Il risk management al centro del convegno Anra

Il 3 ottobre presso l'Auditorium Assolombarda a Milano, il gotha del mondo assicurativo, finanziario e imprenditoriale discuterà di rischi legati all'evoluzione digitale, all'introduzione di tecnologie disruptive, all'utilizzo dell'intelligenza artificiale e del machine learning

Il 3 ottobre l’Auditorium Assolombarda (Via Pantano, 9 – Milano) ospiterà l’appuntamento annuale di Anra (Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali), giunto alla ventesima edizione.

Tanti gli spunti del convegno, con i riflettori puntati sul tema dei rischi legati all’evoluzione digitale, all’introduzione di tecnologie disruptive, all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Si parlerà dei rischi correlati al fenomeno della distorsione percettiva, al ruolo dei social media e delle fake news, ai nuovi mezzi e modalità di comunicazione che hanno disintermediato l’informazione e reso difficile la validazione delle fonti. Spazio anche alle problematiche ambientali, con interventi che si concentreranno sui rischi relativi ai cambiamenti climatici, all’impatto di eventi metereologici che si discostano dalle serie storiche e chiedono nuove strategie di adattamento e diversi parametri di modellizzazione.







Si tratta di tendenze globali, ma con conseguenze evidenti e misurabili su qualsiasi organizzazione, fenomeni che non possono essere affrontati singolarmente e che riguardano tutti, perché l’andamento di ogni impresa dipende, inevitabilmente, dall’ambito in cui opera. E in un mondo e con un mercato sempre più globalizzati, in un contesto di cui non possono essere tracciati confini precisi, la gestione dei rischi diventa una responsabilità condivisa e la disciplina del Risk Management il mezzo con cui sorvolare e osservare dall’alto con occhi consapevoli.

Interverranno, tra gli altri, Paolo De Castro, Parlamentare europeo, Primo Vice – Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, docente Università degli Studi di Bologna; Paolo Gallo, Amministratore Delegato Italgas; Massimo Tammaro, advisor, ex comandante Frecce Tricolori ed ex responsabile Erm Ferrari.

 

Le quattro tavole rotonde tematiche

IoT e nuovi modelli di gestione d’impresa (10.15 – 11.15)

Le innovazioni introdotte dall’Industry 4.0 nelle imprese hanno portato ad una trasformazione radicale dei processi, con rapidi cambiamenti che in una decina d’anni hanno introdotto una massiva digitalizzazione, con tecnologie quali la blockchain e lo smart contract, l’utilizzo della robotica e del machine learning, l’Intelligenza Artificiale. Sono evoluzioni che impongono un ripensamento dei modelli di gestione e che richiedono una ristrutturazione dell’organizzazione su nuovi paradigmi, nella definizione dei quali la disciplina del Risk Management può indicare un modus operandi efficace. Partendo da una panoramica su come la tecnologia viene attualmente utilizzata nei processi di alcune grandi aziende, analizzeremo come stanno cambiando i modelli di gestione con il supporto di esperti del settore industriale, della comunicazione, del mondo digital e della logistica.

 

Cyber risk e imprese italiane, a che punto siamo? (11.45 – 12.45)

Negli ultimi anni si è parlato tanto e spesso di cyber risk nelle aziende, eppure le ricerche sul mercato sembrano dimostrare che i risultati tardano ad arrivare. Secondo il Rapporto 2018 sulla sicurezza Ict in Italia del Clusit, i costi generati in Italia dalle attività cybercriminali ammontano a circa 10 miliardi di euro. Un numero che continua a crescere anno dopo anno, un trend che al momento sembra non conoscere flessioni essendo legato alla crescente diffusione di dispositivi connessi alla rete, con cui le misure di sicurezza e di gestione del rischio stentano a tenere il passo. L’entità delle possibili conseguenze in termini reputazionali, operativi, legali, economici, chiedono dunque di continuare nell’analisi del rischio cyber per le imprese e nella ricerca di possibili soluzioni.

Nessuna impresa è un’isola: come affrontare i cambiamenti climatici (15.00 – 16.00)

Mentre si diffonde e aumenta l’impegno nelle politiche di sostenibilità, le imprese devono fare i conti con i cambiamenti climatici. Un fenomeno globale a lungo discusso le cui conseguenze hanno cominciato negli ultimi anni ad essere concretamente visibili e misurabili, e con cui tutte le attività, in qualsiasi parte del mondo siano e a qualunque settore di business appartengano, devono fare i conti. Parafrasando il poeta inglese John Donne “Nessuna impresa è un’isola”, e se le manifestazioni meteorologiche impattano maggiormente su alcuni settori (come quello dei trasporti e della logistica, ad esempio, dell’energia o dell’agroalimentare), gli altri non sono immuni dal momento che operano, tutti, in un unico mercato globale e interconnesso. Quali sono oggi le strategie messe in atto dalle aziende? È possibile gestire i rischi climatici e rendere un’impresa davvero resiliente di fronte a un fenomeno le cui manifestazioni non sono sempre prevedibili?

La comunicazione corporate nell’era delle fake news (16.00 – 17.15)

Rispetto a una decina di anni fa, è cambiato radicalmente il modo in cui le “notizie” si diffondono: internet, e soprattutto i social network, hanno dato un megafono a voci che in precedenza venivano bloccate da un collo di bottiglia che controllava quello che sarebbe stato distribuito. Le informazioni arrivavano ai lettori solo dopo un processo di validazione della fonte e di verifica della veridicità del contenuto, un processo a cui le testate ufficiali e i giornalisti sono ancora deontologicamente tenuti, ma che non valgono per chi diffonde notizie sui social media senza ricoprire un ruolo specifico. Quello che inizialmente sembrava un sistema di promettente apertura ad un maggior pluralismo dell’informazione, si è rivelato essere un terreno favorevole al proliferare incontrollato di fake news. Per le imprese le conseguenze di una gestione mancata, o inefficace, della comunicazione sono potenzialmente disastrose da diversi punti di vista, reputazionale ma anche economico (basti pensare al settore sanitario e farmaceutico alle prese con le campagne no vax). È possibile, oggi, esercitare un controllo sulla comunicazione?

 

Qui il programma completo e i dettagli per l’iscrizione














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