Icim, big della certificazione, preme l’acceleratore su consulenza e servizi

di Piero Macrì ♦︎ Nuova stagione per il gruppo che vede Anima Confindustria come maggiore azionista. Certificazione, consulenza, formazione e testing: le quattro anime di Icim Group, che corrispondono ad altrettante società: Icim Spa, Icim Consulting, Omeco e TifqLab. Una struttura nata per rispondere al nuovo paradigma manifatturiero in cui si incrociano i temi della sostenibilità e transizione digitale. La tomografia industriale 3D per le analisi non distruttive. TifqLab: analisi e ricerca su tecnologie alimentari. Il focus sulle certificazioni. Ce ne parlano Andrea Orlando (presidente, nonché dg di Anima) e Federico Pasqui (amministratore delegato)

Digitalizzazione, sostenibilità, economia circolare. Nell’automotive, nella meccanica, nel farmaceutico, nel food, nel medicale. Per giocare nella champions league del manifatturiero ci si deve ormai muovere all’interno di una nuova dimensione di mercato. «La certificazione di sistema, di processo e di prodotto, è da sempre il nostro core business, ma per competere in tempi di green economy serve un approccio multidisciplinare basato sull’integrazione di servizi di testing, di consulenza e di formazione», afferma Andrea Orlando, presidente di Icim Group e direttore generale di Anima, l’associazione confindustriale, maggiore azionista del gruppo, che comprende le aziende del mondo della meccanica italiana, un settore che vale oltre 50 miliardi di euro. Ecco, quindi, il nuovo assetto del gruppo, una holding che controlla 4 diverse società: Icim Spa, Icim Consulting, Omeco e TifqLab ovvero Certificazione + Consulenza + Formazione + Testing, la somma di competenze che, come esemplificato dal nuovo payoff societario, fa la differenza per aumentare la competitività delle aziende. «In tempi di forte cambiamento il mercato subisce un effetto disruptive le cui implicazioni di business devono essere interpretate e analizzate per riuscire a posizionarsi sul mercato nel modo più efficace», dice Federico Pasqui, amministratore delegato di Icim.

Il nuovo assetto societario nasce, quindi, per dare alle imprese gli strumenti più validi per allineare la strategia d’impresa alle nuove sfide del manifatturiero, con servizi di consulenza che aiutano a interpretare il mercato sviluppando adeguate capacità competitive. «L’attuale struttura è nata per rispondere al nuovo paradigma manifatturiero in cui si incrociano i temi della sostenibilità e transizione digitale, in linea con il Pnrr nazionale e con gli obiettivi europei di economia circolare. Stiamo crescendo e continueremo a crescere con un tasso del 10% all’anno e prevediamo di raggiungere un fatturato prossimo ai 30 milioni entro il 2025», aggiunge Pasqui. Essenziale il ruolo di Anima. «L’associazione è presente su tutti i tavoli dove vengono discusse le nuove regole, interagisce con le istituzioni, contribuisce alla definizione delle normative, fornendo a Icim gli input per creare servizi alle imprese, suggerendo possibili percorsi per acquisire nuova competitività», spiega Orlando. I servizi di consulenza, certificazione, testing e formazione sono rivolti ad aziende di ogni settore. «Offriamo a grandi industrie e pmi soluzioni e servizi sui temi di maggiore attualità per la competitività e l’innovazione di processo e di prodotto. Siamo in grado di offrire pieno supporto a tutti coloro che vogliono redigere il report di sostenibilità, trovare suggerimenti e risposte in merito alla competizione globale in temi di fornitura di prodotti sostenibili, circolarità e piena sicurezza per le filiere e i consumatori finali», sottolinea Pasqui. I servizi proposti da Icim servono a orientare il viaggio digitale di un’impresa: a seconda della direzione che si vuole seguire, in termini di innovazione di processo e di prodotto, sostiene e valorizza questo viaggio, permettendo di entrare con forza in nuovi settori e aree geografiche, valorizzando il posizionamento competitivo sulle questioni centrali che ruotano attorno al nuovo scenario manifatturiero, basato sulla convergenza dei temi fondativi della green economy. Icim Spa, Icim Consulting, Omeco e TifqLab, ecco come il gruppo sta ampliando i propri servizi per dare impulso al nuovo piano di espansione.







Icim Group, un centro servizi per l’industria manifatturiera e di processo nel passaggio alla green economy

Federico Pasqui, direttore operativo Icim Group e amministratore delegato Icim

«Vogliamo diventare sempre di più un polo di competenze trasversali a servizio dei soci Anima e in generale di tutte le imprese italiane che hanno bisogno di esportare all’estero prodotti e servizi di assoluta qualità. Tuteliamo gli interessi dell’industria meccanica in generale, promuoviamo in Italia e all’estero le aziende associate e i loro prodotti, le affianchiamo per risolvere le problematiche di carattere tecnico ed economico. Questo ci consente di ascoltare direttamente le esigenze di imprenditori e manager, favorendo l’innovazione di servizi e soluzioni per competere in una dimensione internazionale», afferma Pasqui. Con la nuova struttura sono state create due funzioni di staff traversali a tutta l’organizzazione, una è innovazione e sviluppo, l’altra è il marketing strategico e analisi mercato. «Stiamo assumendo professionalità e competenze ad alto valore aggiunto e stiamo facendo crescere le nostre persone, dai manager ai tecnici, passando dai sales fino ad arrivare alle persone di staff con specifici programmi di formazione», racconta Pasqui. «Transizione digitale, ecologica ed economia circolare rappresentano una sfida e una necessità per l’intero Paese, commenta Orlando. Le imprese che agiranno nel nuovo ecosistema industriale avranno bisogno di costante aggiornamento tecnologico nella produzione, nei processi e nell’organizzazione. Il nostro impegno è il consolidamento di tutte le competenze necessarie per dare strumenti che possano accompagnare le imprese nelle sfide che sono alla base della trasformazione dei mercati. La competizione di oggi e di domani va costruita a partire da quelli che sono i framework normativi europei. E noi vogliamo essere il punto di riferimento per l’industria manifatturiera e di processo nel passaggio alla green economy, dove i temi della sostenibilità sono intimamente connessi con la digital economy».

Certificazione di sistemi, di prodotto, di processi e di parità di genere

La sede di Icim

Tutte le attività da Icim proposte in ambito d’innovazione d’impresa si incrociano con le questioni della sostenibilità. «Esigenze che nascono sotto la pressione dell’Europa, cui l’industria deve dare delle risposte», osserva Pasqui. Dalle indicazioni del mercato nascono nuovi servizi per dare alle imprese “diritto di cittadinanza” nel futuribile mercato post industry 4.0, dove le certificazioni legate a incentivi e contributi fiscali lasciano il passo alla compliance di sostenibilità ed economia circolare. Un esempio sono le certificazioni Moca (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti) che Icim ha rilasciato a Comau (attesta l’idoneità del braccio robotico Racer-5 SE a essere inserito nelle filiere del food), e a Saint-Gobain Abrasivi (conformità e rispetto di tutte le normative nel contatto delle mole abrasive per gli alimenti). A queste si aggiungono le certificazioni Iscc Plus (International Sustainability & Carbon Certification, uno schema internazionale di certificazione volontario per l’economia circolare che verte sulla verifica della tracciabilità dei materiali) riconosciute a Mazzucchelli 1849, leader mondiale nella produzione e distribuzione di lastre in acetato di cellulosa per l’occhialeria, e a Itp, l’industria termoplastica pavese. Non solo prodotti e processi. A Cimberio, azienda della meccanica italiana, è stata ad esempio rilasciata la certificazione che attesta il percorso compiuto nell’ambito della parità di genere come previsto dal quinto obiettivo dell’Agenda Onu 2030 e dalla Missione 5 del Pnrr in termini di inclusione e coesione sociale.

Un’offerta multiservizio rivolta a tutti i principali settori del manifatturiero

TifqLab è il centro di sperimentazione, ricerca e analisi applicate alle tecnologie alimentari e dell’acqua potabile

Icim Group, quindi, come un interlocutore multiservizio al quale le imprese italiane e straniere possono rivolgersi per qualsiasi esigenza, sapendo di poter contare su professionisti competenti ed esperti in tutti i temi che riguardano la conformità tecnica e legislativa, in grado di fornire soluzioni innovative e sostenibili per tutti i settori manifatturieri e impianti industriali. E servizi dedicati per apparecchi in pressione, riscaldamento e sollevamento, per i trasporti, per dispositivi medici, per l’industria delle costruzioni, della produzione e distribuzione di energia. Le competenze riguardano tutti i temi della conformità tecnica e legislativa: sostenibilità, economia circolare, transizione digitale ed ecologica, Industria 4.0, sicurezza informatica, business continuity, asset management, salute e sicurezza, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione, competenze delle figure professionali, formazione, inclusività e parità di genere. In tema di internazionalizzazione viene proposto il servizio global market access, di cui è responsabile la Consulting: aiuta le aziende a indirizzarsi nei paesi di loro interesse, sostenendo piani di espansione e orientando lo sviluppo prodotto. E per conoscere quali sono le certificazioni che possono sostenere la sostenibilità di filiera, Icim è in grado di orientare le imprese nell’individuare quelle più efficaci in funzione degli obiettivi strategici di medio e lungo termine. «La certificazione ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo della fase della trasformazione digitale sostenuta originariamente dal piano Calenda e continuerà ad averlo nella prospettiva dell’attuale cambiamento, afferma Pasqui. Accesso e agevolazione e contributi fiscali, possibilità di partecipare a bandi regionali finanziati dall’Europa, investimenti che vengono originati dal Pnrr, partecipazioni ad appalti pubblici. La certificazione è inclusività. Apre le porte a opportunità di mercato dalle quali si sarebbe altrimenti esclusi».

Consulenza tecnico-normativa che riguarda l’impatto ambientale, l’efficienza energetica, il life cycle assessment, la riciclabilità dei materiali plastici

Andrea Orlando, Presidente Icim Group e direttore generale Anima Confindustria

Così come le direttive degli anni 90 hanno cambiato in modo sostanziale il modo di produrre – chi poteva permettersi di stare sul mercato senza avere una certificazione Iso 9000? – altrettanto sta avvenendo adesso. Sostenibilità, innovazione, cybersecurity. I temi da cui derivano la gran parte delle nuove direttive europee avranno un impatto enorme sul modo di produrre e lavorare. Times they’re a changing. «Vi sono scadenze che mettono fuori mercato prodotti che consideravamo eterni. Nel 2035 cesserà la produzione di motori a combustione, nel 2029 verranno messe al bando tutta una serie di categorie di caldaie a gas. Con i nostri servizi abbiamo implementato l’industria 4.0, ora è la volta della sostenibilità. La nostra consulenza è tecnico-normativa, riguarda l’impatto ambientale, l’efficienza energetica, il life cycle assessment, la riciclabilità dei materiali plastici. Una consulenza e certificazione accreditata in merito ai requisiti che si ritengono importanti per collocarsi come azienda sostenibile», dice Orlando. Icim Consulting, dunque, come partner per le aziende di ogni dimensione e settore merceologico interessate ad accrescere il proprio valore e ad aggiornare e affinare processi e competenze, grazie a un’ampia proposta di servizi e soluzioni orientate a fornire valore ai clienti. I percorsi di sviluppo della Consulting includono assistenza specialistica sulle tematiche della compliance tecnica e legislativa, con particolare riferimento a direttive e regolamenti di prodotto (Macchine, Ped, Atex, RoHS, Reach, Scip), alle normative in ambito food contact e a quelle che riguardano le tematiche energetiche, ambientali e le norme sugli aspetti sociali e di governance. Prezioso è anche il supporto fornito alle aziende nella predisposizione e valutazione della documentazione necessaria all’adesione a bandi e finanziamenti pubblici e ai progetti finalizzati all’accesso ai benefici fiscali previsti per la transizione Industria 4.0 e per il credito di imposta in ricerca, sviluppo e innovazione.

Omeco, il laboratorio per prove e testing di componenti, prodotti, macchinari e impianti. TifqLab, il centro per il food & water contact

Il laboratorio italiano di Omeco è specializzato in tomografia industriale

Tra i primi laboratori italiani ad essere accreditato, Omeco esegue prove meccaniche e tecnologiche, analisi chimiche e metallografiche, controlli non distruttivi, prove di tenuta, scoppio, corrosione, prove speciali su materiali da costruzione e saldatura. Il laboratorio continua ad ampliare e arricchire il range di prove e test. Di recente è stata per esempio acquisita una nuova apparecchiatura per la tomografia industriale 3D, una tecnica avanzata di controllo non distruttivo attraverso la quale è possibile analizzare la struttura di materiali e componenti, e di individuarne caratteristiche, difetti o problematiche. I settori di competenza di Omeco comprendono industria meccanica, chimica, petrolchimica, termoelettrica e nucleare, aerospace, automotive, edilizia e costruzioni, energia e rinnovabili, medicale ed è anche centro accreditato per la taratura degli strumenti.

TifqLab è invece il centro di sperimentazione, ricerca e analisi applicate alle tecnologie alimentari e dell’acqua potabile. Offre servizi dedicati all’industria del food contact come valutazione e gestione del rischio e dello stato igienico di impianti esistenti. Esegue test di conformità compositiva dei materiali, prove organolettiche dei cibi a contatto con materiali e packaging, prove di migrazione globale e specifica di monomeri, additivi, metalli, coloranti, in accordo con le diverse legislazioni europee ed extraeuropee, valutazioni sensoriali per determinare l’influenza dei materiali organici sull’acqua destinata al consumo umano. È specializzato, inoltre, nel valutare e adeguare le buone pratiche di fabbricazione (Gmp-Good Manufacturing Practice) in ambito Moca (materiali e oggetti a contatto con gli alimenti).














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