Magnetizzazione residua? Non è più un problema per i freni! Con Keb

Grazie a un traferro creato artificialmente che impedisce all'indotto di aderire al magnete, Combinorm B non risente del fenomeno. Gli usi: avvolgitori, macchine per l'imballaggio, medicale

Combinorm Keb

Può succedere che in alcuni casi, la carcassa del freno subisca un’isteresi magnetica. Questa magnetizzazione residua può generare problemi tecnici che compromettono il buon funzionamento del freno stesso e dell’applicazione.

Grazie al restyling del freno elettromagnetico Keb Combinorm B, la magnetizzazione residua non si verifica e aumenta la durata del freno stesso. 







Come si verifica il fenomeno della magnetizzazione residua

I freni hanno il compito di effettuare frenate statiche e dinamiche in numerose applicazioni. A seconda del tipo di applicazione, la carcassa del freno può essere soggetta a magnetizzazione residua. Questo fenomeno ha più possibilità di verificarsi in caso di cicliche con numerosi inserzioni: il disco indotto rimane in contatto con l’elettromagnete magnete e l’applicazione rimane bloccata. 

Oltre all’anomalia applicativa e possibili danneggiamenti al motore su cui è montato, un’ altra importante conseguenza è l’aumento dell’usura. Questo problema viene risolto grazie ad una variante costruttiva dell’elettromagnete del freno positivo Combinorm B. 

 

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