Macchine utensili, robot e automazione: Ucimu stima una crescita della produzione del 22%

La sola domanda interna dovrebbe attestarsi a 4,6 miliardi di euro, il 28% in più rispetto al 2020

Barbara Colombo, presidente di Ucimu

Ucimu rivede al rialzo le previsioni per il 2021 relative all’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione. Secondo l’associazione la produzione italiana raggiungerà quota 6,3 miliardi, con una crescita del 22%. Tale risultato è frutto sia dell’ottimo andamento delle consegne dei costruttori italiani sia dell’export che raggiungerà il valore di 3,4 miliardi, il 19% in più rispetto al dato 2020.

I principali paesi di destinazione dell’offerta italiana sono Germania (+64,4%), Stati Uniti (+8,7%), Cina (-16,5%), Polonia (+77,8%) e Francia (+1,6%). Decisamente vivace è la domanda italiana come dimostra il dato di consumo che dovrebbe attestarsi a 4,6 miliardi di euro, il 28% in più rispetto al 2020. Questo risultato farà da traino sia per le consegne dei costruttori in Italia – che segneranno, infatti, un incremento del 25%, attestandosi a 2,9 miliardi di euro – sia per le importazioni che cresceranno, del 33%, attestandosi a 1,7 miliardi di euro.







«Anche alla luce dell’andamento degli ultimi mesi e, in particolare, della raccolta ordini dei costruttori italiani, abbiamo dovuto rivedere le previsioni di chiusura 2021 presentate in occasione dell’assemblea dell’associazione del luglio scorso perché non erano più aderenti alla realtà», ha commentato Barbara Colombo, presidente di Ucimu. «D’altro canto i riscontri ottenuti nella raccolta ordinativi da parte dei costruttori italiani danno un outlook positivo non solo per la chiusura del 2021 ma anche per i primi mesi del 2022». 

L’indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani nel secondo trimestre dell’anno, ultimo dato disponibile, evidenzia una crescita decisa pari al 187% rispetto al secondo trimestre 2020 (che però, dobbiamo ricordarlo, comprende aprile, mese di stop per il lockdown, e dunque rappresenta un trimestre decisamente difficile). Gli ordini interni sono cresciuti del 368% e gli esteri del 132% rispetto al periodo aprile-giugno 2020.

È risultata in crescita anche la capacità produttiva il cui indice ha sfiorato l’80%. Il dato risulta superiore a quello registrato nell’ultimo trimestre 2019. Anche il carnet ordini è cresciuto a 7 mesi, tornando così, di fatto, sui livelli record del 2018. In media di anno (6 mesi) l’indicatore si attestato a 6,8: anche in questo caso il dato è molto vicino a quello registrato nel 2018.

«Alla luce di queste rilevazioni possiamo dire che il momento economico per il nostro paese così come per il settore è decisamente favorevole anche grazie alla disponibilità degli incentivi governativi previsti per chi acquista nuova tecnologia di produzione, 4.0 e tradizionale. Questo va evidentemente a vantaggio degli oltre 700 espositori, 300 dei quali italiani, di EMO MILANO 2021 che funziona sempre come booster degli investimenti», conclude la presidente di Ucimu.














Articolo precedenteCdp Venture Capital e Fei: 260 milioni per potenziare il trasferimento tecnologico
Articolo successivoAdecco Group: il Pnrr avrà un impatto positivo su lavoro ed economia. Scetticismo sul reale impatto sui cittadini






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui