Le pmi? Per crescere devono partire dall’Intelligenza Artificiale! Dall’Emilia Romagna a… Con Anitec-Assinform

di Chiara Volontè ♦︎ L’IA è diventata democratica e accessibile anche alle piccole imprese. In Emilia Romagna - regione all'avanguardia su questo - nel 2022 ha superato i 30 milioni di euro: previsione di crescita a 51,6 nel 2024. IA generativa: le pmi possono trarre maggiormente vantaggio. I casi: Astim, EU Lab, GH, Mixer

L’Intelligenza Artificiale, oggi al centro del dibattito politico ed economico, affonda le sue radici nel passato: già nel 1956 ne parlarono gli studiosi, mentre nel 1968 il grande pubblico la conobbe attraverso il film di Stanley Kubrick “2001 Odissea nello spazio”. Sono passati quasi 70 anni, ma nonostante le sue potenzialità l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle aziende italiane, in particolare da quelle di minori dimensioni: dati alla mano, tra le piccole imprese la percentuale di diffusione si attesta al 5,3%, (contro il 24,3% delle grandi), mentre la media generale italiana è del 6,2%, contro l’8% dell’Ue.

Ma ci sono sacche di eccellenza in territori specifici: uno di questi è l’Emilia Romagna, dove è insediato il più grande centro di calcolo europeo, a Bologna, con il supercomputer Leonardo. Grazie anche a questo traino, nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale nella Regione ha superato i 30 milioni di euro, con una prospettiva di crescita fino a 51,6 milioni di euro nel 2024.







È quanto emerge dalla sesta tappa del ciclo di incontri itineranti lungo la Penisola, “Intelligenza Artificiale e Pmi: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform – l’Associazione guidata da Marco Gay che in Confindustria raggruppa le aziende Ict -, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, Audi e L’Imprenditore. L’evento è stato anche l’occasione per presentare quattro casi di pmi dell’Emilia Romagna che hanno implementato l’Intelligenza Artificiale all’interno della propria azienda: Astim, EU Lab, GH, Mixer.

A che punto è il digital journey delle pmi italiane nell’Intelligenza Artificiale?

Paolo Maggioli, Vice Presidente Anitec-Assinform

Secondo Anitec-Assinform, in Italia il mercato dell’Intelligenza Artificiale nel 2022 ha raggiunto un volume di circa 435 milioni di euro (+32,4%) e si prevede che raggiungerà gli 1,2 miliardi nel 2026, con un tasso di crescita medio annuo del 28,9% (Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”). «Anitec-Assinform si impegna a promuovere l’Intelligenza Artificiale come catalizzatore per la crescita e l’innovazione nel panorama industriale italiano – commenta Paolo Maggioli, Vice Presidente Anitec-Assinform – Come Associazione vogliamo ispirare le piccole e medie imprese ad abbracciare l’IA e le nuove tecnologie digitali. Il nostro obiettivo è rendere il digitale il fulcro della nostra crescita, consolidando la posizione di leadership dell’industria italiana nel mercato globale e contribuendo a raggiungere un futuro di innovazione e successo». Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti permettono un impiego diffuso dell’artificial intelligence, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Istat del 2021, solo il 6,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea. In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo.

«Mentre portavamo avanti il nostro percorso informativo e formativo sui territori – commenta Giovanni Baroni, Presidente Piccola Industria Confindustria – sia a livello europeo sia nazionale sono stati compiuti molti passi avanti sull’Intelligenza Artificiale e sulla sua componente hardware principale: i chip. Guardiamo con interesse alle innovazioni del IA Act e del Chips Act, così come, rimanendo in Italia, a quelle introdotte dal Decreto Omnibus in materia di semiconduttori. Nel nostro Paese manca, però, una strategia strutturata e coerente, sia nelle risorse sia nella visione, che possa affiancarsi a quella europea e competere con i programmi statunitensi, cinesi, sud coreani, o anche solo con quelli tedeschi e francesi. La tradizione italiana nella ricerca in questi campi ha una lunga storia e conserva una grande eccellenza: sarebbe importante porre oggi le basi per il futuro, sia nella R&S sia nella produzione manifatturiera». L’Italia recupera parzialmente nell’industria: nel 2021 la percentuale di imprese più avanzate nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale era superiore alla media europea (1,4% contro 1,3%). Rimane però ancora lontana dai paesi capofila: Danimarca a 5,3% e Paesi Bassi al 3%. L’intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio cybersecurity, big data e cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.

Imprese che usano almeno una tecnologia di IA

Novembre 2022 anno zero dell’IA: arriva ChatGpt

Giovanni Baroni, Presidente Piccola Industria Confindustria

Il tre novembre dello scorso anno è stato svelato ChatGpt, un chatbot basato su Intelligenza Artificiale e apprendimento automatico sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con un utente umano. Si tratta di una prima versione di IA generativa comprensibile ai più, utilizzabile e semplice. Ma chi sono gli utilizzatori che maggiormente potrebbero trarre benefici dall’utilizzo di ChatGpt? «Le pmi sono sicuramente i soggetti che maggiormente possono trarre vantaggi dall’Intelligenza Artificiale generativa – chiosa Giovanni Baroni – Perché è facile da usare e meno onerosa da implementare. Ad esempio, Lalaland.ai ha inventato e reso disponibile a poche migliaia di dollari all’anno un book di modelli virtuali: in questo modo anche una piccola impresa che vuole vendere i propri prodotti può permetterselo. Inoltre, i modelli online cambiano a seconda della persona che si collega, sulla base dei cookies raccolti mostrano il modello più simile all’utente. Questa è tutta potenza a basso costo a servizio delle pmi».

Lo stato dell’arte della diffusione dell’Intelligenza Artificiale nelle pmi dell’Emilia Romagna

Analizzando i dati regionali, si evidenzia come nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Emilia-Romagna abbia superato i 30,5 milioni di euro, con una prospettiva di crescita del 30% medio nel biennio 2022-2024, anno in cui arriverà a toccare, secondo le previsioni, i 51,6 milioni di euro. «L’indagine conferma – affermato Maurizio Minghelli, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna – che il nostro territorio è molto vivace sui temi legati all’innovazione e alle nuove tecnologie. Le sfide da affrontare sono tre: l’utilizzo dei dati per un’intelligenza diffusa a disposizione delle imprese e della società, le competenze digitali, la trasformazione digitale dei settori produttivi e dei servizi. Con il nostro Digital Innovation Hub, di cui fanno parte tutte le Associazioni territoriali dell’Emilia-Romagna, abbiamo realizzato più di 200 assessment e più di 300 incontri one-to-one con le imprese sulle tecnologie avanzate, dal digital twin alla blockchain fino all’Intelligenza Artificiale».

Se guardiamo al mercato digitale nel suo complesso nel 2022 l’Emilia-Romagna raggiunge i 6 miliardi di euro nel 2022, con una crescita dell’1,8% rispetto al 2021 (Fonte: Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”). Le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 70,5% nel 2022 rispetto al 63,4% del 2021, con un incremento di 7 punti percentuali. La Regione è la prima tra le tre italiane a essere state individuate come “Strong Innovator” nel Regional Innovation Scoreboard 2023 della Commissione europea, a fronte di una media nazionale definita “moderate innovator”. «Ci sono ancora ampi margini di miglioramento e un grande potenziale da sprigionare in un settore di innovazione continua come l’IA, ma questi dati confermano la vocazione dinamica del tessuto industriale romagnolo – sottolinea Danilo Casadei, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Romagna – nonostante tutte le difficoltà e le variabili imprevedibili, ultima tra tutte l’alluvione. Davvero le piccole imprese stanno facendo, insieme, un’impresa grandissima, dimostrando di essere l’ossatura portante su cui si tiene il sistema produttivo territoriale».

Imprese con un basso livello di digitalizzazione. Se guardiamo al mercato digitale nel suo complesso nel 2022 l’Emilia-Romagna raggiunge i 6 miliardi di euro nel 2022, con una crescita dell’1,8% rispetto al 2021 (Fonte: Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”). Le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 70,5% nel 2022 rispetto al 63,4% del 2021, con un incremento di 7 punti percentuali

Case History1/ Astim, Intelligenza Artificiale a servizio del mercato navale e anfibio

Maurizio Minghelli, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna e ceo Astim

Astim è un’azienda del ravennate specializzata in fabbricazione di apparecchiature per il settore spaziale e della difesa. All’interno della propria sede operativa di Ravenna, realizza prodotti, sistemi, servizi e soluzioni integrate ad alta tecnologia, in grado di coprire le esigenze di difesa, protezione e sicurezza di governi, istituzioni e forze armate, cittadini e comunità, in ogni possibile scenario di intervento: in cielo, mare, terra e nel cyberspazio. Astim opera in settori differenti attraverso quattro distinte business unit, ciascuna delle quali può contare su competenze tecniche specialistiche per la progettazione, lo sviluppo hardware/software e l’integrazione di tecnologie avanzate e ad altissime prestazioni operative. L’Intelligenza Artificiale sta assumendo un ruolo sempre più rilevante in azienda, sia in termini di processo che dal punto di vista della gestione dei requisiti di sistema. «Stiamo introducendo l’IA attraverso Ibm – spiega Maurizio Minghelli, Amministratore Delegato Astim – Con i nuovi algoritmi generativi vogliamo arrivare alla produzione del manuale operatore attraverso un processo automatizzato. Come primo passo definiamo i requisiti che il sistema deve avere (resistenza a condizioni di tipo ambientale, supporta all’uomo nelle decisioni): l’Intelligenza Artificiale ci sta aiutando nella gestione di questi requisiti, che porteranno il radar a classificare automaticamente il tipo di bersaglio (si trova in acqua, in terra, nello spazio oppure è cyber; è identificato come amico, nemico o neutrale). Queste attività ad oggi sono gestite tramite algoritmi di computer vision, ma in futuro saranno gestiti da algoritmi di IA. Inoltre, l’artificial intelligence verrà utilizzata anche per creare nuovi protocolli che si adattano, aumentando così il valore dell’informazione, per avere così una conoscenza distribuita e condivisa»

Case History/2: Eu Lab, come l’AI ha cambiato l’analisi del movimento

Turingsense Eu Lab è un laboratorio di ricerca e sviluppo nell’ambito della biomeccanica e dell’ingegneria applicata al movimento umano. Offre servizi per lo sviluppo di sistemi integrati per il monitoraggio del movimento umano, mediante la progettazione di metodi e algoritmi e la relativa implementazione hardware e software che siano in grado di descrivere in maniera rapida e al contempo oggettiva la cinematica e dinamica del movimento, i gradi di articolarità degli arti superiori e inferiori, in scenari di monitoraggio sul campo (palestre, ospedali, campi da gioco). L’obiettivo della start-up è decifrare il movimento umano e cercare, tramite algoritmi di Intelligenza Artificiale, di dare informazioni utili alla persona che indossa un certo tipo di sensori. «Svolgiamo un’analisi del movimento tramite sensori indossabili e leghiamo le tecnologie wearable a un’intelligenza su applicativo – commenta Pietro Garofalo, Managing Director Turingsense Eu Lab – Nel 2018 siamo usciti con un prodotto legato allo yoga: tramite riconoscimento vocale, l’utente visualizzava ciò che l’insegnate diceva, mentre la realtà aumentata mostrava la posa adottata della persona, che poteva così chiedere suggerimenti su come migliorarsi. In Italia, sede della ricerca e sviluppo, i dati dei clienti che utilizzano questo prodotto venivano raccolti e poi si aggiungeva intelligenza per l’interpretazione delle stesso, per unire così sia l’esperienza utente sia l’utilizzo e la misurazione del proprio movimento. Abbiamo creato un app di raccolta dati semplice da utilizzare, a servizio degli utenti, che così possono tenere traccia dei loro movimenti».

L’intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio cybersecurity, big data e cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano

Case History/3: GH, evoluzione del dipartimento vendita con l’IA

GH è un’agenzia di digital marketing, con sede nella città romagnola di Cesena. Con un fatturato di 1 milione di euro, l’agenzia vanta una crescita annua del 100%, che le ha permesso di ottenere nel 2021 il riconoscimento di Confindustria Romagna Awards. Grazie all’uso dell’Intelligenza Artificiale, l’azienda riesce a far fronte alle esigenze dei clienti in modo veloce e affidabile. «Abbiamo aiutato Iperpneus e Pneusmarket Romagna (entrambi distributori di pneumatici) ad ottimizzare la gestione del dipartimento vendita grazie all’uso dell’IA – spiega Michele Aquino, cto GH – Inserendo nel gestionale la targa dell’auto che deve cambiare le gomme, il sistema è in grado di consigliare gli pneumatici migliori a seconda della necessità del cliente, di vendita e di rifornimenti di magazzino. All’introduzione della targa, infatti, il sistema risponde con lo storico degli ordini o con la tipologia di marca e altri fattori importanti».

Il mercato digitale in Italia e in Emilia Romagna

Case History/4: Mixer, gestione dei dati con l’IA

Mixer è un’azienda del ravennate produttrice di mescole in gomma e mescole termoplastiche per l’isolamento, la guaina e il riempimento di cavi flessibili, in gomma, di energia e resistenti al fuoco. «Siamo passati dal produrre i materiali non metallici totalmente a mano a dei tool evoluti – sottolinea Andrea Galanti, ceo di Mixer – Negli ultimi anni abbiamo acquisito la capacità computazionale di gestire i dati in modo corretto. Lo studio dell’analisi della qualità del dato, infatti, ci restituisce informazioni su come stanno andando sensori e cablaggi, ed è proprio su questo studio che si basano le analisi preventive e predittive».

Nel 2022 il mercato dell’intelligenza artificiale nell’Emilia Romagna ha superato i 30 milioni di euro, con una prospettiva di crescita fino a 51,6 milioni di euro nel 2024

Intelligenza Artificiale e Pmi: esperienze da un futuro presente” fa tappa a Cesenatico

Sesta tappa a Cesenatico, con Piccola Industria Confindustria Romagna per il ciclo di incontri “Intelligenza Artificiale e Pmi: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la partnership di Audi e la media partnership de L’Imprenditore. Si tratta di un roadshow (che Industria Italiana ha seguito tappa dopo tappa) che in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.

Hanno partecipato alla tappa di Cesenatico: Roberto Bozzi, Presidente Confindustria Romagna; Maurizio Minghelli, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Emilia Romagna; Danilo Casadei, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Romagna; Giovanni Baroni, Presidente Piccola Industria Confindustria; Patrizia Guaitani, Componente del Gruppo di lavoro “Intelligenza Artificiale” Anitec-Assinform; Paolo Maggioli, Vice-Presidente Anitec-Assinform. Alla tavola rotonda, per raccontare la propria esperienza di digitalizzazione e utilizzo dell’IA in azienda, hanno preso parte: Maurizio Minghelli, Amministratore Delegato Astim; Pietro Garofalo, Managing Director Turingsense Eu Lab; Federico Giannini e Michele Aquino, rispettivamente ceo e cto GH; Andrea Galanti, ceo Mixer.

Il presidente di Anitec-Assinform e Confindustria Piemonte sostiene che sia il momento di andare oltre industria 4.0 e abbracciare un nuovo paradigma, abilitato dall’intelligenza artificiale. Che è diventata democratica, accessibile anche alle piccole imprese. Per questo Piccola Industria di Confindustria e Anitec-Assinform hanno organizzato un tour sul territorio, insieme ai Digital Innovation Hub. Gli investimenti necessari? Sono più bassi di quanto si creda, commisurati al bisogno. L’importanza di accelerare sul Pnrr. Ne parliamo con Marco Gay in occasione della quinta tappa del tour














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