La manifattura italiana sempre più con la testa tra le nuvole

Il Mercato Cloud in Italia supera i 2,3 miliardi di euro nel 2018 +19% rispetto al 2017 I settori che trainano il mercato dal punto di vista della spesa sono il Manifatturiero (25% della spesa Public & Hybrid Cloud) e Bancario (20%), seguiti da Telco e media (15%), Servizi (10%) e Utility (9%). Sono i dati Osservatorio Cloud Transformation

La ricerca, presentata a Milano presso il Campus Bovisa in occasione del Convegno “Cloud Transformation: Evolvere Con Le Nuvole Verso L’organizzazione Agile” ha analizzato nel dettaglio l’evoluzione dell’offerta e i modelli di adozione di tale soluzione nelle aziende di grandi, medie e piccole dimensioni coinvolgendo in una serie di incontri diretti una community di oltre 200 manager ed esperti sul tema.

L’analisi della spesa in Cloud per settore aziendale

Nel 2018 il mercato Cloud italiano vale 2,34 Miliardi di Euro, in crescita del 19% rispetto al valore di consuntivo del 2017 (pari a 1,97 Miliardi). L’utilizzo di servizi esterni di Public & Hybrid Cloud, ovvero l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e dagli “ibridi” tra provider pubblici e privati, raggiunge 1,24 miliardi di € a valore, con una crescita del 28%; il Virtual & Hosted Private Cloud, ovvero i servizi infrastrutturali residenti presso fornitori esterni caratterizzati da maggiore flessibilità in termini di personalizzazioni e maggiore isolamento, raggiungono i 593 milioni di € (+14%); il mercato della Datacenter Automation e convergenza, infine, mostra una crescita più modesta (+4%), raggiungendo 500 milioni di Euro.







Guardando alla spesa Cloud per settore merceologico, le dinamiche di crescita sono per tutti i settori in linea con quelle del mercato complessivo. I primi in termini di spesa sono il Manifatturiero (25% del mercato Public & Hybrid Cloud), che risente della spinta del piano per l’industria 4.0, il settore Bancario(20%), dove l’Hybrid e Multi Cloud rappresentano abilitatori per mantenere internamente i dati critici e gestire il livello di rischio legato al lock in con il fornitore, e il settore Telco e Media (15%), che sta puntando sulla gestione dei contenuti in Cloud e sull’utilizzo delle architetture serverless per la gestione dei carichi infrastrutturali.

 

 

Successivamente, troviamo i settori dei Servizi (10%) e delle Utility (10%), dove nonostante le forti regolamentazioni, vi sono interessanti progetti in Cloud sul tema dell’Internet of Things. Seguono il settore della Pubblica Amministrazione e Sanità (8%), incentivato dall’evoluzione delle infrastrutture IT verso l’esternalizzazione e centralizzazione previste dal Piano Triennale per l’Informatica nella PA, il settore Retail e GDO (8%) e Assicurativo(5%). In tutti i settori il Cloud è ormai riconosciuto come un elemento imprescindibile per rendere l’azienda più rapida nel rispondere ai cambiamenti, ponendo le fondamenta per un ripensamento delle modalità di gestione delle iniziative digitali verso metodologie come l’Agile, che escono dal solo sviluppo software e impattano l’organizzazione nel suo complesso.

Il percorso di migrazione verso un sistema informativo Hybrid e Multi cloud

Il mercato Cloud sta transitando verso una nuova era di maturità. In questi anni abbiamo assistito ad un intenso percorso di trasformazione dei sistemi IT aziendali, in cui le imprese sono ormai passate dall’utilizzare il Cloud solo per alcuni processi specifici, quasi in logica sperimentale, al renderlo parte fondante della propria strategia IT. «La Cloud Migration è un percorso di cambiamento fluido e pone continuamente nuove sfide alle Direzioni IT, che oggi si trovano di fronte a sistemi ibridi, distribuiti e complessi dove diversi mondi, l’on-premises, il Public e il Private Cloud, devono comunicare efficacemente, supportare rapidamente i cambiamenti e garantire sostenibilità economica nel lungo periodo – afferma Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation»

 «Si tratta di un tema strategico per l’IT che, avendo ormai iniziato il percorso verso il Cloud, deve fare un ulteriore passo avanti nell’ottimizzare e consolidare il sistema complessivo generato. In quest’ottica oggi la vera sfida da affrontare è l’orchestrazione dell’Hybrid & Multi Cloud, che significa andare oltre la connessione statica di servizi infrastrutturali e applicativi eterogenei e lavorare con una logica nuova e dinamica orientata alla flessibilità. È un cambio di approccio volto a ottenere il miglior equilibrio tra costi e funzionalità offerte, con una prospettiva nuova, che mette i servizi al centro della strategia IT, superando la logica a silos. La nuova frontiera da superare per le Direzioni IT sarà guidare il Sistema Informativo verso un futuro in cui l’utente potrà usufruire di un’architettura digitale basata su differenti modelli di delivery del servizio, automatizzati in base alle esigenze del contesto di business e alle caratteristiche dell’applicazione. Per poter raggiungere questo obiettivo, è necessario creare uno strato di governo che ponga l’IT come un’architettura dinamica a supporto e a promozione della trasformazione del business».

 

Corso
Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation

 

L’evoluzione della Direzione IT e la creazione di nuove professionalità

«A oggi solo l’8% delle aziende intervistate dichiara di avere un team dedicato al Cloud e il 13% di volerlo introdurre, ma il fatto che un’azienda su cinque stia pensando di creare un reparto dedicato al governo della nuvola dimostra che quando si parla di Cloud non si fa più riferimento ad un cambiamento strettamente tecnologico, ma a un vero e proprio ripensamento dell’organizzazione che consenta di sfruttare le opportunità messe a disposizione – dichiara Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation-  Anche laddove non esista un team formalizzato, esistono persone che, all’interno dell’IT, dedicano del tempo, seppur non sempre in maniera esclusiva, alla gestione delle tematiche inerenti il Cloud. Concentrandosi sulle aziende più grandi, i dati mostrano come alcune competenze chiave risiedano nel personale interno all’organizzazione, che per temi più specialistici si affida a consulenti esterni. La mancanza di competenze è tuttavia ancora percepita come un elemento di freno al successo delle iniziative Cloud, evidenziando la necessità di introdurre nuove figure professionali dedicate. Il Cloud rappresenta un acceleratore straordinario per la trasformazione digitale ma da solo non basta, il cambiamento riguarda soprattutto le persone e la cultura aziendale.»














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