Alpitour: con Kyndryl destinazione cloud e it as service! E sull’intelligenza artificiale…

di Piero Macrì ♦︎ Il Gruppo turistico - fatturato 2022 a 1,9 miliardi – ha scelto un modello cloud first per l’erogazione di servizi abilitanti la trasformazione digitale. Esternalizzazione della gestione infrastrutturale su Kyndryl: accordo quinquennale. Obiettivi: riduzione costi operativi, snellimento organizzazione It, industrializzazione di servizi con processi standardizzati e strutturati. Intelligenza Artificiale: AlpiGpt, assistente virtuale per il booking. Ne abbiamo parlato con Francesco Ciuccarelli (Alpitour) e Ernesto De Ruggiero (Kyndryl)

Alpitour World, uno dei più importanti player europei nel settore turistico, fa rotta verso il cloud e l’It as service. Un modello flessibile e scalabile ormai indispensabile per aziende che operano in mercati con una domanda ad altissima volatilità e che hanno necessità di un sourcing tecnologico allo stato dell’arte per dare vita a nuove soluzioni di business digitali. Per Alpitour il cloud diventa il centro di gravità permanente per l’erogazione di servizi abilitanti la trasformazione digitale. «Siamo a metà di questo percorso. Abbiamo spostato sul cloud tutta la parte di infrastruttura dipartimentale. Quello che rimane on premise è il mainframe, la cui dismissione è prevista per il 2026. Per quella data il 90% delle nostre applicazioni saranno su piattaforme Aws», afferma Francesco Ciuccarelli, chief information & technology officer di Alpitour. E’ Kyndryl il partner strategico che traghetterà l’azienda alla nuova casa nel cloud e a cui è demandato il compito di gestire l’infrastruttura esistente e futura. Un trasloco complesso, che dovrà avvenire senza compromettere la continuità di servizio. Come dice Ciuccarelli, «Siamo come un aereo che deve cambiare motore mantenendo la rotta ad alta quota e alla massima velocità di crociera». Fatturato 2022 di 1,9 miliardi, 7 sedi in Italia e 16 nel mondo, 4.000 dipendenti e 5 divisioni che presidiano l’intera filiera del turismo: tour operating, l’ammiraglia del Gruppo con ricavi per 868 milioni, aviation, hotel, incoming e travel agencies. La motivazione che ha spinto Alpitour ad adottare un modello cloud first non è tanto ridurre la spesa It, che rimane compresa tra il 2 il 3% del fatturato, ma fare in modo che gli investimenti sostengano la spinta all’innovazione digitale. In questo articolo parleremo anche di Intelligenza Artificiale, che è un discorso essenziale per dare il quadro completo di questa interessante storia di b2b high-tech. Per evitare equivoci, va precisato che Kyndryl non è il partner per l’implementazione dei relativi software e sistemi. 

«Esternalizzando la gestione infrastrutturale riduciamo i costi operativi e liberiamo risorse per nuovi progetti, in intelligenza artificiale, data analytics e sviluppo software», afferma Ciuccarelli. I risultati di questa strategia sono già nei numeri. Nel 2018 la spesa operativa di Alpitour assorbiva il 70% del budget It, soltanto un 30% era dedicato a nuovi investimenti. Nulla di più diverso dalla situazione attuale, dove il costo operativo si è ridotto al 55% mentre la capacità di investimento è aumentata al 45%. Un cambiamento che non è ancora concluso. «Dismettendo il mainframe, il puro mantenimento dell’infrastruttura sarà meno oneroso e quando il trasloco sarà completato la spesa It del gruppo sarà per un 50% dedicata a nuovi investimenti», dice Ciuccarelli. Il modello cloud first non congela l’assunzione di nuovo personale, tutt’altro. Migrando al cloud e delegando a Kyndryl la gestione delle operation, cambiano le competenze richieste. Nel 2018 nell’It di Alpitour c’erano 45 persone, oggi ce ne sono 110. E sono destinate a crescere. La strategia as a service, che include il passaggio al cloud e l’outsourcing delle It operations, spinge il gruppo ad acquisire un numero sempre più elevato di skill per l’innovazione tecnologica. Negli ultimi due anni è stato per esempio creato un team di data scientist e uno dedicato all’intelligenza artificiale, la tecnologia che rappresenta la new wave della trasformazione digitale di Alpitour (già in esercizio l’applicazione di generative AI per i booking operator).







«Meno costi, più investimenti, più risorse per lo sviluppo di nuove soluzioni. La collaborazione con Kyndryl è fondamentale per cambiare la natura dell’organizzazione It, che non si occupa più della gestione ordinaria dell’infrastruttura ma diventa protagonista dell’innovazione, racconta Ciuccarelli. In questo modo l’It non è più un centro di costo ma diventa parte attiva dello sviluppo del business», spiega Ciuccarelli. «Si è conclusa la prima fase di trasformazione che ha riguardato la migrazione della componente midrange, afferma Ernesto De Ruggiero, vice president customer unit north di Kyndryl. Il prossimo step è ancora più sfidante e impegnativo poiché si tratta di migrare in cloud la componente on premise a maggior valore ovvero il mainframe. Si sono già individuate le possibili opzioni di trasformazione e ci sono tutte le condizioni per accelerare il viaggio verso il cloud e condurre in porto la dismissione del mainframe entro la data stabilita. In questo percorso – aggiunge De Ruggiero – si rivela sempre più decisivo l’utilizzo della piattaforma Kyndryl Bridge che offre tutta una serie di funzionalità avanzate per l’automazione delle operation, il monitoraggio delle risorse distribuite e il controllo dei costi»

 

Kyndryl, competenze per la trasformazione e automazione dell’infrastruttura It in ambiente ibrido e multicloud

Francesco Ciuccarelli, chief information & technology officer di Alpitour

Società nata nel novembre del 2021 dallo spin-off della divisione Global Technology Services (Gts) di Ibm, un fatturato globale di 18,7 miliardi di dollari, dal momento della sua costituzione Kyndryl ha dimostrato di essere l’interlocutore di riferimento per le aziende di ogni settore industriale e manifatturiero che si confrontano con la modernizzazione delle infrastrutture e il digital journey. «Abbiamo la capacità di integrare tutte le tecnologie abilitanti le infrastrutture a supporto di nuovi progetti di modernizzazione. Stiamo facendo crescere le competenze su tutti gli strati infrastrutturali, legacy e non legacy», ha affermato Paolo Degl’Innocenti, presidente di Kyndryl Italia nel corso di un’intervista a Industria Italiana.

In due anni è stato avviato un piano di upskill che ha coinvolto oltre 2.000 persone e sono state acquisite 570 certificazioni per le tre più diffuse piattaforme hyperscaler, rafforzando le partnership globali con Amazon, Google e Microsoft. Il denominatore comune delle iniziative messe in atto dalla multinazionale è la capacità di unificare e sincronizzare tutte le componenti Ict per assicurare la massima produttività e resilienza delle infrastrutture che sostengono i processi aziendali. Analisi dati, intelligenza artificiale, automazione, sono gli ingredienti sui quali è basata la gestione dei servizi e la nuova progettualità in ambienti cloud. Elemento chiave per la resilienza in logica predittiva delle infrastrutture è la nuova piattaforma Bridge, che integra il più ampio spettro di strumenti per il monitoraggio di tutti i sistemi e apparati Ict, dai server, al networking allo storage. La focalizzazione è sui segmenti di mercato più promettenti. Tra questi, i servizi gestiti del cloud pubblico (+ 11% il tasso di crescita annuo previsto fino al 2025), servizi dati (+ 18%), servizi di sicurezza (+ 12%) e servizi di automazione intelligente (+ 27%).

 

Kyndryl-Alpitour, una convergenza strategica nel segno dell’innovazione per realizzare il cloud journey

«Per proseguire nel nostro viaggio cloud first servono due anime, la capacità di conversione dell’esistente e il controllo di un ambiente molto più complesso del precedente», dice Ciuccarelli. Con Kyndryl realizziamo una vera convergenza strategica. L’accordo su base quinquennale è frutto della rinegoziazione del precedente contratto siglato con Ibm nel 2017 e ridefinisce le modalità con cui sviluppare l’evoluzione futura. Snellire l’organizzazione It, industrializzare i servizi con processi standardizzati e strutturati. Con una classica operazione di cessione di ramo d’azienda abbiamo affidato a Kyndryl la gestione dell’infrastruttura e delle postazioni utente. Modernizzazione dell’infrastruttura, apertura al cloud. Le competenze messe a disposizione da Kyndryl sono coerenti con i nostri obiettivi. E’ un service provider che ha aperto le porte a tutti i cloud provider, molto orientato all’automazione delle operation. Tutto quello che serve per arrivare ad avere un controllo e monitoraggio dei servizi erogati da un’architettura cloud first»

 

Flessibilità e scalabilità del cloud per affrontare le discontinuità del mercato e fare innovazione

Ernesto De Ruggiero, vice president customer unit north di Kyndryl

Per Alpitour il cloud vuol dire innanzitutto flessibilità. L’azienda opera infatti in un settore caratterizzato da un’elevata stagionalità, con up and down improvvisi. Serve quindi flessibilità, verso l’alto e verso il basso. Ed è il cloud la risposta per allineare consumi e spese alla domanda del mercato. Basti pensare a quello che è avvenuto durante il covid dove il giro d’affari del gruppo è passato dai 2,4 miliardi del 2019 ai 747 del 2020 e ai 598 del 2021 per poi riprendere quota e raggiungere nel 2022 1,9 miliardi. Ecco, in circostanze del genere, avere un It full cloud aiuta a gestire il rischio e ridurre i costi. Come dire, l’investimento nel cloud rientra in una logica di risk management. Ma poi c’è un tema di innovazione.

«Il volume di investimenti che possono mettere in gioco Aws, Azure, Google non è minimamente comparabile a quello che può fare una media o grande azienda. Non è più possibile pensare di avere un’infrastruttura proprietaria sempre aggiornata, che possa trarre immediato vantaggio dall’evoluzione tecnologica. Questo può avvenire solo nel cloud. E’ lì che ci sono le tecnologie abilitanti nuove soluzioni a supporto di un business digitale». Come dire, il sourcing It per fare innovazione è sul cloud. Sono queste le ragioni che hanno portato Alpitour ad alterare l’equilibrio on e off premise. «In questo modo si fa leverage sulle rispettive competenze e capacità: Kyndryl per la parte di gestione It e know-how multicloud, gli hyperscaler, che garantiscono in It a consumo con tecnologie allo stato dell’arte e Alpitour per la capacità di innovazione di processo e di business innovation», dice Ciuccarelli.

 

Continuità di servizio 24 x 7, la condizione indispensabile per operare con un modello di business digitale

La sede di Alpitour World. Fatturato 2022 di 1,9 miliardi, 7 sedi in Italia e 16 nel mondo, 4.000 dipendenti e 5 divisioni che presidiano l’intera filiera del turismo: tour operating, l’ammiraglia del Gruppo con ricavi per 868 milioni, aviation, hotel, incoming e travel agencies

In Alpitour la trasformazione digitale cambia la relazione con i clienti, che passa ormai prevalentemente per canali online, e che deve perciò essere supportata da tecnologia e servizi che garantiscano un’operatività 24 x 7. «Un degrado delle prestazioni di un sito web determina una riduzione delle visite e del relativo tasso di conversione. Dobbiamo avere una macchina IT funzionante ai massimi livelli per garantire che i potenziali passeggeri che salgono a bordo della nostra piattaforma possano avere un’esperienza ottimale in termini di qualità del servizio offerto», racconta Ciuccarelli. Ecco, quindi, un accordo basato su service level agreement, con un partner che ha la capacità di intervenire in situazioni di crisi con le giuste competenze e immediatezza per la risoluzione dei problemi. «Il nostro modello di business IT, condiviso con Kyndryl, crea un circolo virtuoso. Meno costi, più investimenti per l’innovazione, più sostenibilità economica. Se guardiamo ai risultati vediamo che la nuova IT contribuisce a un miglioramento qualitativo della spesa poiché si determina una maggiore efficienza delle operation», afferma il Cio di Alpitour.

 

Intelligenza Artificiale, la new wave per la trasformazione digitale di Alpitour. Il servizio AlpiGpt, l’assistente virtuale per le operazioni di booking

«Riuscire a beneficiare della massa di investimenti in ricerca e sviluppo da parte degli hyperscaler è molto importante, dice Ciuccarelli. Un esempio è l’intelligenza artificiale generativa. In brevissimo tempo siamo riusciti ad accedere ai servizi OpenAi, avviare le prime sperimentazioni e sviluppare un primo progetto. Tutto questo non sarebbe stato possibile in un contesto tradizionale». La soluzione Ai sviluppata dal gruppo è AlpiGpt, l’assistente virtuale per gli operatori del booking che aiuta a dare risposte veloci e complete a tutte le domande rivolte dai clienti.

«E’ una delle operazioni che ha riscosso uno dei maggiori successi e gradimento da parte degli utilizzatori. L’intelligenza artificiale è la tecnologia più dirompente apparsa sul mercato negli ultimi trent’anni, osserva Ciuccarelli. E’ come ai tempi della fase pioneristica del web e di internet: trasformerà tutte le attività aziendali. Non c’è mai stata una tecnologia in grado di gestire la conversazione con l’utente riuscendo a dare risposte esaustive al primo tentativo. È un salto tecnologico molto importante, che avrà un impatto su tutti i processi aziendali. Siamo obbligati a capire come cambierà il nostro mestiere e il nostro modo di lavorare. Oltre ad AlpiGpt abbiamo tanti altri progetti in cantiere compresa la software factory. Circa la metà delle persone It fa sviluppo software, un’attività che con l’utilizzo dell’Ai stimiamo possa essere potenziata del 30%. E’ una tecnologia che ci permetterà di realizzare molte più soluzioni sia agli utenti interni che esterni».














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