L’Italia migliora il suo posizionamento nell’indice Desi e scala due posizioni. Il commento di Marco Gay (Anitec-Assinform)

«I dati ci dicono che stiamo andando nella giusta direzione e il nostro settore si conferma leader della crescita del nostro Paese», spiega l'ad di Digital Magics

Marco Gay, presidente di Anitec Assinform

L’Italia non è più il fanalino di coda nell’indice Desi, che misura la digitalizzazione dell’economia e della società. Se nel 2021 il Bel Paese si posizionava al ventesimo posto fra (su 27 stati Ue), quest’anno ha scalato due posizioni. Non solo: l’Italia è sopra la media Ue per quanto riguarda connettività e integrazione di tecnologie digitali. C’è ancora molto da fare, ma il miglioramento è sicuramente una notizia positiva.

«Grazie al lavoro congiunto di imprese e Governo sono migliorate la connettività e l’integrazione delle tecnologie digitali dove l’Italia è sopra la media europea, mentre permangono alcune carenze su competenze digitali, digitalizzazione delle Pmi e diffusione di reti 5G avanzate», spiega Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, commentando i dati Desi. «I dati ci dicono che stiamo andando nella giusta direzione e il nostro settore si conferma leader della crescita del nostro Paese: secondo i dati del nostro ultimo Rapporto “Il Digitale in Italia 2022” il mercato digitale nel 2021 è cresciuto del 5,3%, per un valore complessivo di 75,3 miliardi di euro e si prevede che nel 2025 si potrà arrivare a superare i 91 miliardi di euro, grazie alla ripresa dell’economia e alla spinta significativa ai progetti di digitalizzazione che ha riguardato tutti i settori. Come Associazione riteniamo fondamentale che nei prossimi mesi prosegua il percorso di attuazione dei progetti del Pnrr – in particolare la missione 1 – dove sarà necessario un lavoro congiunto di imprese e istituzioni per favorire la formazione di giovani, Neet e lavoratori attivi sulle competenze specialistiche Ict. Su quest’ultimo fronte garantiremo il massimo del nostro impegno».




















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