Dalla formaldeide alla chimica sostenibile: storia delle Industrie Chimiche Forestali, tra acquisizioni, tech e…

di Laura Magna ♦︎ L’azienda lombarda progetta, produce e commercializza adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico per: calzaturiero & pelletteria, automotive, packaging. La strategia m&a: Tessitura Langè, Morel. La crescita costante: utile netto 2022 a +76,6% a 3,9 milioni (da 2,2 mln del 2021). Il modello di business: cinque marchi e una produzione tutta italiana. Focus sostenibilità: adesione al progetto “Responsible Care” di Federchimica. Ne parliamo con Guido Cami

Industrie Chimiche Forestali

«Abbiamo finalizzato l’acquisizione del ramo industriale di Tessitura Langè e dal 3 aprile stiamo lavorando per il rilancio e l’integrazione delle attività. E continuiamo a guardarci intorno per capire se possiamo portare avanti nuovi deal». Non sta certo in una posizione attendista Guido Cami, ceo e presidente delle Industrie Chimiche Forestali (Icf), che progetta, produce e commercializza adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico principalmente per i mercati calzaturiero & pelletteria, automotive e packaging e affonda le sue radici centenarie nella provincia tra Varese e Milano. Un’azienda chimica che fa dell’etica e della sostenibilità ambientale e sociale un punto d’onore.

Negli ultimi due anni, a partire più o meno dalla crisi del Covid, l’azienda ha accelerato il passo, anziché rallentarlo. Portando il fatturato 2022 a crescere a 88 milioni di euro (+16,6% sul 2021) ed ebitda di 7,8 milioni in crescita del 50% sull’anno precedente. E ha accelerato il passo in primo luogo sfruttando quello che sapeva fare per rispondere alla domanda improvvisa scatena dalla pandemia, ovvero convergendo le linee nella produzione di detergente per mani e tessuti traspiranti per mascherine chirurgiche. Così non solo non ha perso fatturato e utili, ma non ha mai spento per un solo giorno le linee produttive, e mai chiesto un solo giorno di cassa integrazione. E poi avviando una strategia di crescita per vie esterne, con chiare logiche industriali e scegliendo aziende che condividono valori e storie con quella dell’acquirente.







Acquisizioni industriali per crescere

Guido Cami, ceo e presidente delle Industrie Chimiche Forestali

«A luglio 2021 abbiamo acquisito Morel, azienda storia, fondata nel 1926 e attiva nella progettazione, realizzazione e vendita di componenti tessili, puntali, contrafforti e rinforzi, per il mercato calzaturiero e della pelletteria con particolare riferimento al segmento lusso – dice Cami – Marchio, know-how, macchine, impianti, attrezzature e uomini sono all’interno dell’accordo». Lo stesso dicasi per Tessiture Langè, fondata nel 1949, come «boutique di nobilitazione tessuti – precisa il ceo – dotata di impianti all’avanguardia e di una organizzazione flessibile ed efficiente. L’integrazione a monte nella nobilitazione dei tessuti aggiunge un valore inestimabile ai prodotti di Icf in termini di sostenibilità perché permette di tracciare con chiarezza la filiera produttiva completa». E anche in questo caso la decisione di Icf è stata di rilevare l’intero ramo d’azienda industriale (macchine, uomini, know-how, processi) e anche di affittare l’immobile proprietà della famiglia per riavviare l’attività.

«Nel 2020 Tessiture Langé, che era un nostro fornitore da oltre 40 anni, è stata travolta dalla crisi e si è rivolta a noi per presentarci la difficile situazione economica – racconta Cami – abbiamo affittato l’immobile, che si trova a Robecchetto con Induno, una zona che nel passato era conosciuta per la conceria perché lì, negli anni ’70, diverse aziende conciarie, tessili e di tintura consorziate nella Ecologica Naviglio, avevano localizzato un impianto per il trattamento delle acque reflue. Le aziende sono collegate all’impianto tramite tubature, che consentono di convogliare le acque reflue di produzione e di trattarle». Una vocazione green ante litteram che è la stessa di Icf: «Sostenibilità, ma anche formule, ricette, saper fare, artigianalità, organizzazione, spirito innovativo, etica, rispetto, made in Italy: sono solo alcuni dei valori che da sempre condividiamo le due aziende entrate a far parte de gruppo», spiega Cami.

Una crescita costante, che ignora le crisi

Industrie Chimiche Forestali sede. L’azienda progetta, produce e commercializza adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico principalmente per i mercati calzaturiero & pelletteria, automotive e packaging e affonda le sue radici centenarie nella provincia tra Varese e Milano

Nel 2022 Icf ha prodotto e commercializzato oltre 16.500 tonnellate di adesivi e oltre 5,6 milioni di metri lineari di tessuti ad alto contenuto tecnologico e fatturato oltre 88 milioni di euro, in crescita del 16,6% rispetto all’esercizio precedente (75,7 milioni) e ebitda di 7,8 milioni in crescita del 50%, con un Ebitda Margin all’8,8%, anch’esso in crescita rispetto al 6,9% dell’esercizio precedente. Anche l’utile netto è aumentato vertiginosamente: +76,6% a 3,9 milioni, da 2,2 milioni del 2021. «Il 2022 è stato un anno complesso che ricorderemo tristemente per la guerra fra Russia ed Ucraina e per l’incremento vertiginoso dei costi energetici, per elettricità e gas – afferma Cami – Questi temi hanno fortemente influito sulla attività operativa di Icf e dei nostri clienti. Ciononostante, grazie ad un portafoglio prodotti vasto e alla presenza internazionale della nostra organizzazione (oltre il 65% del fatturato destinato alla esportazione nel mondo in oltre 80 Paesi), Icf ha continuato inesorabile nel suo cammino di crescita».

Il primo trimestre del 2023 è in linea con l’esercizio precedente per fatturato e con una marginalità allineata al secondo semestre del 2022: 21 milioni il fatturato con ebitda in crescita a 2,1 milioni dagli 1,2 milioni del primo trimestre del 2022 e segna un ritorno a una marginalità a doppia cifra attestandosi al 10% rispetto al 5,7% del primo trimestre dell’anno precedente. «Il miglioramento della redditività riflette la normalizzazione dei costi energetici e delle materie prime, rispetto al picco raggiunto nel secondo semestre dell’esercizio precedente, e ad un effetto relativo al mix prodotti delle vendite coerente con le scelte strategiche della società», dice Cami.

Il modello di business: cinque marchi e una produzione tutta italiana

Industrie Chimiche Forestali è quella che si definisce una system house: compra le materie prime e poi si occupa di formularle, trasformarle, controllarle e spedirle

Industrie Chimiche Forestali produce e commercializza i propri prodotti attraverso cinque marchi distinti: Abc (Adhesive Based Chemicals), Industrie Chimiche Forestali, Durabond, e le già citate Morel e Tessitura Langè. In tutti i settori è presente sia a livello nazionale che a livello internazionale, anche attraverso la società controllata Forestali de Mexico S.A. operante principalmente sul mercato Messicano: i suoi 165 dipendenti lavorano alla produzione che si effettua esclusivamente in Italia nello stabilimento di Marcallo con Casone (Milano) e in quello di Robecchetto con Induno (Milano). Dei circa 90 milioni di fatturato, 60 milioni derivano dalla produzione di adesivi e 30 dal tessile (ovvero puntali e contrafforti, rinforzi e fodere per scarpe e borse). Suddiviso per area geografica, il fatturato deriva per 60 milioni dall’export in tutto il mondo e per 30 milioni da vendite italiane. «Per tipologia di business – aggiunge Cami – metà della produzione va a pelletteria e calzature; il 25% nel settore automotive, per cui produciamo il layer adesivo che tiene insieme i tettucci delle auto: con un primato importante, produciamo adesivi per il 30% dei layer dei tetti auto fatti nel mondo, per 21 milioni di vetture sui 70 milioni vendute ogni anno; 10 milioni fanno capo agli imballaggi flessibili alimentari e per il resto vendiamo adesivi a operatori dell’arredamento e per applicazioni industriali».

Icf è quella che si definisce una system house: compra le materie prime e poi si occupa di formularle, trasformarle, controllarle e spedirle. «Produciamo tutto internamente: tutti i processi, i testing e le spedizioni avvengono dalla sede italiana – racconta Cami – Siamo ideatori di formule per adesivi e tessuti con elevato grado di tecnologia: 25 persone si occupano di R&S nei nostri laboratori con l’obiettivo di migliorare le performance dei prodotti e aumentarne la sostenibilità, con minor uso di solventi e materiali impattanti per l’ambiente. Gli adesivi poliuretani sono in grande uso nell’automotive e nel packaging, avendo abolito quelli a base di solvente. Per i grandi marchi nelle calzature abbiamo prodotto adesivi a base acquosa e materiali tessili da fonti di riciclo, nel rispetto della sostenibilità».

Sostenibilità: passi da gigante sul fronte ambientale, sociale ed economico

La sostenibilità – ambientale ma anche sociale ed economica – è un elemento chiave della strategia di Icf. I primi passi per la realizzazione di un Sistema Integrato di Gestione Aziendale sono stati intrapresi sin dal 1997 con l’adozione di un Sistema di Gestione per la Qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001 e l’adesione al progetto “Responsible Care” di Federchimica

La sostenibilità – ambientale ma anche sociale ed economica – è un elemento chiave della strategia di Icf. I primi passi per la realizzazione di un Sistema Integrato di Gestione Aziendale sono stati intrapresi sin dal 1997 con l’adozione di un Sistema di Gestione per la Qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001 e l’adesione al progetto “Responsible Care” di Federchimica. Nel 2020 ha pubblicato il primo Bilancio di Sostenibilità. «Tutti gli sforzi profusi dalla nostra organizzazione sui temi della Sostenibilità, della Riciclabilità, della Circolarità e della cogenza alle regolamentazioni europee sempre più stringenti hanno dato risultati migliori delle aspettative, per l’apprezzamento della clientela – dice Cami – nel 2022 abbiamo investito oltre 2 milioni di euro, integrando macchine, impianti ed attrezzature idonee a migliorare l’efficienza e la sicurezza delle nostre attività industriali. E abbiamo anche installato un impianto fotovoltaico sul tetto del nostro stabilimento che ci consentirà di produrre quasi un terzo della energia elettrica necessaria per la produzione».

La storia: dalla formaldeide alla chimica sostenibile

Industrie chimiche forestali si chiama così perché nasce dalla concessione che il Regno Sabaudo aveva dato a inizio ‘900 alla famiglia Girardi per tagliare gli alberi intorno al lago Maggiore a Maccagno. «Un figlio Girardi che aveva studiato farmacia aveva intuito che la resina che usciva dal taglio, se raffinata, poteva diventare mastice per incollare cuoio, tessuti, legno – dice Cami – la storia di Icf inizia così, nel 1918 a Maccagno in provincia di Varese, per estrarre l’acido pirolegnoso dal legno. Ma quasi subito dalla materia prima si è passati alla produzione di formulati e negli anni ’20 è iniziata quella della formaldeide come derivato dell’acido pirolegnoso, prima a Maccagno e successivamente nello stabilimento di Sesto S. Giovanni». Nella cittadina della provincia milanese Icf diversificherà negli anni ’30 nelle resine fenoliche con la Società Italiana Resine (che sarà ceduta nel 1983). Nel 1941 inizia la produzione di tessuti speciali impregnati per l’industria calzaturiera e negli anni ’50 quella degli adesivi: i due settori che dagli anni ’80 diventeranno core.

Nel 1984 Forestali realizza una serie completa di adesivi e prodotti ausiliari rivolti a settori diversi dal calzaturiero: nasce Durabond, una linea completa di adesivi tecnici per l’arredamento e nel contempo vengono formulati adesivi di alta qualità e facilità d’uso appositamente per l’export verso paesi in via di sviluppo. Nel 1987 Forestali trasferisce la produzione dello stabilimento di Sesto S. Giovanni nel nuovo stabilimento di Marcallo con Casone in provincia di Milano. «La chimica è una Scienza e un’Industria – conclude Cami – ed è stata fondamentale per il progresso umano. Noi diciamo che siamo invisibili, ma siamo ovunque. Perché la chimica è nel settore farmaceutico, dove ha contribuito alla scoperta e alla sintesi di nuovi farmaci che hanno salvato vite e migliorato la qualità della cura medica. Nel settore agricolo, dove ha reso possibile lo sviluppo di fertilizzanti e pesticidi che hanno aumentato la resa delle colture e garantito una migliore sicurezza alimentare. Nella pulizia e l’igiene domestica, nella creazione di materie prime e innovative come la plastica, che ha rivoluzionato molti settori industriali. È qualcosa di cui non possiamo fare a meno ed è per questo che proprio da noi deve partire il massimo impegno per la protezione dell’ambiente e delle persone».














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1 commento

  1. Il mio commento è duplice: complimenti, complimenti e ancora complimenti a questa splendida Azienda ed al suo Leader che la gestisce in modo encomiabile; rimpianto per non poterne più fare parte attiva a causa dell’età avanzata. Sono però orgoglioso di aver collaborato con grande impegno è reciproca soddisfazione per oltre 40 anni . Ciao Guido sei un mito

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