Ict: la società di private equity Hat acquisisce il 65% del system integrator Texor

L'azienda ha un fatturato di 14 milioni di euro e un Ebitda di oltre il 25%. Giuseppe Caruso è stato nominato nuovo ceo ell’azienda

Ignazio Castiglioni, ceo di Hat

Fondata a Brescia nel 2004 dai soci manager Stefano Bosio e Fausto Franceschini e partecipata anche dai manager Pierfranco Bandera, Graziano Rodegari, Francesco Ambrosetti e Marco Pedersini, Texor è un system integrator con elevato know-how specializzato nella progettazione, implementazione ed assistenza di reti Wan e SD Wan, reti Lan, reti Mpls e reti datacenter, in ambito di networking e di network security. La società offre ai propri clienti servizi ad elevato valore aggiunto, che spaziano dalla fornitura di apparati hardware/software, alla manutenzione, assistenza, consulenza e progettazione, configurazione e validazione di specifiche architetture di rete, adottando le migliori tecnologie disponibili sul mercato, anche grazie alle solide partnership e certificazioni con i principali vendor del settore a livello mondiale (Juniper, Fortinet, Arbor Networks, Palo Alto, Nutanix e Gigamon). Hat, società di private equity con sede a Milano e Londra guidata da Ignazio Castiglioni e presieduta da Nino Attanasio – ha ufficializzato  l’acquisizione del 65% di Texor, partner di alcuni tra i più importanti operatori italiani e internazionali nei settori fintech e utilities, tra cui Nexi, Euronext (ex Borsa Italiana), A2A, Prysmian e altri player di primario standing che operano nei mercati per i quali la rete rappresenta un asset critico per il successo del business. Negli ultimi cinque anni la società ha continuato a crescere con un tasso annuo superiore al 15%, registrando nel 2023 un fatturato di 14 milioni di euro e un Ebitda di oltre il 25% dei ricavi.

Con questa operazione, Hat conclude con successo il periodo di investimento del fondo Hat Technology Fund 4 e dà il via ad una nuova fase di sviluppo grazie al nuovo fondo Hat Technology Fund 5 da 200 milioni di euro, che ha completato il primo closing a febbraio. Al termine della raccolta, il volume totale delle risorse gestite da Hat raggiungerà i 600 milioni di euro complessivi. Grazie al profondo know-how e alla lunga expertise nel mondo dell’innovazione maturata in oltre 15 anni di attività, Hat si pone l’obiettivo di affiancare Texor e sostenerla in un ambizioso progetto di sviluppo, che prevede l’ampliamento delle attività, delle partnership e dei mercati in cui oggi opera. Il progetto potrà inoltre essere accelerato da operazioni strategiche di acquisizione di società target che operano in nicchie specifiche di mercato in grado di consolidare l’offerta commerciale di Texor e il suo posizionamento. Hat contribuirà attivamente nello sviluppo di Texor grazie al solido track record maturato nei settori Ict, Technology, Digital & Robotics che rappresentano il focus della strategia di investimento dei suoi fondi, incluso il quinto fondo di private equity appena lanciato. Negli ultimi 15 anni Hat ha perfezionato 90 investimenti nel settore tecnologico, tra cui Assist Digital, Sia, Wiit, Lutech e Safety21.







Il nuovo assetto di Texor

Contestualmente all’ingresso di Hat, viene nominato Giuseppe Caruso quale nuovo ceo di Texor per guidare l’azienda nella nuova fase di sviluppo ed espansione. Caruso, laureato in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano, ha oltre 30 anni di esperienza nel settore Ict. Ha trascorso 15 anni in Ibm, dove è stato direttore generale del settore Finance in Italia, prima di entrare in e.Biscom, dove ha costituito B2Biscom, start-up specializzata nelle attività B2Business di cui è stato Amministratore Delegato. Ha ricoperto inoltre ruoli di Amministratore Delegato e membro di consigli di amministrazione di alcune importanti realtà italiane del settore Ict (Banksiel, Tas, Finsiel, Energeya), oltre ad aver accumulato un’esperienza nel settore della consulenza strategica direzionale in Value Partners.

I soci fondatori e manager di Texor, oltre a mantenere una partecipazione di minoranza qualificata pari al 35% del capitale, continueranno a rivestire ruoli apicali in azienda, in linea con la strategia di crescita condivisa. Banco Bpm ha agito in qualità di banca agente e banca finanziatrice dell’operazione di acquisizione di Texor.

Fausto Franceschini, fondatore di Texor, afferma: «Grazie ad una profonda conoscenza del settore e ad una strategia di crescita incentrata sulla qualità del servizio, Texor ha raggiunto negli anni importanti risultati. Ora è il momento di consolidare quanto fatto fino a oggi, rafforzare la struttura manageriale e accelerare la crescita valutando anche opportunità di future acquisizioni. Per questo motivo abbiamo unito le forze con Hat, partner esperto in tecnologia che ha già realizzato progetti di aggregazione di successo, permettendo alle società coinvolte di raggiungere importanti obiettivi di crescita».

Ignazio Castiglioni, ceo di Hat, commenta: «Texor rappresenta un’eccellenza nel suo settore e non vediamo l’ora di collaborare affinché l’azienda possa realizzare il suo pieno potenziale. Con l’acquisizione di Texor, l’ultima del nostro quarto fondo, chiudiamo un capitolo importante del percorso di Hat ed avviamo una nuova fase di crescita grazie al nuovo fondo Hat Technology Fund 5 da 200 milioni di euro, lanciato a febbraio 2024».

Adriano Adriani, investment director di Hat e nuovo amministratore di Texor, aggiunge: «Il nostro obiettivo è che Texor, attraverso una strategia di buy-and-build, possa diventare un aggregatore di altre realtà in questo settore altamente strategico per la digitalizzazione del Paese. La consolidata esperienza di Hat in tecnologia ci permetterà di affiancare l’azienda in questo percorso».

Il mercato di riferimento: servizi Ict e data center systems

Il mercato in cui opera Texor vale circa $3,6 miliardi ed è raggruppabile in due macro-segmenti: Servizi ICT e Data Center Systems. Per quanto riguarda il primo segmento, Texor ha un focus specifico sulla fornitura ed installazione di apparati di rete e, per quanto attiene al secondo, sulla consulenza tecnologica e servizi in ambito di networking e network security. In Italia, il mercato dei servizi Ict ha registrato, nel primo semestre 2023, un valore di 7.533 milioni di euro, in aumento dell’8,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in ulteriore aumento rispetto alla crescita dell’anno precedente. All’interno del segmento, si continua a registrare un’ottima performance del Cloud e della System Integration, con crescite superiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il nuovo fondo Hat Technology Fund 5

In continuità con i precedenti fondi di Hat, il focus di investimento di Hat Technology Fund 5 è rivolto al megatrend dell’innovazione tecnologica e punta su aziende italiane che operano in settori strategici ad alto potenziale di crescita nel mercato Tmt (Technology, media & entertainment, telecommunications), con attenzione alle aree di Intelligenza Artificiale, Software e Automazione e Robotica. In particolare, il fondo investirà in aziende con una leadership consolidata in specifiche nicchie di mercato in grado di diventare polo aggregante di altre realtà, beneficiando del trend di consolidamento in atto nel settore tecnologico italiano.














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