Il futuro del Piano Impresa 4.0: digitalizzazione green

Scrivere un piano Industry 4.0 che premia la sostenibilità ambientale potrebbe significare per il governo in carica giocare la partita con la Ue sul piano dell’esclusione degli investimenti “green” dal computo del deficit

Il dossier Industry 4.0 non è certo finito nel dimenticatoio e con esso la questione dei sottesi incentivi fiscali. Per il Ministero dello Sviluppo economico, retto da Stefano Patuelli, la partita dei rinnovi è una priorità. Tra le novità, pare, tre punti forte: incentivi legati non solo a singoli macchinari ma a progetti che investano linee di produzione e filiere in ottica Industry 4.0; l’addio alla logica dei rinnovi annuali, verso un piano di misure almeno triennale in modo da facilitare la pianificazione degli investimenti e allontanando l’effetto attesa “all’ultimo trimestre” da parte delle aziende; dare respiro al piano premiando la sostenibilità ambientale.

Sembra dunque che digitalizzazione e sostenibilità ambientale andranno a braccetto. E non è un caso: in ballo c’è il rapporto con la Ue sulla Legge di bilancio.







Cerchiamo di capire: se le risorse sono quelle dell’ultima legge di bilancio, siamo, solo per il primo anno, tra i 300-400 milioni. Cifre destinate, poi, a crescere notevolmente in termini di impatto per la finanza pubblica negli anni successivi quando gli investimenti vengono fiscalmente dichiarati dalle aziende. Scrivere un piano Industry 4.0 green, potrebbe significare per il governo in carica giocare la partita con la Ue sul piano dell’esclusione degli investimenti “green” dal computo del deficit.














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