La via dell’invisibile: quando la fotografia e la sostenibilità convergono. Con Terna

di Laura Magna ♦︎ Tutto pronto per la terza edizione del premio “Driving energy 2024 – fotografia contemporanea” organizzato dal gestore della Rete elettrica Terna e che si appresta a diventare il Premio Strega della fotografia.

I fotografi che vogliono iscriversi al premio possono farlo dal 7 marzo fino al 30 giugno

La via dell’invisibile. È il tema della terza edizione del premio “Driving energy 2024 – fotografia contemporanea” organizzato dal gestore della Rete elettrica Terna e che si appresta a diventare il Premio Strega della fotografia. Un’ambizione che si sta realizzando anno dopo anno e alla cui base ci sono ragioni solide, come spiegano i vertici di Terna, le cui voci Industria Italiana ha raccolto nel corso della presentazione della nuova edizione della mostra a Roma.

«L’arte è la cultura rappresentano un’eccellenza italiana così come lo è la trasmissione elettrica – così Igor De Biasio, presidente di Terna a margine della conferenza stampa – I temi del premio hanno sempre duplice funzione: innesco creativo per i partecipanti ma anche strumento semplice per raccontare chi siamo, un pezzetto alla volta. Se lo scorso anno abbiamo parlato di equilibrio, come necessità della condizione umana e come caratteristica della rete elettrica che è riuscita a garantire un approvvigionamento normale in situazione di crisi petrolifera e che si trasforma con la preminenza delle rinnovabili rischiando l’instabilità, quest’anno valorizziamo innanzitutto l’impegno di Terna sulla sostenibilità».







«La sostenibilità – conferma Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna – è un asse portante del nostro approccio strategico e industriale ed è nostra caratteristica precipua: l’energia è invisibile e lo sono sempre più anche gli elettrodotti, cavi interrati e tralicci che vengono dipinti con coloro che consentono loro di scomparire nell’ambiente. Ma la sostenibilità è anche manifestazione di quella più ampia visione che Terna ha per il presente e il futuro del nostro Paese».

Terna, un’eccellenza italiana tecnologica e manifatturiera

Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna.

Terna è la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale italiana dell’elettricità in alta e altissima tensione ed è il più grande operatore indipendente di reti per la trasmissione di energia elettrica in Europa. Ha un ruolo istituzionale, di servizio pubblico, indispensabile per assicurare l’energia elettrica al Paese e permettere il funzionamento dell’intero sistema elettrico nazionale: porta avanti le attività di pianificazione, sviluppo e manutenzione della rete, oltre a garantire 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, l’equilibrio tra domanda e offerta dell’elettricità attraverso l’esercizio del sistema elettrico. Con circa 75mila km di linee in alta e altissima tensione, circa 900 stazioni su tutto il territorio nazionale e 26 interconnessioni con l’estero può contare su un patrimonio di 5.400 mila professionisti.

Il compito di Terna è assicurare l’energia al Paese, garantendone la sicurezza, la qualità e l’economicità nel tempo e perseguendo lo sviluppo e l’integrazione con la rete elettrica europea, per garantire parità di accesso a tutti gli utenti. Quotata a Piazza Affari dal 23 giugno 2004, è regista e abilitatore della transizione ecologica per realizzare un nuovo modello di sviluppo basato sulle fonti rinnovabili e rispettoso dell’ambiente: sostenibilità, innovazione e competenze distintive per garantire alle prossime generazioni un futuro alimentato da energia pulita, accessibile e senza emissioni inquinanti.

Igor De Biasio (Terna): la sostenibilità che è tale non ha bisogno di fare bella mostra di sé

Igor De Biasio, presidente di Terna

«Per Terna la sostenibilità è un driver strategico – dice De Biasio – Nonostante siamo da anni riconosciuti come campione di sostenibilità ma stiamo lavorando per aumentare gli standard, la strada da fare è lunga. La via dell’invisibile è un modo poetico per descrivere i nostri elettrodotti che trasportano energia invisibile dai centri di raccolta a quelli di distribuzione. L’attività più importante di Terna è poi interramento dei cavi che li rende invisibili, così i cavi sottomarini sono nascosti alla vista e sono invisibili anche le nostre competenze che sono ciò che ci rende uno dei migliori gestori di rete al mondo».

Ma c’è di più: c’è «un racconto più ampio perché le cose invisibili sono le cose più importanti della nostra vita, emozioni, relazioni, famiglia, amici e passione per il lavoro e per il lavoro ben fatto». De Biasio è brianzolo e viene dunque da una tradizione di piccoli artigiani che lavoravano in prevalenza nel settore dei mobili. «In ogni casa c’era un papà che lavorava dall’alba alla sera per produrre sedie e divani e armadietti. Una volta il papà di un mio amico stava spendendo tantissime ore per finire le gambe posteriori del divano e io gli chiesi perché lo facesse dal momento che nessuno le avrebbe viste. Lui rispose che il lavoro invisibile lo faceva ben fatto per sé e non per chi avrebbe visto o meno il dettaglio. Così, Terna quando posa il cavo sottomarino sposta la Poseidonia per proteggere l’ambiente sottomarino: è un lavoro invisibile ma un lavoro ben fatto. Invisibile è la fiducia che fa funzionare i team e anche la fiducia del paese nella rete. E ancora il coraggio che ci ha portato ad abbracciare tutto il territorio nazionale e non solo con le nostre infrastrutture».

La ragnatela elettrica che collega l’Italia da Nord a Sud e l’Italia al mondo

Il riferimento di Di Biasio è ai tre super elettrodi che abbracceranno a regime tutta l’Italia da Nord a Sud, isole comprese e poi collegheranno il Nord Europa all’Africa. Ovvero Tyrrhenian Link, il più importante progetto al mondo per la trasmissione di energia elettrica sotto il mare (che collega Sicilia, Sardegna e Campania, redendo la rete sempre più stabile e autonoma, oltre che green); Adriatic Link, elettrodotto sottomarino “invisibile” in corrente continua, che collegherà Abruzzo e Marche, rendendo più fluido il passaggio di energia tra Sud e Nord. A completare la capillare ragnatela (che avrà lo scopo ultimo di trasportare le rinnovabili prendendole dove sono prodotte e portandole dove vengono consumate, sostanzialmente da Sud a Nord) nel dicembre 2022 il ministero dell’ambiente ha avviato il processo autorizzativo della nuova interconnessione elettrica con l’Africa: il ponte energetico sottomarino da 600 MW in corrente continua – 200 km e una profondità massima di 800 metri – che collegherà le coste del Nord Africa all’Italia attraverso la Sicilia.

Il progetto complessivo del Tyrrhenian link prevede due tratte: quella EST dalla Sicilia alla penisola e la OVEST dalla Sicilia alla Sardegna. La tratta EST è lunga circa 490 chilometri, unisce l’approdo di Fiumetorto nel comune di Termini Imerese, in Sicilia, all’approdo di Torre Tuscia Magazzeno a Battipaglia, in Campania.
La tratta OVEST è lunga circa 480 chilometri, e collega l’approdo di Fiumetorto a quello di Terra Mala, in Sardegna.

I due elettrodi italiani sono realizzati, il Thyrrenian Link con cavi in tecnologia a massa impregnata con livello di tensione +/- 500 kV ed equipaggiati con una doppia armatura, mentre i cavi di Adriatic Link sono caratterizzati da un isolamento xlpe, in alluminio, che li rende più leggeri. Non cambia la capacità (di 1000 Mgw) né il protocollo Hvdc (High Voltage Direct Current) di trasmissione di energia elettrica in corrente continua, che rende possibile il trasporto su lunghissime distanze; sono le stesse anche le tecnologie impiegate per le centraline di conversione da energia alternata a continua e viceversa, per integrare le rinnovabili nella rete; e anche quelle relative alla parte software e analisi dei dati dei sistemi di monitoraggio.

Iscrizioni aperte a fotografi amatoriali e artisti dal 7 marzo al 30 giugno

Questa rete invisibile ma capace di produrre un effetto e un valore molto visibili è l’ispirazione del tema delle fotografie del 2024. I fotografi che vogliono iscriversi al premio possono farlo dal 7 marzo fino al 30 giugno, sul sito del concorso, premiodrivingenergy.terna.it. Le foto dovranno celebrare il talento e l’unicità dell’arte che riesce a vedere realtà che per molti non esistono, o non esistono ancora. Invisibile è il mondo delle emozioni e quello del pensiero, in tutte le loro possibili declinazioni: artistiche, scientifiche e tecnologiche, immaginative o razionali.

I lavori finalisti verranno esposti in una mostra aperta gratuitamente al pubblico, allestita al Palazzo delle Esposizioni, che verrà inaugurata con la proclamazione dei cinque vincitori. Saranno inoltre pubblicati nella nel nuovo volume fotografico Driving Energy, declinato come catalogo ufficiale del Premio.

Marco Delogu, presidente di Palaexpo e Igor De Biasio, presidente Terna

«Aspiriamo a dare all’Italia una nuova piattaforma di riferimento per la fotografia, creare un appuntamento importante di riflessione artistica sulla contemporaneità, mediata dal mezzo fotografico», così Marco Delogu, curatore del Premio, figura di rilievo internazionale nel mondo della fotografia e Presidente di Azienda Speciale Palaexpo. «Si tratta di un’operazione complessa e affascinante in un Paese dove il sistema fotografia non è ancora evoluto. Nella prima edizione abbiamo iniziato a mettere i capisaldi in un sistema fragile, in quanto in Italia non c’era un premio che desse uno standing. La prima edizione è stata vinta da Paolo Ventura, uno dei più grandi fotografi italiani e nella top three tra i viventi. Terna ha saputo fare un passo indietro e non si è voluta ritrovare nella mostra – non ci sono stati tralicci e questo ha consentito un risultato notevole, varietà di stili, linguaggi e tendenze.

Il 2023 è stato l’anno della conferma». Lo dimostra che la foto vincitrice sia stata di ispirazione per un film di Hollywood con Matt Demon: parliamo della foto “Bokassa”, di Dione Roach, scattata nel carcere di Douala, in Camerun, a un uomo che ha perso le gambe, non può permettersi una sedia a rotelle e sogna la libertà e la sua vita di quando ballava nei cabaret. «Il 2024 sarà l’anno del consolidamento», dice Delogu.

La giuria e i premi: tutto quello che c’è da sapere sull’edizione 2024

Cinque, anche quest’anno, i riconoscimenti previsti: Premio Senior, del valore di 15 mila euro, aperto ai partecipanti dai 31 anni in su, il Premio Giovani, del valore di 5 mila euro, dedicato ai fotografi fino ai 30 anni, il Premio Amatori, del valore di 5 mila euro, aperto a coloro che non perseguono professionalmente la carriera da fotografi, la Menzione Accademia, del valore di 2 mila euro, aperta agli studenti iscritti alle realtà di alta formazione nei settori attinenti al Premio, e la Menzione Opera più votata da Terna, del valore di 2 mila euro, aperta a tutte le categorie e assegnata dalle persone di Terna che voteranno la propria opera preferita, tra le finaliste.

Confermata anche la struttura della Governance, a partire dal Comitato di Presidenza composto da Igor De Biasio e Giuseppina Di Foggia, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. Al Curatore Marco Delogu e alla Presidente di Giuria Lorenza Bravetta, elementi di importante continuità con le precedenti edizioni, si affiancano i nuovi giurati scelti tra personalità di alto profilo nei settori di riferimento del Premio: Francesca Barbi Marinetti, critica d’arte, curatrice e imprenditrice culturale; Micol Forti, Curatrice della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani; Rosa Alba Impronta, collezionista, imprenditrice e fondatrice del progetto Made in Cloister; i fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, registi, sceneggiatori, poeti e fotografi. Completa la Giuria David Massey, Direttore Relazioni Esterne e Affari Istituzionali di Terna.

Confermato anche il Comitato d’Onore, composto dai vincitori dell’edizione 2023 del Premio: Dione Roach (Premio Senior), Martina Zanin (Premio Giovani), Antonio Vacirca (Premio Amatori), Beatrice Aiello (Menzione Accademia), e Lorenzo Pipi (Menzione Opera più votata da Terna). A loro il compito di assegnare la Menzione Accademia.

«La prima edizione del concorso ha visto la partecipazione di oltre 1.300 candidati di ogni età, dai 18 agli 85 anni, provenienti da tutto il territorio italiano, e la selezione di 40 opere finaliste – ricorda Delogu – alla seconda edizione sono arrivate oltre 2800 foto. L’edizione 2024 mantiene sostanzialmente inalterata la struttura del concorso: squadra che vince non si cambia».














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