La cioccolata 4.0 di Nutkao e Cisco

di Marco de' Francesco ♦︎ L’azienda di Cuneo, che produce crema spalmabile per l’industria dolciaria, per il 2019 punta a 160 milioni di fatturato (+14%). Il segreto? Cisco Connected Factory, che ha ridisegnato la struttura di rete, introducendo poi Mes e Wms

Il confezionamento dei prodotti all'interno dello stabilimento di Nutkao

«Le idee devono essere chiare, e la cioccolata densa» – dice un proverbio spagnolo. E alla Nutkao di Canove di Govone (Cuneo) – che produce crema spalmabile a base di cacao e nocciole e semilavorati per l’industria dolciaria – le idee le hanno dovute mettere in ordine, studiando una strategia per risolvere due problemi: l’insufficienza della struttura di rete, con frequenti carenze di connettività; e la crescente domanda di personalizzazione del prodotto, con una pluralità di ricette diverse. Si doveva adottare un sistema che consentisse la tracciabilità delle materie prime e dei loro consumi.

La sede di Nutkao a Canove di Govone (Cuneo)

Quanto al primo, è stato risolto ridisegnando la rete con le soluzioni di Cisco Connected Factory, un portafoglio di architetture, funzionalità, tecnologie e servizi; ad esempio il controller wi-fi che ottimizza il segnale all’interno dello stabilimento. Si è poi lavorato sulla visibilità dei dati, e quindi per conferire all’azienda la possibilità di riconfigurare velocemente la produzione. È stato introdotto il Mes, lo strumento che gestisce la funzione produttiva, con controllo diretto delle macchine; e il Wms, o warehouse management system, un software che gestisce i flussi fisici che transitano in ambiti particolari, dal controllo della merce in ingresso alla preparazione delle spedizioni. E ora, sulla scorta di questi progressi, l’azienda punta a quota 160 milioni di fatturato per l’anno in corso, con un incremento a doppia cifra. Ne abbiamo parlato con il Cio di Nutkao Roberto Re e con il collaboration and industry digitization leader di Cisco Italia Michele Dalmazzoni.







 

Cos’è e come funziona Nutkao

Nutkao è un’azienda fondata nel 1982 da Giuseppe Braida e che produce crema spalmabile a base di cacao e nocciole e semilavorati per l’industria dolciaria. Ha due stabilimenti produttivi: uno a Canove di Govone, dalle parti di Cuneo, che ha 330 dipendenti e che è anche la sede legale; l’altro a Battleboro, North Carolina (Stati Uniti) che ha 150 dipendenti e che è diventato operativo nel 2015. I prodotti sono diretti per il 60% al retail, per il 25% all’industria e per il 15% ai grossisti. La Nutkao funziona così: una azienda in Ghana, Paese dell’Africa Occidentale, trasforma le fave di cacao in granelle e polvere e le vende a Nutkao. Queste vengono raffinate sia in Usa che in Italia, per produrre la crema e i semilavorati. La crema viene stoccata in silos, e poi prende due direzioni: verso l’industria della cioccolata, su camion cisterna; o verso il confezionamento di Nutkao, che porta alla realizzazione di vasetti, snack e gocce di cioccolata gourmet per le pasticcerie. Il core business, come si comprende dalle percentuali già citate, è quello della crema per il mondo retail, a marchio di terzi; ma c’è anche un prodotto a brand Nutkao, con crema scura e bianca. Quanto ai clienti, per Re «l’azienda lavora per tutta la distribuzione italiana e francese, e collabora con Barilla (crema Pan di Stelle), Valsoia (crema spalmabile)».

La preparazione per i prodotti destinati al retail

 

I problemi da risolvere che hanno portato alla trasformazione digitale

Anzitutto, c’era da risolvere un problema di connettività. In Nutkao sin dal 2009 si utilizzava un sistema di radiofrequenze, ma sovente disfunzionava. «La linea saltava cinque volte al giorno – ricorda Re -; e anche se era metodicamente ripristinata dall’It, la raccolta dati dal campo era impossibile». Inizialmente, l’azienda ha cercato di superare le complicazioni con soluzioni-tampone; poi ha intrapreso, con Cisco, la rivisitazione totale dell’infrastruttura di rete. C’era poi un problema di tracciabilità, più che dei prodotti, delle materie prime e del loro consumo. Il fatto è che negli ultimi anni si è assistito ad una crescente domanda di personalizzazione del prodotto, con una pluralità di ricette diverse. D’altra parte, come vedremo, negli ultimi anni l’azienda ha incrementato sensibilmente il fatturato e allargato la clientela. Per l’esattezza, afferma Re, il numero delle ricette è decuplicato, E quando si cambia da una ricetta all’altra, con la modifica della percentuale delle componenti, quella parte di crema ancora presente nei tubi va scartata. Dunque, è quanto mai essenziale un monitoraggio real time dei processi.

Il Cio di Nutkao Roberto Re

 

La flessibilità è la chiave della strategia di Nutkao

Il fatturato di Nutkao è cresciuto in modo consistente dal 2008, quando ha raggiunto quota 65 milioni di euro. Nel 2013, l’azienda ha ottenuto revenue per 105 milioni; e l’anno scorso per 140 milioni. Quanto all’anno in corso, l’azienda «punta al conseguimento della soglia dei 160 milioni». Con una crescita a doppia cifra, del 14%. L’Italia continuerà ad assorbire il 40% della produzione; la Francia il 10%. Il resto, è diretto a tanti Paesi diversi. La strategia di espansione di Nutkao è già in fase di applicazione, come vedremo. «La flessibilità – afferma Re – se non è tutto è gran parte del lavoro: vinci con prodotti tailor made. E poi bisogna incrementare sempre più il livello dei servizi: in particolare, la puntualità nei tempi di consegna ed evasione degli ordini è una discriminante sul mercato, perché le aziende-clienti hanno bisogno di riempire i depositi quel giorno e a quell’ora, non il giorno dopo».

La preparazione del prodotto all’interno dello stabilimento Nutkao

La soluzione: infrastruttura di rete con Cisco, e poi Mes e Wms

Secondo Dalmazzoni, «quello di Nutkao è un caso esemplare, paradigmatico, di approccio al 4.0 partendo da Cisco Connected Factory. Secondo noi, è il metodo più corretto: l’azienda non può pensare alle macchine interconnesse se prima non dispone di una adeguata infrastruttura di rete». La soluzione Cisco Connected Factory è un portafoglio di architetture, funzionalità, tecnologie e servizi. È progettata per aiutare le industrie a integrare automazione e controllo con i sistemi aziendali; a costruire una rete comune, convergente, robusta, da impianto a impresa; a migliorare i costi operativi e altro. In generale, Cisco dispone della piattaforma Kinetic, che standardizza i dati di un’intera rete di produzione, sia nel caso in cui l’impianto produttivo abbia un solo tipo di macchina, che in quello in cui ne abbia di centinaia di modelli differenti.

Michele Dalmazzoni, collaboration and industry digitization leader di Cisco Italy

Secondo Dalmazzoni, con Nutkao in particolare «si è subito operato per risolvere il problema della visibilità dei dati e per conferire all’azienda la possibilità di riconfigurare velocemente la produzione, in modo da poter rispondere all’esigenza di flessibilità della produzione. Abbiamo analizzato l’infrastruttura di rete precedente, e l’abbiamo confrontata con quella allo stato dell’arte per capire quali risultati si sarebbero ottenuti con l’implementazione di quest’ultima. Credo che si sia realizzata una buona integrazione tra It e Ot, e che si siano resi disponibili dati non solo per gli addetti allo shopfloor, ma anche per soggetti diversi, ad esempio per gli addetti alla vendita». Al di là dell’apparato di rete, secondo Dalmazzoni protagonisti della trasformazione sono stati gli switch (che servono a veicolare dati in modo bidirezionale tra macchine collegate in rete) e i controller wi-fi. Questi ultimi, secondo Re, sono fondamentali, «perché ottimizzano il segnale all’interno dello stabilimento; senza questa normalizzazione, il segnale sarebbe disturbato da interferenze naturali presenti nello shopfloor».

Il magazzino spedizioni dello stabilimento Nutkao

Altro passaggio fondamentale, secondo Re, è stato l’integrazione dei processi a Mes. Questo (manufacturing execution system), è quel sistema informativo finalizzato alla gestione della funzione produttiva di un’azienda. Insomma, realizza il collegamento diretto ai macchinari, per consentire il controllo della produzione. «Grazie al Mes – afferma Re – siamo in grado di valutare i consumi di materie prime e di stimare la quantità di semilavorato prodotta, sia in Italia che in Usa». Quanto alla tracciabilità, ci pensa il Wms, o Warehouse Management System, un software che gestisce i flussi fisici che transitano in ambiti particolare, dal controllo della merce in ingresso alla preparazione delle spedizioni. Secondo Re «senza il Wms per noi sarebbe difficile conoscere con precisione il contenuto di un lotto di crema venduto al cliente. Invece, nel settore alimentare queste informazioni sono strategiche. Noi sappiamo sempre cosa è stato stoccato nei depositi». Il sistema funziona grazie a Barcode (il codice a barre, costituito da un insieme di elementi grafici a contrasto elevato) e Qr Code (a matrice, composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema bianco di forma quadrata). L’azienda, peraltro, dispone di navette che trasportano in uno speciale tunnel la materia prima dal magazzino ai comparti di confezionamento e di raffinazione e poi in un altro deposito per lo stoccaggio del prodotto finito.

Il magazzino arrivi nella fabbrica Nutkao

 

Risultati e futuri traguardi

Secondo Re gli obiettivi di connessione, tracciabilità e flessibilità sono stati conseguiti. Ma ci sono altri step da percorrere. «Ad esempio – afferma Re – la manutenzione predittiva: per ora non è implementata, ma ci lavoreremo». In generale, si tratta di approfondire l’analisi dei dati. «Attualmente – continua Re – noi utilizziamo il 20% circa delle informazioni che potremmo esaminare. Dalla lavorazione di 100 kg di cacao, riceviamo 100 righe». Per ora Nutkao si limita ad archiviare flussi di informazioni, nella consapevolezza che sondaggi più accurati possano evidenziare inferenze attualmente trascurate.

Il laboratorio di Nutkao all’interno dello stabilimento













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