Intelligenza artificiale per applicazioni industriali? È la nuova frontiera dell’automazione! Il metodo Keba

di Barbara Weisz ♦︎ L’azienda austriaca dell’automazione di fabbrica - 553,5 milioni di fatturato – in Italia ha una filiale commerciale. Ha investito 75,7 milioni di euro nella r&s: focus sull’ai. L'acquisizione di Drag & Bot: integrazione di applicazioni robotiche nella piattaforma Kemro X. Pose estimation: stima della posa con webcam. Hmi easy to use con doppia connessione wireless. Prossima sfida? L’intra-logistica... Ne parliamo con Aldo Bucci

KeTop T150 Keba

Una normale webcam, analoga a quelle che si usano per una call, con un modulo dotato di acceleratore AI per rilevare i punti cardine e i movimenti di una persona. Sono le caratteristiche di fondo della soluzione Keba per la stima della posa, e descrivono la strategia della multinazionale austriaca dell’automazione industriale. Innovazione coniugata attraverso modularità e semplicità di utilizzo, e un trend di sviluppo preciso: «l’introduzione di funzionalità di intelligenza artificiale per applicazioni industriali secondo noi è la prossima frontiera», ci racconta Aldo Bucci, Managing Director di Keba Italia.

Nell’ultimo esercizio (chiuso con 553,5 milioni di fatturato) Keba ha investito 75,7 milioni di euro nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, con un focus importante proprio sull’intelligenza artificiale. La flessibilità delle soluzioni tecnologiche, modulari e easy to use, si riflette anche nel modello di business e nella filosofia aziendale. I team hanno autonomia e flessibilità, caratteristica che, come vedremo, ha consentito una risposta veloce ed efficiente alla recente crisi della supply chain e un approccio al cliente orientato all’ascolto che abilita la collaborazione. «Non vogliamo imporre la nostra tecnologia, ma siamo aperti ad ascoltare i clienti, prendere spunto dalle loro necessità» ci spiega Bucci, proponendo un esempio specifico: la tecnologia di Safety wireless per gli operatori che lavorano a bordo macchina ci è stata ispirata proprio da un cliente, del settore della robotica, che ci ha fatto notare l’intralcio rappresentato dal cavo. Nessuno aveva ancora pensato di utilizzare un fungo di emergenza, il pulsante che consente di lanciare un allarme e fermare un macchinario, con una trasmissione wireless. E’ stato un progetto impegnativo, durato più di due anni, ma alla fine lo abbiamo introdotto e molto apprezzato».







La multinazionale austriaca (2mila dipendenti in 26 paesi del mondo), in Italia è presente con una filiale sostanzialmente commerciale. «Siamo 16 persone, non abbiamo neanche magazzino, tutti gli ordini vengono gestiti direttamente dalle sedi produttive, che sono in Austria e in Germania. E i prodotti arrivano dalle sedi direttamente ai clienti. Il personale è rappresentato per il 50 per cento da venditori e per il 50% da tecnici applicativi», prosegue Bucci. Con il quale abbiamo approfondito il modo in cui i concetti base della filosofia societaria si sostanziano nell’approccio di business, anche in ottica di open innovation. Ne è un esempio l’acquisizione della startup tedesca Drag & Bot, del dicembre 2021, che ha consentito di integrare nella piattaforma di automazione industriale Kemro X un sistema operativo di programmazione dei robot con un’interfaccia intuitiva. In questo modo l’utilizzatore finale, quindi l’impresa, che molto spesso ha in produzione diversi tipi di robot, ognuno con il proprio metodo di programmazione, ha un ambiente unificato per programmare macchine di brand diversi.

 

La piattaforma di automazione: Kemro X, moduli come le app dello smartphone  

Aldo Bucci, Managing Director di Keba Italia

Andiamo con ordine. Iniziamo con l’ecosistema di automazione. «Kemro X si compone di hardware e software. Può essere inteso come una fornitura completa, ma essendo realizzato con tecnologie aperte, i singoli prodotti possono essere utilizzati singolarmente e integrati in strutture di terze parti. Usiamo Linux come sistema operativo, per la comunicazione EtherCat. Cerchiamo, per ogni tecnologia, di scegliere quello che per noi è il modulo più standard, e introduciamo queste tecnologie nel nostro sistema».

La piattaforma è costituita secondo moduli software che permettono un utilizzo semplice, paragonabile alle comuni app installate sugli smartphone. Un’impresa che sta implementando un processo di digitalizzazione dell’intero impianto produttivo ha a disposizione un sistema completo di controllo con funzioni Plc, motion, robotica, Cnc e sicurezza. Oppure può sfruttare la scalabilità dell’architettura, utilizzando sia i moduli Keba, come anche moduli specifici già in uso dal cliente, piuttosto che moduli standard basati su Linux. Un’architettura open, che permette una comunicazione agevole tra i vari processi e, attraverso la modularità, consente di integrare un’ampia gamma di applicazioni software.

 

Drag&bot, anche le applicazioni robotiche sono semplici

Gamma Keba, multinazionale austriaca dell’automazione industriale (2mila dipendenti in 26 paesi del mondo)

Per esempio, il sistema operativo sviluppato a seguito dell’acquisizione di Drag and bot GmbH, avvenuta nel dicembre 2021. Una demo presentata a Sps Italia in collaborazione con Sinta, mette in evidenza il collegamento fra innovazione e semplicità di utilizzo, in questo caso per chi deve programmare il robot (in fabbrica, i robot vengono riprogrammati in base al cambio di funzioni e ai nuovi compiti di automazione che devono realizzare). Nel sistema sono stati implementati i protocolli di trasmissione dei maggiori costruttori di robot (fra i partner Sinta, Epson, Nachi), abilitando quindi l’integrazione delle diverse macchine presenti sulla linea di produzione. È anche prevista un’interfaccia grafica personalizzabile dedicata all’operatore di produzione, in grado di rendere fattibili tutte le possibilità di funzionamento del sistema.

 

Pose estimation, IA per ergonomia e safety  

E siamo alla soluzione Keba per la stima della posa presentata a Sps Italia. E’ formata da un modulo dotato di intelligenza artificiale, un modulo I/O, una Cpu, unità centrale di elaborazione, che gestisce l’alimentazione e la trasmissione dei dati in entrata/uscita, uno schermo e una semplicissima webcamera, impostata per prendere in esame i punti cardine: può essere utilizzata per il controllo della postura delle persone, quindi per l’ergonomia. In questo caso, verrà semplicemente posizionata nell’area della fabbrica in cui si vuole monitorare. Un secondo caso d’uso e il riconoscimento di oggetti durante la navigazione di robot mobili. In questo caso l’intelligenza artificiale consente di evitare gli ostacoli e riprogrammare le missioni in tempo reale «L’esempio di pose estimation che abbiamo portato in fiera non è altro che la dimostrazione delle potenzialità che l’intelligenza artificiale elaborata localmente può avere a livello industriale, in modo da garantire la sovranità dei dati, sottolinea Bucci.

Kemro X si compone di hardware e software. Può essere inteso come una fornitura completa, ma essendo realizzato con tecnologie aperte, i singoli prodotti possono essere utilizzati singolarmente e integrati in strutture di terze parti

Due tecnologie Hmi per la consolle di controllo

Gerhard Luftensteiner, ceo di Keba fino a settembre, con il successore Christoph Knogler

Passiamo alle interfacce uomo macchina. «Abbiamo introdotto due tecnologie proprietarie di Keba, sempre ispirate all’easy to use – spiega Bucci -. Partiamo dal Force Feedback: un display multitouch protetto da un pannello di vetro che restituisce all’operatore una vibrazione quando i tasti vengono premuti oltre la soglia di forza preimpostata. Questo permette di togliere l’interfaccia fisica che normalmente è presente su un pulpito di comando, e di riprodurla con dei widget real time sul display. È una semplificazione perché con una tastiera vengono esposti tutti i tasti, anche quelli che non servono all’operatore. Mentre riproducendo virtualmente questa tastiera, e garantendo questo feedback, è possibile esporre all’operatore soltanto i tasti di cui ha bisogno in quel momento, per evitare complessità e errori». Il Force Feedback Touchè sostanzialmente l’evoluzione del multitouch secondo Keba.

Il Force feedback aggiunge precisione, perché l’azione viene attivata non quando il display viene toccato, ma solo dopo che il pulsante è stato premuto con una sufficiente pressione. Una nuova funzionalità può essere trasferita al touch screen attraverso un semplice aggiornamento del software. E risolve anche un classico problema dell’interfaccia uomo-macchina rappresentato dal fatto che le macchine richiedono singoli pulsanti per il funzionamento, e quindi ogni volta che si aggiunge una nuova opzione bisogna anche installare nuovi pulsanti. Il pannello è abbinato al comando rotante KeWheel, la seconda tecnologia proprietaria a cui Bucci fa riferimento: in base alla programmazione esegue diverse funzionalità: ad esempio può funzionare come un volantino senza fine, handwheel, oppure può diventare un selettore, oppure un potenziometro. Integra in un unico componente le funzionalità dei dispositivi elettromeccanici presenti nelle consolle di controllo delle macchine. Ed evita di dover riconfigurare la macchina per eseguire diverse funzioni.

 

Hmi, la gamma KeTop mobile

Keba KeTop T155: tablet industriali wireless con display da 10 pollici multitouch, in versione landscape

Queste soluzioni si integrano nella gamma di interfacce uomo macchina KeTop. Sono i dispositivi T150/T155 safe wireless, tablet industriali wireless con display da 10 pollici multitouch, rispettivamente in versione portrait e landscape. La doppia connessione wireless garantisce lo scambio dei dati e l’attivazione sicura del fungo di emergenza e del pulsante uomo morto, senza l’intralcio del cavo.

Molto velocemente, fra le altre novità segnaliamo la gamma di servodrive KeDrive D3, architettura multi-asse modulare che copre l’intera gamma di correnti da 1,5A a 450A nominali, funzionalità di sicurezza fino a PLe/SIL3, interfacciabilità ai più comuni fieldbus realtime come EtherCAT, Profinet e Powerlink. Le Cpu KeControl C5 basate su sistema operativo Linux RT, gli I/O e la suite di progettazione KeStudio che assiste i clienti durante tutte le fasi del processo di automazione: dalla programmazione e configurazione, alla simulazione, fino alla diagnostica. Come si vede, tutte soluzioni che fanno parte di un unico ecosistema, ma possono essere adottate e combinate in molteplici modi.

 

Il modello organizzativo

Keba nell’ultimo esercizio (chiuso con 553,5 milioni di fatturato) ha investito 75,7 milioni di euro nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, con un focus importante proprio sull’intelligenza artificiale

Alla flessibilità modulare delle tecnologie corrisponde un’organizzazione snella, orientata al benessere aziendale, poco verticistica, «siamo un’azienda organizzata in celle, bubble, ognuna delle quali si auto-organizza. Non c’è nessuna gerarchia, e questo ci permette di essere molto sensibili. Pensiamo che sia il modello organizzativo del futuro, per essere molto reattivi ai cambiamenti del mercato e per poter prendere decisioni molto velocemente Proprio questa modalità, sottolinea il country manager, ha portato risultati, «ci ha permesso di essere molto rapidi nell’adottare gli opportuni cambiamenti nel momento di massima crisi della supply chain. Tutti avevamo molta autonomia decisionale, con un budget da poter spendere per passare all’acquisto sui mercati paralleli. Abbiamo condiviso con i nostri clienti i costi aggiuntivi, e questo ci ha consentito rapidità da una parte ma anche efficienza: magari con ritardi, però abbiamo consegnato a tutti. Questo ci è stato riconosciuto, e stiamo ancora beneficiando di questa strategia perché la voce si è diffusa e abbiamo avuto contatti con clienti nuovi».

L’andamento di bilancio è positivo «negli ultimi due anni il fatturato italiano è più che raddoppiato. Le applicazioni per la robotica, sottolinea Bucci, sono uno dei settori su cui maggiormente si concentra l’attività di Keba, «abbiamo un focus specifico anche sull’industria della plastica. Ultimamente ci stiamo specializzando anche su intra-logistica, produzione della lavorazione dei metalli e dei tubi. E abbiamo introdotto una funzionalità specifica per il taglio laser 2d». Con un particolare focus sull’intelligenza artificiale.

 

Qualche numero sul gruppo Keba

A livello worldwide, Keba ha chiuso l’ultimo bilancio a marzo 2023 con ricavi a 553.5 milioni di euro, in crescita del 3% sull’anno precedente. Il tasso di crescita medio annuale negli ultimi cinque anni si è attestato al 17%. Attualmente è in corso un cambio al vertice, con Christoph Knogler nominato consigliere di amministrazione a fine giugno, e diventerà il nuovo Ceo a fine settembre, sostituendo l’amministratore delegato e presidente di lunga data, Gerhard Luftensteiner. Sede centrale a Linz, in Austria, dove è stata fondata nel 1968, il gruppo ha filiali in Germania, Olanda, Romania, Turchia, Svizzera, Italia, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Cina, India, Corea del Sud, Taiwan e Giappone.














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