Taiwan: il maggior cluster mondiale per macchine utensili! Ora guarda all’Europa…

di Marco de' Francesco ♦︎ Il Paese asiatico è il settimo al mondo per la produzione di machine tool: 33 miliardi di dollari. Ora vuole allargare gli orizzonti commerciali all’Europa, soprattutto grazie a quattro produttori e un componentista. Tongtai realizza macchine chiavi in mano. Ffg sfrutta una piattaforma di elaborazione dati dotata di intelligenza artificiale. Il risparmio energetico e il condition monitoring di Buffalo Machinery. L&L e i centri di grandi dimensioni. Hiwin e le viti a ricircolo di sfere smart

Hiwin

«Siamo competitivi: il settimo Paese al mondo per produzione ed il quinto per export di macchine utensili. E soprattutto, siamo pronti a fornire strumentazione di altissima qualità». Parola di Yung Hsiang Lai, general manager del Precision Machinery Research & Develompent Center nonché direttore del Smart Machinery Promotion Office, entrambi enti di Taiwan, stato insulare de facto al largo della Repubblica Popolare Cinese. Il punto: Taiwan guarda al mercato europeo. Nel 2020, il valore della produzione di macchine utensili taiwanesi è stato pari a 33 miliardi di dollari americani; il Paese asiatico ha esportato per 25 miliardi, per lo più in Giappone e negli Usa. Quest’anno, è previsto un balzo in avanti sia per il value of production (43 miliardi) che per l’export (28 miliardi). Il mondo che riparte dopo il Covid-19 è affamato di questa strumentazione, e così Taiwan si gioca le proprie carte per allargare i propri orizzonti commerciali.

Come lo fa? Mettendo in mostra i “pezzi da Novanta”.  E cioè quattro produttori taiwanesi di macchine utensili più avanzati e rappresentativi a livello globale, quelli che hanno ottenuto dal ministero degli affari economici il marchio Taiwan Excellence, riconosciuto in 106 Paesi.  Nonché un componentista, un’azienda che produce strumentazioni da implementare nelle machine tool. Chi sono?







In primo luogo Tongtai, che si è affermata come fornitore di centri di lavoro “chiavi in mano”, grazie ad una strategia per una rapida personalizzazione del prodotto. Le macchine dell’azienda sono dirette a diversi settori tra cui automotive ed Ev, aerospaziale, medicale e semiconduttori.

In secondo luogo Ffg, il terzo gruppo di macchine utensili più grande al mondo. L’azienda per consolidare e rafforzare la sua posizione, ha messo a punto una piattaforma di servizi su cloud che elabora i dati soprattutto per la manutenzione predittiva.

Hiwin

In terzo luogo Buffalo Machinery, che con il marchio Axile progetta e costruisce centri di lavoro verticali a 5 assi e fornisce soluzioni di automazione all’avanguardia per i produttori di parti e componenti complessi. Ha dato vita a due tecnologie proprietarie fondate sull’intelligenza artificiale, sia per garantire il risparmio energetico delle macchine che per offrire servizi di condition monitoring.

In quarto luogo L&L che da 30 anni è specializzata nella produzione di torni convenzionali e assistiti da controllo numerico. Ora punta sulle grandi dimensioni, con centri di lavoro a cinque assi e sensorizzati, in grado di lavorare pezzi molto estesi e pesanti per la difesa e la siderurgia.

Infine Hiwin, azienda attiva nel motion control e nella produzione di tecnologie di sistema. Ha inventato le viti a ricircolo di sfere (componente critico delle machine tool) intelligenti: sono connesse ad un sistema che elabora i dati con l’intelligenza artificiale, e diagnostica la temperatura, le vibrazioni, la lubrificazione e la vita residua del device.

Tutto ciò, al recente seminario online “Beyond Smart: Taiwan excellence smart manufacturing webinar”. Hanno partecipato, oltre al citato Yung Hsiang Lai, anche il sales assisted manager di Tongtai Machine & Tool Jolly Wu, il general manager di Fair Friend Enterprise (Ffg)  Miro Lin, la sales manager di Buffalo Machinery (Axile) Erica Tsai, la responsabile delle vendite di L&L Machinery Industry  Esme Chen e il senior director marketing di Hiwin Technologies Maurice Chang.

 

Taiwan, al passo serrato verso la digitalizzazione, ha dato vita al più importante cluster territoriale mondiale per le macchine utensili 

Yung Hsiang Lai, general manager del Precision Machinery Research & Develompent Center nonché direttore del Smart Machinery Promotion Office, entrambi enti di Taiwan

«Il concetto di Industry 4.0 è stato introdotto dalla Germania ormai una decina di anni fa; ma dal 2016 Taiwan ha dato vita ad un vero e proprio ecosistema delle macchine intelligenti, fondato si IoT, Cloud e AI» – ha ricordato Lai. Il riferimento è al distretto di Taichung, che vanta la più alta concentrazione di produzione di machine tool al mondo. Il governo ha sovvenzionato il “Piano di sviluppo industriale 5+2”, aiutando migliaia di produttori locali ad aggiornare i loro metodi di produzione, anche per aumentare la marginalità e ridurre la dipendenza economica di Taiwan dall’industria dei semiconduttori. Secondo Lai i Paesi europei, che hanno sperimentato gli effetti negativi della pandemia di Covid-19, «potrebbero diventare i nuovi buyer delle machine tool di Taiwan», perché acquisiscono tecnologie smart, intelligenti e che richiedono un personale ridotto, per minimizzare la diffusione del virus. «Noi siamo pronti a fornirgliele. D’altra parte, nel periodo tra giugno 2020 e giugno 2021 le esportazioni di macchine utensili taiwanesi sono aumentate del 26%».

 

La metodologia di Tongtai per produrre macchine chiavi in mano 

Tongtai Vertical Machining Center. Tongtai si è affermata come fornitore di centri di lavoro “chiavi in mano” grazie ad una strategia per una rapida personalizzazione del prodotto

Tongtai ha sviluppato una particolare metodologia per realizzare macchine utensili (centri di lavoro verticali e orizzontali, a cinque assi, di maschiatura, perforatrici laser) personalizzate e “chiavi in mano”.  In collaborazione con il cliente, prima di progettare la strumentazione, si cerca di dare una risposta a quattro domande: quali saranno le applicazioni di sistema? Quali, quelle tecniche? Come va pianificata l’ingegneria? Come va studiato il management della produzione? Questo perché la machine tool intelligente e interconnessa non opera stand alone, ma deve essere perfettamente coordinata con il resto dello shopfloor e di altre funzioni aziendali, in modo da accorciare il più possibile il Roi. Secondo Wu, poi, il prodotto è categorizzato in tre layer, che compongono la sigla S.o.i: standard, opzioni, intelligenza e integrazione. In pratica, il cliente può scegliere fra una vasta serie di possibili implementazioni tecnologiche, partendo da una strumentazione di base. L’azienda di Kaohsiung ha fatto registrare revenue per circa 8,59 miliardi di dollari taiwanesi (260 milioni di euro). È stata fondata 52 anni fa.  Ha sedi commerciali e di manutenzione in Francia, Paesi Bassi e Svizzera; e agenti locali in diversi paesi, tra cui la Germania, il Regno Unito e la Russia. Tra le macchine più avanzate, la Tongtai Ct-350, è un centro di lavoro a 5 assi ad alta velocità e precisione, adatta alla lavorazione complessa di stampi, matrici, parti aerospaziali e per applicazioni mediche.

Ffg, il colosso delle machine tool taiwanesi, punta su una piattaforma di elaborazione dei dati dotata di intelligenza artificiale 

Tra le nuove macchine che si connettono alla piattaforma, la Ub-660 (della Feeler, una società del gruppo), un centro di lavoro a 5 assi con testa orientabile, struttura di base monopezzo e funzione di tornitura e fresatura

Ffg è una conglomerata di Taipei: nel 2020 ha fatto registrare revenue per 20 miliardi di dollari taiwanesi, pari a 630 milioni di euro. Possiede 37 brand produttori di macchine utensili e 50 sedi produttive in tutto il mondo. È attiva in tre business: machine tool, attrezzature industriali e tecnologie per l’energia verde. Quanto alla prima attività, si accennava alla sua posizione di leader di mercato. «Per essere più precisi – ha sottolineato Lin – con le macchine utensili siamo primi nel settore automobilistico, secondi nell’aerospaziale, terzi nell’energetico e quinti nei trasporti e nelle costruzioni». Sempre quanto a macchine utensili, è parte della conglomerata il gruppo Ffg Europe & Americas, con casa madre a Eislingen-Fils (Germania): aggrega 15 storici produttori tedeschi, italiani (Grinding, Imas), svizzeri e americani dei centri di tornitura, fresatrici, macchine transfer rotative, rettificatrici, macchine per la produzione di ingranaggi, per produzioni meccaniche e processi automatizzati. Ora si sta focalizzando sui centri di lavoro e sistemi a controllo numerico, lavorazione di pezzi di grandi dimensioni, macchine multi-tecnologiche, strumentazione multi-mandrino ed altro.

Ma su cosa punta Ffg per crescere ancora sul mercato? «Le nuove macchine – ha affermato Lin – sono connesse ad una piattaforma di servizi in Cloud, che elabora i dati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale: in questo modo, l’azienda che le utilizza può sfruttare le potenzialità del condition monitoring e della manutenzione predittiva con diagnosi automatiche. La platform può essere collegata al Mes e ad altri sistemi superiori». Tra le nuove macchine che si connettono alla piattaforma, la Ub-660 (della Feeler, una società del gruppo), un centro di lavoro a 5 assi con testa orientabile, struttura di base monopezzo e funzione di tornitura e fresatura.

 

Per le macchine di alta gamma, Buffalo Machinery ha dato vita a tecnologie che consentono il risparmio energetico e il condition monitoring

Centri di lavoro a 5 assi Axile. Per i prodotti Axile, Buffalo Machinery ha sviluppato due tecnologie: la Smt che serve a garantire un maggiore risparmio energetico e dei fluidi; e la Art che utilizza l’Ai per migliorare l’affidabilità della macchina e per realizzare il monitoraggio in tempo reale del suo stato

Buffalo Machinery di Taichung realizza una vasta gamma di macchine utensili, con due brand: Microcut, il marchio originale dal 1983, copre la maggior parte delle linee di prodotto in riferimento alla strumentazione standard con prezzi competitivi; e Axile, lanciato nel 2017, che è concepito per coprire il mercato premium dei centri di lavoro ad alta tecnologia a cinque assi, che sono fabbricati a più dimensioni sino a quella extra-large. Per i prodotti Axile, Buffalo Machinery ha sviluppato due tecnologie: la Smt (smart machining technology) che serve a garantire un maggiore risparmio energetico e dei fluidi; e la Art (Axile reliability technology) che utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare l’affidabilità della macchina e per realizzare il monitoraggio in tempo reale del suo stato. «Puntando molto sull’automazione intelligente, che oggi è l’unica strada per il successo – ha affermato la Tsai – siamo fiduciosi di affermarci sul mercato europeo. Abbiamo già i primi feedback, e sono positivi».

Plant Buffalo Machinery

L&L punta sulle macchine di grandi dimensioni

LL-M incorpora un tornio a rulli a controllo numerico: è lunga sei metri e larga 1,8. È studiata per lavorare pezzi molto estesi e pesanti, utili nella difesa, nell’energia, nella siderurgia

Ora L&L punta su centri di lavoro di grandi dimensioni, quelli della serie LL: sono lunghi fino a 10 metri. In particolare, secondo la Chen, il prodotto di gran lunga più avanzato è la macchina LL-M, che incorpora un tornio a rulli a controllo numerico: è lunga sei metri e larga 1,8. È studiata per lavorare pezzi molto estesi e pesanti, utili nella difesa, nell’energia, nella siderurgia. Secondo la Chen, sulla stessa macchina si possono svolgere molteplici lavorazioni, anche grazie ad un sistema brevettato di movimentazione a cinque letti. La macchina è sensorizzata: i dati sono raccolti nel Cloud L&L ai fini della diagnostica predittiva. Tra i servizi after sales, il Plm, e cioè il sistema della gestione di vita del prodotto. L&L è stata fondata nel 1991 e ha sede nel citato distretto di Thaichung. Esporta l’85% dei prodotti in 33 Paesi tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Germania, India, Vietnam e Cina. È nata come fabbrica di torni; ora ne produce di convenzionali che a controllo numerico, in grado di eseguire diverse operazioni, tra cui tornitura, fresatura, foratura, rettifica, taglio e lucidatura.

L&L punta su centri di lavoro di grandi dimensioni, quelli della serie LL: sono lunghi fino a 10 metri

Hiwin ha inventato le viti a ricircolo di sfere intelligenti, per prevenire guasti alla macchine utensili

Hiwin viti a ricircolo di sfere intelligenti. Hiwin è la prima azienda al mondo ad avere introdotto le viti a ricircolo di sfere (componente critico delle machine tool) intelligenti

Secondo la Chang, Hiwin è la prima azienda al mondo ad avere introdotto le viti a ricircolo di sfere (componente critico delle machine tool) intelligenti: le i4.0 BS, che sono connesse ad un sistema che elabora i dati con l’intelligenza artificiale, e diagnostica la temperatura, le vibrazioni, la lubrificazione e la vita residua del device. «È un sistema che consente alla macchina di rimanere produttiva a lungo e senza soluzione di continuità» – ha affermato Chang. Hiwin, società di Taichung che l’anno scorso ha fatto registrare revenue per oltre 21 miliardi di dollari di Taiwan (650 milioni di euro) non fabbrica macchine utensili, ma componenti fondamentali la loro fabbricazione, come le guide lineari e le viti a ricircolo di sfere, di cui Hiwin è il secondo produttore mondiale; i motori lineari, di coppia e brushless, gli azionamenti, gli attuatori, le tavole rotanti (delle quali è il primo supplier asiatico, soprattutto per i mercati giapponese e tedesco) e i robot multi-asse. Ha 14 filiali in giro per il mondo, tra cui una in Italia, a Brugherio (Monza e Brianza). Le tavole rotanti in particolare si prestano molto all’implementazione nelle macchine utensili a quattro o cinque assi, per servire processi molto diversi gli uni dagli altri.














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