Lenovo e Intel insieme per il supercomputer dell’Università di Harvard

L'infrastruttura di supercomputing intelligente raffreddata a liquido è composta da oltre 30.000 core di processori Xeon scalabili di seconda generazione. Abiliterà la ricerca sulla previsione dei terremoti, della diffusione delle malattie e della formazione delle stelle

Cannon Supercomputing Cluster Harvard University Fasrc

«La scienza si basa sull’iterazione e la ripetibilità, ma l’iterazione è un lusso che non è sempre disponibile nel campo della ricerca universitaria, perché molto spesso si lavora contro il tempo. Con la maggiore capacità di calcolo e l’elaborazione più veloce del cluster Cannon, i nostri ricercatori hanno l’opportunità di effettuare molteplici tentativi nella loro sperimentazione. La possibilità di commettere errori e di imparare da essi consente ai nostri ricercatori di essere più competitivi».

È così che Scott Yockel, director of research computing della facoltà di Arte e Scienze dell’Università di Harvard, ha commentato la nascita del nuovo supercomputer di Lenovo e Intel, creato appositamente per il Fas – Research Computing (Fasrc) dell’Università di Harvard.







Un’elaborazione dei dati più rapida ed efficiente è di fondamentale importanza per le migliaia di ricercatori che lavorano al miglioramento delle previsioni delle scosse di assestamento dei terremoti attraverso il machine learning, alla modellazione dei buchi neri attraverso i dati dei telescopi che esplorano l’orizzonte degli eventi, alla mappatura degli inquinanti invisibili dei mari, all’identificazione di nuovi metodi per tracciare e prevedere la diffusione dei virus influenzali, e allo sviluppo di una nuova tecnica di analisi statistica per comprendere meglio i dettagli della formazione delle stelle.

Traendo vantaggio dalla storica collaborazione fra Lenovo e Intel nell’avanzamento dell’Hpc e dell’intelligenza artificiale nei data center, Harvard ha chiesto ai partner di rinnovare il loro cluster esistente, Odyssey. Fasrc voleva mantenere alto il conteggio dei processori e incrementare le prestazioni di ciascuno di essi, sapendo che il 25% dei calcoli avviene su un singolo core. Il raffreddamento a liquido è oggi di fondamentale importanza per rendere sostenibile un incremento delle prestazioni, e la crescente capacità di calcolo che sarà necessaria in applicazioni future.

Composto da oltre 30.000 core di processori Intel Xeon scalabili di seconda generazione, Cannon include la tecnologia di raffreddamento a liquido Lenovo Neptune che utilizza la migliore conducibilità termica dell’acqua rispetto all’aria per assicurare un migliore raffreddamento dei componenti e di conseguenza maggiori prestazioni e minori consumi energetici. Le prestazioni nettamente superiori del nuovo sistema consentono a Lenovo di estendere l’utilizzo della tecnologia Exascale a un numero sempre maggiore di utenti, ovunque, secondo un approccio che Lenovo ha denominato “From Exascale to Everyscale”.

Sebbene il sistema di storage di Cannon sia dislocato in diverse sedi, il centro di calcolo primario è installato presso il Massachusetts Green High Performance Computing Center, un data center certificato Leed Platinum a Holyoke, Massachusetts. Il cluster di Cannon comprende 670 server Lenovo ThinkSystem SD650 con raffreddamento ad acqua Neptune direct-to-node e processori Intel Xeon Platinum 8268 composti da 24 core per socket e 48 core per nodo. Ciascun nodo di Cannon è oggi molte volte più veloce rispetto a qualsiasi precedente nodo di cluster, consentendo prestazioni 3-4 volte superiori rispetto al sistema precedente ad attività quali la modellazione geofisica della Terra. Nelle prime quattro settimane di operatività Cannon ha eseguito più di 4,2 milioni di lavori utilizzando oltre 21 milioni di ore-Cpu.

 

Intel e Lenovo annunciano Exascale Visionary Council

Intel, Lenovo e alcuni dei principali attori nel campo dell’Hpc stanno lavorando alla creazione di un consiglio dedicato a promuovere i vantaggi della tecnologia exascale nei confronti di utenti di tecnologia di ogni dimensione, ben oltre le attuali installazioni di altro livello presenti nelle pubbliche amministrazioni e in ambiente accademico. Come parte del suo lavoro di promozione dell’adozione della tecnologia exascale per accrescere la comunità dell’Hpc, il consiglio, denominato Project Everyscale, tratterà le diverse tecnologie dei componenti in via di sviluppo per rendere possibile il calcolo exascale.

«Intel è orgogliosa di essere parte integrante di questo importante sforzo nel campo del supercomputing e di collaborare con Lenovo e altri leader nel campo dell’Hpc – ha commentato Trish Damkroger, vice president e general manager della Extreme Computing Organization di Intel – Con Project Everyscale il nostro obiettivo è di rendere più accessibili le tecnologie exascale e portare i più importanti processori scalabili Xeon insieme ad acceleratori, storage, componenti, software e altro a un numero sempre maggiore di clienti di HPC di ogni dimensione e con qualsiasi carico di lavoro».

Le aree di attenzione toccheranno ogni aspetto della progettazione dei sistemi Hpc, comprese le tecnologie alternative di raffreddamento, l’efficienza, la densità, i rack, lo storage la convergenza fra HPC tradizionale e intelligenza artificiale, e molto altro. I membri del consiglio porteranno le loro competenze di clienti per indicare la direzione dell’innovazione in campo exascale in modo da renderla disponibile a tutti, collaborando per dare vita a un quadro coerente del futuro del settore.

«Collaborando con Intel – ha dichiarato Scott Tease, general manager, Hpc e AI di Lenovo Data Center Group – stiamo riunendo alcuni tra i nomi più importanti e le menti più brillanti nel campo dell’’Hpc per sviluppare una roadmap di innovazione che porterà le tecnologie exascale agli utenti di tutte le dimensioni».














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