonia con l’imprenditorialità trasformativa. A questo disegno molto può contribuire la manifattura.







La transizione ecologica richiede massicci investimenti che coinvolgono la manifattura nell’energia, nei trasporti, nelle costruzioni a carbonio zero e nelle catene di approvvigionamento resistenti a successive ondate epidemiche. La manifattura è anche impegnata a sperimentare come operare in agricoltura e nell’industria alimentare, per ripristinare la biodiversità e assicurare la produzione di cibo sano, e nell’economia della cura, dalla sanità all’assistenza all’infanzia, per contribuire ad alzare gli standard qualitativi di vita delle persone. In tutti questi campi possono spargersi i semi per la nascita di imprese manifatturiere trasformative i cui posti di lavoro sono ad alto contatto umano e l’innovazione è frutto della ricerca intorno a temi attinenti all’intelligenza artificiale, alla scienza dei dati ed alla scienza comportamentale che valorizzando le attività intangibili conferiscono qualità alle produzioni materiali.

Soluzioni manifatturiere che spostano il consumo dai beni che sprecano l’ambiente ad altri in sintonia con la natura e la salute alzano gli standard qualitativi di vita delle persone e sono componenti ecologiche del PIL da favorire con politiche che alimentino la creatività, dal momento che il lavoro umano sarà sempre più automatizzato. Si pensi alla manifattura della tecnologia indossabile che dà una visione mirata per un piano di trattamento preciso del paziente e alla produzione di sensori medici che consentono ai professionisti di salvare vite umane.

Automazione e posti di lavoro

 

Tali imprese formano ecosistemi che rispetto ai ‘giardini recintati’ delle aziende gerarchicamente ordinate per funzioni, sono organismi viventi nella ‘foresta pluviale’ e dotati del potere liberatorio dell’auto-organizzazione. Un sistema altamente complesso di interdipendenza e adattamento esalta le regole di comportamento che permettono di vincere insieme. È con il mutualismo simbiotico che si trovano le connessioni per ottenere benefici reciproci.

Il tempo del cambiamento trova una sponda nel numero crescente di persone che si preoccupano della salute. I risultati che emergono da diverse indagini suggeriscono che incontrano un limite gli aumenti generalizzati di molte forme di consumo privato. Raggiunta la soglia, cessa il guadagno misurabile in termini di benessere umano e, quindi, di soddisfazione della vita. È stato rilevato che solo negli Stati Uniti gli attuali modelli di spesa stanno sprecando almeno 2 trilioni di dollari.

Occupazione e manifattura

Tra i generatori del cambiamento, spicca la sanità che vale diversi trilioni dollari nel mondo; secondo alcune stime 8 trilioni. Nel 2020, le start-up europee della salute digitale hanno registrato un valore d’impresa combinato di $41 miliardi, rispetto agli $8 del 2015. Il denaro del capitale di rischio si sta riversando nelle nuove imprese della salute, avvicinandosi ai 10 miliardi di dollari. Intanto, le grandi aziende tecnologiche, da Google ad Apple, e le grandi piattaforme di commercio online, da Amazon ad Alibaba, invadono i campi della farmaceutica, della diagnostica, della tecnologia indossabile e delle assicurazioni. Come già accaduto per la telefonia e altri settori, anche per la cura della salute gli invasori travalicano le frontiere tracciate dalle imprese affermatesi nell’industria della salute. Mentre si abbattono le barriere settoriali, l’assetto normativo va rafforzato affinché non accada che il ‘Big Tech’ si appropri dei dati sanitari sensibili che hanno un enorme valore o proponga soluzioni inappropriate. È l’uso etico dei dati che migliora lo stato generale della salute, specialmente per le persone indigenti che spesso muoiono di disturbi comuni e curabili.

Ci sono alcune tendenze attuali nel settore sanitario che cambieranno l’assistenza sanitaria come la conosciamo oggi. Queste tendenze sono specificamente il nuovo potere del paziente, una marcata attenzione ai risultati, alle prestazioni, all’innovazione aperta. La maggiore trasparenza e disponibilità di dati medici porta a un cambiamento fondamentale nella domanda di servizi sanitari attraverso la responsabilizzazione dei pazienti. Il boom della tecnologia dei sensori avrà un impatto significativo sull’assistenza sanitaria. Alcune tecniche usate nell’e-Healthcare hanno avuto molto successo nel campo del controllo delle malattie. La raccolta di dati per la sorveglianza epidemiologica è molto costosa e consuma gran parte dei bilanci di “informazione sanitaria” nei paesi in via di sviluppo. In Africa Occidentale, l’oncocercosi (detta anche “cecità dei fiumi”, causata dall’infezione provocata da un verme) ha dimostrato che la telesorveglianza è una valida alternativa per alcuni tipi di raccolta dati. Tuttavia, nel complesso delle attività afferenti alla salute, più che la tecnologia a contare sono i comportamenti degli operatori sanitari verso i fruitori dei prodotti e serviti rivolti alla cura della salute. Le pratiche di innovazione aperta nell’assistenza sanitaria portano a risultati interessanti, ben accettati dai partecipanti. Integrando il pubblico generale nella ricerca sanitaria, si promuove l’empatia e si ottengono risultati innovativi a beneficio di tutte e parti coinvolte.

Gli ecosistemi di imprese: giardini recintati e foresta pluviale

Il tempo che stiamo vivendo esige azioni tempestive. Tra queste, il connubio tra manifattura e tecnologie digitali in funzione della scienza biomedica e delle sue applicazioni nell’assistenza sanitaria, come pure della sostenibilità ambientale e del cambiamento climatico. Un’alleanza per una crescita economica con più alti livelli d’imprenditorialità trasformativa, una moltitudine di nuove aziende e una partecipazione sempre più estesa al finanziamento degli investimenti necessari a tradurre in risultati la crescente consapevolezza dell’accelerazione dei processi in atto che mettono a repentaglio la specie umana e la salvaguardia della natura. Per la manifattura e per gli inventori, innovatori, sviluppatori, e ambientalisti, per i clinici specialisti di politica sanitaria ed i regolatori pubblici, questo è uno straordinario periodo di apprendimento e realizzazione. I cambiamenti apportati in alcuni casi potranno diventare permanenti.

 

*Piero Formica è Professore di economia della conoscenza, Senior Research Fellow dell’International Value Institute presso la Maynooth University in Irlanda. Presso il Contamination Lab dell’Università di Padova e la Business School Esam di Parigi svolge attività di laboratorio per la sperimentazione dei processi di ideazione imprenditoriale














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