La Casa dell’intelligenza artificiale ha aperta le sue porte il 12 marzo 2020 a Sophia Antipolis (Alpi marittime francesi), a dirlo il quotidiano 20 minutes. La struttura di 700 metri quadrati ha preso residenza nella ex sede del Centro nazionale per la ricerca scientifica (Cnrs) grazie a un milione di euro investito dal dipartimento delle Alpi Marittime. L’obiettivo è quello di creare un hub, in cui accademici, scienziati, aziende, studenti e membri della società civile si incontreranno per scoprire cosa sia l’I.A. ma anche per creare progetti comuni.
Questo progetto è stato guidato dal Consiglio dipartimentale delle Alpi Marittime, dalla Communauté d’Agglomération di Sophia Antipolis, dall’Università della Costa Azzurra e dalla Camera di commercio e industria della Costa Azzurra di Nizza.
La Casa è composta da tre aree: il Lab, dedicato alle start-up, alle imprese, alla ricerca e alle comunità per realizzare progetti comuni; lo Showroom, per consentire al grande pubblico di scoprire casi di uso dell’I.A. in relazione a salute, vita quotidiana, cultura e territorio; infine, la Sala di formazione, dedicata a conferenze ed eventi.
Al centro, etica e responsabilità
Questa nuova struttura dovrebbe essere collegata all’Osservatorio degli impatti tecnologici economici e sociali dell’Intelligenza artificiale (Otesia), lanciato a novembre 2019 da questi stessi attori. L’obiettivo di questi nuovi dispositivi è di fondare un’I.A. responsabile ed etica. In sintonia con le strategie della Commissione Europa – che a metà febbraio nel 2020 ha pubblicato un Libro bianco – Charles-Ange Ginésy, presidente del dipartimento delle Alpi Marittime ha detto «Il pericolo è entrare in una società che possa perde il suo significato e la sua umanità. Ecco perché dobbiamo stabilire una vera etica».