L’Unione Industriale di Torino contro il presidente Inps Tridico: offende le imprese italiane

Le accuse di pigrizia ed opportunismo alle aziende, mosse dal numero uno dell’Istituto previdenziale nazionale, danneggiano l’immagine del Made in Italy all’estero

Sono parole pesante quelle usate dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, nei confronti del tessuto imprenditoriale italiano, messo a dura prova dall’emergenza sanitaria ed economica causata dal Coronavirus. Le accuse di pigrizia ed opportunismo alle imprese italiane mosse dal numero uno dell’Istituto previdenziale nazionale sono ingenerose ed offendono l’impegno, il lavoro e la fatica che ogni giorno migliaia di imprenditori profondono.

«L’Inps opera per conto dello Stato, a livello europeo è tra gli enti previdenziali più grandi e complessi, ha un bilancio che è il secondo dopo quello dello Stato ed i fruitori principali dei suoi servizi sono lavoratori e imprese. Chi ha l’onore di rappresentare questo istituto deve necessariamente avere il senso di responsabilità delle sue azioni e delle sue dichiarazioni – commenta in una nota stampa l’Unione Industriale di Torino – Insultare in modo del tutto immotivato il sistema imprenditoriale italiano significa danneggiare l’immagine del Made in Italy all’estero, ovvero indebolire quell’eccellenza che oggi permette all’economia italiana di evitare il collasso».







Gli imprenditori hanno cercato di affrontare l’emergenza causata dal Covid come meglio potevano, facendo fronte a situazioni nuove ed eccezionali, impegnandosi per tenere vivo il tessuto economico e produttivo italiano con modelli e strategie mai attuati prima, riconvertendo la propria attività e accettando, laddove necessario, costi e responsabilità nuove.

«È gravissimo – conclude l’UI – che in un momento in cui bisognerebbe essere uniti e apprezzare lo sforzo di tutti, alle proposte e alle soluzioni si preferisca un linguaggio conflittuale. Ci auguriamo che all’ondata di indignazione suscitata dalle parole di Tridico segua anche un moto di orgoglio da parte del Governo e del Parlamento nei confronti del sistema produttivo italiano».














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