Vinci pensa a Maccaferri e insidia Carlyle

Il costruttore francese, tramite una sua controllata, sta vagliando l’offerta da proporre all’azienda bolognese

Maccaferri quartier generale

Il colosso delle costruzioni francesi Vinci sarebbe interessato a Officine Maccaferri, la storica azienda bolognese controllato dalla holding Seci, presieduta da Gaetano Maccaferri. In particolare, come riporta Milano Finanza, la multinazionale d’Oltralpe finalizzerebbe l’operazione tramite la controllata Soletanche Freyssinet, società attiva nelle opere di ingegneria.

Una crisi, quella del Gruppo, determinata dalle attività estere nel settore energia, che hanno creato un’esposizione debitoria tale da determinare una richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Bologna il 31 maggio 2019. Bisognerà attendere gennaio 2021 per l’omologa del piano e per l’approvazione delle banche creditrici. Ma si tratta di una mera ratifica. Le Officine Maccaferri finiscono nelle mani della multinazionale americana di private equity Carlyle (guidata in Italia da Marco De Benedetti), che insieme ad altri soci finanziari ha trovato i capitali per acquisire la storica industria bolognese. Sarà una transizione legata alla ristrutturazione e poi ci sarà un ulteriore nuovo proprietario.







Il piano di concordato in continuità è accompagnato da un intervento di Ad-Hoc Gruop – gruppo di tre investitori internazionali, Man Glg, Stellex Capital Management Carlyle, che è di fatto il dominus dell’operazione; l’azione di nuova finanza prevede: per Seci, l’erogazione di nuova finanza per 10 milioni di euro; per Officine Maccaferri, l’iniezione di nuova finanza per 60 milioni di euro; per Samp, il conferimento di denaro fino a 25 milioni. La proposta di Ahg è stata accettata il 20 marzo da Seci. Ciò però comporterà grossi cambiamenti proprietari una volta che tutta la procedura sarà conclusa.

Seci, la cassaforte dei Maccaferri, resterà padrona della meccanica, vendendo una quota di Samp non superiore al 10%; ma cederà quasi in toto l’ingegneria ambientale, visto che Ad-hoc Group acquisirà il 96% delle quote di Officine Maccaferri. Che, come già sottolineato, facevano quasi la metà del fatturato del gruppo e ne rappresentava l’origine e il cuore produttivo. In vista di ciò, Ahg, tramite il Cda di Officine Maccaferri, ha già nominato un chief restructuring officer, Sergio Iasi, che dispone di un’esperienza pluriennale nell’ambito della ristrutturazione d’impresa e al quale sono state attribuite le deleghe per la revisione del piano industriale e finanziario della società. Con la possibile entrata in gioco di Vinci, assisteremo a un nuovo capitolo della saga Maccaferri?














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