Zerynth vuol crescere con lIoT plug&play per le pmi

di Alberto Falchi ♦︎ Partnership e investimenti esterni: è la strategia dell’IoT house, che ha raccolto 7,3 milioni dai fondi Vertis Venture 3 Tech Transfer e United Ventures. Tim, tramite Olivetti, commercializza la piattaforma IIoT ai suoi clienti. La collaborazione con Armal: nuovi modelli di business. In futuro l'internazionalizzazione e forse Borsa

Quattro soci fondatori con un’idea in testa: rendere l’IIoT plug & play. Anche alle Pmi. Un’ambizione che si è concretizzata in pochi anni. Nel 2015 da un’idea di Gabriele Montelisciani, Giacomo Baldi, Daniele Mazzei e Gualtiero Fantoni nasce Zerynth, spin-off dell’Università di Pisa. I quattro fondatori hanno realizzato una piattaforma IIoT per connettere i macchinari industriali, anche con parecchi anni di età, ai sistemi IT. E farlo velocemente, nell’arco di poche ore. Il primo finanziamento arriva nel 2020, quando il fondo Vertis Venture 3 Tech Transfer investe 2 milioni di euro nella società. Nel 2022 si unisce United Ventures con ulteriori 5,3 milioni, portando così il totale del capitale raccolto a 7,3 milioni di euro. Il fatturato attualmente è attorno al milione di euro, ma le prospettive di crescita sono interessanti. Come dimostra l’attenzione di Tim che, tramite la controllata Olivetti, commercializza la piattaforma IIoT di Zerynth ai suoi clienti. La soluzione dell’azienda pisana non si limita a ottimizzare i processi e abilitare la manutenzione predittiva, ma permette anche di generare nuovi modelli di business, come nel caso di Armal.

Il pubblico di riferimento sono prevalentemente le piccole e medie imprese manifatturiere italiane e non solo: è già attiva una sede a New York, ma i fondatori guardano con interesse anche ad altri Paesi. «Zerynth è una IoT house», ci dice Gabriele Montelisciani, uno dei quattro fondatori della società e attuale amministratore delegato, indicando che con questa definizione intende che si occupa di Industrial Internet of Things e intelligenza artificiale applicati al mondo dell’industria. «Siamo una società di prodotto che sviluppa e commercializza una piattaforma IoT. Il nostro target è la manifattura discreta e in generale gli asset professionali industriali. Caldaie, torni, frese e presse: questi sono i dispositivi con cui la nostra piattaforma si interfaccia». Zerynth, però, si distingue per una peculiarità: «aiutiamo le aziende a estrarre il 100% del valore dai loro asset, indipendentemente dall’età». Non a caso il target sono prevalentemente le Pmi manifatturiere, che spesso non hanno le risorse per sostituire macchinari che a tutti gli effetti svolgono ancora bene il loro lavoro, ma che non sono concepite per essere connesse a sistemi IT e quindi è difficile ottimizzarle al meglio.







Un altro aspetto che sottolinea Montelisciani è che rendere questi macchinari pronti per il 4.0 non richiede molto tempo e quindi i fermi macchina saranno molto limitati, «nell’ordine di alcune ore». E in futuro? «Un percorso di evoluzione che vedrà a breve l’annuncio di nuove partnership importanti e una crescita degli investimenti esterni», afferma Montelisciani. «È un lavoro in corso che darà risultati a breve e ci permetterà di dare vita a un piano industriale che ci vedrà come player di riferimento per la digitalizzazione dei processi manifatturieri. E porterà all’internazionalizzazione». E non solo verso l’Europa. Oltre alla sede a Pisa, infatti, Zerynth ne ha una seconda negli Usa, a New York.

 

La piattaforma IIoT di Zerynth

I dispositivi edge sono rappresentati dal 4ZeroBox, disponibile in versione standard, mobile (dotata di connettività cellulare e modulo Gps) e Lite, che rappresenta la versione entry-levelI dispositivi edge sono rappresentati dal 4ZeroBox, disponibile in versione standard, mobile (dotata di connettività cellulare e modulo Gps) e Lite, che rappresenta la versione entry-level

Anche il machinery con parecchi anni alle spalle può godere di una nuova vita selezionando una piattaforma IIoT adeguata. Un esempio è la soluzione proposta da Zerynth, che permette di connettere ai sistemi IT i macchinari per la produzione. Sia quelli moderni sia quelli legacy. Dispositivi e sensori IIoT si connettono al machinery per acquisirne dati chiave come temperatura, vibrazioni, consumi energetici, che poi verranno elaborati da una serie di gateway edge proprietari per fornire insights a chi si occupa di gestirli. Il vantaggio? Individuare gli sprechi energetici e abbattere i consumi, ottimizzare la produzione, ridurre i tempi di fermo macchina. Il tutto senza dover riprogettare intere linee produttive o doverle tenere ferme a lungo per effettuare i lavori di aggiornamento.

La piattaforma di Zerynth fa leva su tre elementi cardine. Da un lato ci sono i dispositivi edge, pensati per acquisire i dati dai macchinari, indipendentemente dalla loro età, ed effettuare una prima elaborazione. Questi device si connettono poi allo Zerynth Cloud Core, dove vengono effettuate ulteriori elaborazioni e che, tramite Api (Application programming interface) connette queste informazioni ai sistemi aziendali (Mes, Erp, soluzioni di business intelligence), alle dashboard e alle applicazioni IIoT realizzate da Zerynth. Altre applicazioni possono essere poi realizzate tramite strumenti no-code, accessibili quindi anche a chi non ha competenze nello sviluppo di software. I dispositivi edge sono rappresentati dal 4ZeroBox, disponibile in versione standard, mobile (dotata di connettività cellulare e modulo Gps) e Lite, che rappresenta la versione entry-level. Sono poi presenti una serie di schede di espansione che permettono di aggiungere ulteriori funzionalità, come ingressi e uscite per sensori analogici e digitali, interfacce Can, RS485 e RS232 e molto altro.

 

Il ruolo dell’intelligenza artificiale

Schede di espansione: permettono di aggiungere ulteriori funzionalità, come ingressi e uscite per sensori analogici e digitali, interfacce Can, RS485 e RS232 e molto altro

«La nostra convinzione è che le aziende abbiano bisogno di sistemi che automatizzino il flusso di dati per poter prendere delle decisioni, non per essere sostituiti da un sistema automatico», afferma il fondatore e ad di Zerynth. Che sottolinea i vantaggi dell’Ia e del machine learning per l’automatizzazione della reportistica, tanto che queste tecnologie sono integrate nei dispositivi edge dell’azienda. «Abbiamo una tecnologia brevettata che permette di far girare Ia e machine learning direttamente sul dispositivo. La tecnologia è riconosciuta da brevetti. Questi sistemi tornano utilizzi per la reportistica, che se viene fatta a mano risulta solo uno spreco di tempo e porta a errori umani», dice Montelisciani.

Zerynth OS, il sistema operativo integrato sugli Zerynth Edge Device

Zerynth os diagram

Spesso in ambito industriale vengono utilizzati dei server edge basati su tradizionali architetture x86. A tutti gli effetti parliamo di normali computer, come quelli che abbiamo in casa, progettati però per lavorare in condizioni estreme per quanto riguarda vibrazioni, temperature, umidità e polvere. Macchine che possono essere molto potenti, se necessario, in grado di effettuare anche elaborazioni di AI in tempo reale, per esempio per la computer vision, utile per automatizzare il controllo qualità. Zerynth ha scelto un approccio differente, puntando su dispositivi molto piccoli, con meno potenza di calcolo rispetto ai pc industriali ma anche meno assetati di energia, oltre che capaci di collegarsi a qualsiasi macchinario, indipendentemente dalla sua età.

«Una soluzione proprietaria. I nostri dispositivi [per l’edge computing] si distinguono dagli altri perché infatti non sono classici prodotti industriali. Non si parla di sistemi a microprocessore, ma di dispositivi basati su microcontrollori, che quindi sono molto molto snelli e più stabili». Il sistema operativo installato su questi device è Zerynth OS, un software proprietario multithreaded (può quindi svolgere più operazioni in parallelo) e real-time che supporta la programmazione ibrida in Python e C. Progettato per garantire la massima sicurezza, è in grado di eseguire applicazioni sull’edge e, nonostante la potenza di calcolo inferiore ad altre soluzioni, sono in grado di eseguire applicazioni di AI e machine learning. Il codice delle applicazioni può essere caricato su questi dispositivi tramite Usb, mentre l’aggiornamento avviene Over the air, senza dover collegare alcun cavo.

Zerynth IoT App: applicazioni preconfigurate per abilitare il 4.0 in poche ore

Zerynth Machine Insights potenzia il machine monitoring analizzando la produttività, verificando i Kpi e generando report approfonditi che permetteranno di individuare eventuali aree di ottimizzazione

Come specificato, le app vanno scritte usando i linguaggi C o Python. Ma come è possibile essere operativi in poche ore se è anche necessario scrivere codice? Qui entra in gioco una delle novità introdotte sulla piattaforma, le Web app. Applicazioni «pronte all’uso che garantiscono visibilità immediata del gemello digitale dei sistema», dice Montelisciani. Si possono immediatamente interfacciare coi nuovi asset. Una cosa che richiede tempo ma noi abbiamo trovare una soluzione tecnologica che permette di farlo in pochissimo tempo, nell’ordine delle ore».

Attualmente le app pre-configurate disponibili sono Zerynth Machine Monitoring, per acquisire dati dei macchinari e monitorare la produzione e i consumi energetici; Zerynth Machine Insights, che potenzia il machine monitoring analizzando la produttività, verificando i Kpi e generando report approfonditi che permetteranno di individuare eventuali aree di ottimizzazione; Zerynth Machine Control abilita il controllo remoto, permettendo di controllare un’intera fabbrica anche se ci si trova dall’altra parte del mondo; Zerynth Power Consumption Monitoring, infine, nasce per tenere controllo il consumo dell’intero impianto produttivo, dei singolari macchinari, dei quadri elettrici, così da individuare consumi anomali o elaborare strategie per abbattere l’utilizzo energetico: «diamo evidenza di andamenti anomali sulla base di dati o su soglie indicate. Questo offre velocemente visibilità sulle anomalie ed elementi su cui concentrarsi». Se non bastassero, è possibile realizzare le proprie facendo leva sull’Sdk fornito da Zerynth. Che è in grado anche di supportare i propri clienti in questa fase di integrazione. «Garantiamo l’interfacciamento delle macchine anche coi sistemi informativi: se l’azienda ha già un Erp, facciamo in modo che si integri con questo», sottolinea Montelisciani.

La strategia di Zerynth e l’accordo con Tim: il concetto di IIoT Plug & Play

Tim production monitoring

«Viaggiamo su un fatturato attorno al milione di euro e quest’anno abbiamo l’obiettivo di crescere in maniera scalabile, sia in maniera organica, attraverso la nostra azione commerciale diretta, sia attraverso un lavoro da fare in partnership con realtà più grandi di noi, che ci possono aiutare nel percorso di accesso al mercato», dice Montelisciani. Le imprese cui fa riferimento il fondatore di Zerynth fanno parte del mondo delle telecomunicazioni e del software, fra cui Olivetti, che fa parte del Gruppo Tim. L’azienda toscana ha infatti stretto un accordo con la telco per ridistribuire la sua soluzione alle piccole e medie aziende clienti di Olivetti. In pratica, l’idea è quella di offrire ai clienti un «IoT Plug & Play». Tecnologie rapide da adottare, con un ritorno sull’investimento immediato rispetto a un’ottimizzazione di processo o all’acquisto di un nuovo macchinario. La piattaforma fornita da Zerynth si chiama Tim Production Monitoring Platform ed basata sullo Zerynth OS, il sistema operativo sviluppato da Zerynth. Permette il monitoraggio e la diagnostica dei macchinari industriali di produzione, evidenziando esigenze di manutenzione e assistenza, sfruttando tecniche di intelligenza artificiale e sistemi predittivi. Il target principale sono le aziende metalmeccaniche, il settore automotive, quello dei componentisti auto, ma anche produttori di macchine utensili e in generale al manifatturiero.

La collaborazione con Armal

Armal production plantpng

Uno dei casi d’uso più rappresentativi della tecnologia di Zerynth è rappresentato dal lavoro svolto per Armal, l’azienda che produce bagni chimici come i noti Sebach. I dirigenti di Armal «hanno investito sull’IoT per digitalizzare un sistema produttivo fatto da presse per la plastica con parecchi anni di vita. Invece di essere sostituite o aggiornate tramite revamping, sono state interfacciate in modo estremamente semplice grazie ai nostri sistemi così da dare ad Armal una vista immediata e rapida sulle informazioni chiave del processo produttivo e ottimizzarlo. Andando anche a ottimizzare i consumi energetici». La soluzione sviluppata per Armal fa leva sul dispositivo industriale 4ZeroBox collegato direttamente al Cloud tramite lo Zerynth Device Manager. Il risultato è un consumo energetico dei macchinari ridotto del 60%, tanto che in un solo anno è stato recuperato il costo delle modifiche effettuate ai macchinari. Il ritorno degli investimenti sui dispositivi IoT è stato ancora più rapido: sono stati sufficienti quattro mesi. Il successo dell’esperimento ha poi spinto Armal a realizzare una nuova linea di prodotti: «una linea di bagni mobili è stata resa digitale, con dati chiave per garantire la manutenzione dei sistemi, che sono stati digitalizzati e remotizzati per renderne più efficiente la gestione». Armal, insomma, ha adottato una soluzione IoT per ottimizzare la produzione ma poi ha sfruttato il potenziale di questa tecnologia anche per realizzare una nuova offerta per il mercato, andando quindi a impattare direttamente sul business.

 














Articolo precedenteRegione Lombardia, Foro per la Ricerca e l’Innovazione 2023-2025: nominati i 10 esperti
Articolo successivoI Thin Client di Praim integrano Azure Virtual Desktop e Windows 365 di Microsoft






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui