Everything as a service: all’Hpe Discover il nuovo modello di business raccontato dal ceo Antonio Neri

di Piero Macrì ♦︎ Per governare l’economia digitale è necessaria una piattaforma unificata e pay per use: GreenLake for Private Cloud Enterprise. Ogni singola componente - computing, storage, networking - può essere monitorata e gestita in self service. GreenLake for Data Fabric: per ambienti ibridi e per l’utilizzo con gli analytics. Tutte le novità e la strategia della multinazionale

Innovazione e flessibilità. Con la nuova offerta GreenLake for Private Cloud Enterprise, Hpe dà vita a un modello “everything as a service” con il quale gestire una qualsiasi infrastruttura It – privata e pubblica, on e off premise – in modo centralizzato e con una sostenibilità pay per use. Una tecnologia per la trasformazione hybrid cloud delle aziende che Antonio Neri, presidente e ceo di Hpe, definisce inclusiva, accessibile e sostenibile. «Nella nuova economia digitale, i dati sono la nuova valuta, afferma il ceo. Possono risiedere ovunque, l’importante è avere la flessibilità per poterli gestire con semplicità attraverso un’unica piattaforma e un’unica esperienza d’uso». Insomma, così come i soldi possono essere spostati da una banca all’altra mantenendone inalterato il valore altrettanto può avvenire con i dati: si possono trasferire dall’edge al cloud, da una piattaforma pubblica a una privata, facendo affidamento su infrastrutture e servizi globali in grado di abilitarne la movimentazione, ovunque e comunque.

Con GreenLake ogni singola componente, di computing, di storage e di networking può essere monitorata e gestita in self service. Una proposta che cambia definitivamente il dna di Hpe: il baricentro non è più l’hardware ma il software e i servizi. «Tre anni fa avevamo promesso che l’intero portafoglio d’offerta sarebbe stato disponibile as a service. Ebbene sono davvero orgoglioso di affermare che non solo abbiamo mantenuto la promessa ma abbiamo dato vita a una nuova azienda con un modello di business as a service. Molti clienti mi chiedono quali siano i workload che debbano essere spostati sul cloud e quali on premise. Rispondo loro che la domanda è mal posta. Ci si deve chiedere quale possa essere il modello che possa gestire un’infrastruttura ibrida, edge to cloud, poiché l’una e l’altra componente non sono esclusive ma complementari». E’ con questa visione che Hpe ha creato GreenLake: “One Platform, One Experience from edge to cloud”, un cloud ibrido che mette a disposizione degli utenti il meglio dei due mondi. Il gigante mondiale dell’It, 27 miliardi di dollari di fatturato, intende quindi monetizzare le opportunità che derivano dall’integrazione del cloud.







«Il nuovo anno è stata caratterizzato da una forte domanda, afferma il ceo. Siamo ben posizionati per capitalizzare i megatrend del mercato. In questi ultimi tre anni abbiamo fatto passi da giganti. Diamo oggi agli utenti la possibilità di aver una piattaforma unificata per l’hybrid cloud». In occasione di Hpe Discover 2022, l’evento globale durante il quale Hpe riunisce partner e clienti per fare il punto sulla situazione e illustrare le strategie future, la società ha presentato ulteriori miglioramenti alla piattaforma, tra cui sicurezza avanzata, un nuovo portale e strumenti per sviluppatori e funzionalità innovative per gestire asset e carichi di lavoro su larga scala. Come dice Neri, «Hpe GreenLake for Private Cloud Enterprise è la nuova offerta che reinventa l’esperienza del cloud privato, fornendo un modello automatizzato, flessibile, scalabile e di livello enterprise».

 

Le potenzialità di mercato

Fidelma Russo, chief technology officer di Hpe

Come sottolineato dal ceo nel corso del keynote, il 70% dei dati aziendali non sono ancora in cloud e più del 50% dei dati vengono prodotti on edge, l’infrastruttura abilitante servizi e applicazioni real time. «E’ questo il motivo per cui nel 2018 abbiamo deciso di investire 4 miliardi di dollari e dare vita a una piattaforma in grado di capitalizzare la nuova domanda di trasformazione digitale». Con il Private Cloud for Enterprise, responsabili di line-of-business e manager dell’information technology sono in grado di definire in autonomia le risorse necessarie per abilitare in cloud i differenti workload applicativi. «Con GreenLake, le aziende possono acquisire potenza e calcolo computazionale dove e quando servono in una logica distribuita che risponde a un modello ibrido, privato o pubblico ed edge-to-cloud», afferma Fidelma Russo, chief technology officer di Hpe.

Secondo il cto, GreenLake deve essere inteso come un cantiere in open innovation, capace di dare vita a modelli evolutivi di cloud transformation. Integrazione, innanzitutto, con disponibilità di connettori software che interfacciano il mondo del public cloud, da Aws a Microsoft Azure, abilitando un servizio di orchestrazione end-to-end: nessun vincolo, nessun lock-in, un mondo ibrido che mette insieme il valore aggiunto del cloud pubblico e privato. La differenza più grande rispetto alle prime versioni private cloud è la semplificazione di tutta l’operatività trasversale ad ambienti privati e pubblici.

Hpe edge to cloud platform

GreenLake, una proposta as a service che piace al mercato

Antonio Neri, presidente e ceo Hpe

Nessun modello di cloud computing si adatta a tutti i casi d’uso. La nuvola perfetta non esiste. Il cloud pubblico è adatto per alcuni carichi di lavoro e non per altri. Quest’ultimo, per esempio, può essere la componente preferenziale su cui rendere disponibile l’infrastruttura applicativa per una capacità computazionale altamente variabile. E poi vale sempre una considerazione: occorre sempre essere nella condizione di poter diversificare il rischio. La vera strategia sta quindi nella possibilità di utilizzare più fonti di approvvigionamento. Ecco, quindi, la rivincita del data center privato. Secondo Idc, l’85% delle aziende è intenzionata a portare on premise il 50% di applicazioni cloud-based. Una tendenza che ha già un riscontro. Sono infatti oltre 1.600 le imprese che nel mondo hanno adottato soluzioni GreenLake. Numeri che hanno avuto un effetto immediato sui risultati economici.

Nell’anno fiscale 2020-2021 (chiuso il 30 settembre 2021) i ricavi generati da GreenLake sono stati di 798 milioni di dollari, in crescita del 36% rispetto al 2020. E il 2021-2022 si è aperto con rinnovato ottimismo: nei primi 9 mesi del nuovo anno fiscale, (ottobre 2021-giugno 2022) l’aumento della componente as a service è stato superiore al 100% rispetto all’analogo periodo 2020-2021. Insomma, a fine anno fiscale, il cloud GreenLake potrebbe portare nei forzieri di Hpe una cifra superiore al miliardo di dollari. «La crescita è significativa sia per ordini che ricavi, afferma il ceo. Sono ottimista sul fatto che la domanda continuerà ad essere forte, considerate le esigenze dei nostri clienti di accelerare la resilienza e la competitività del business».

Tutti i servizi di GreenLake

 

Flessibilità, flessibilità, flessibilità

Con il modello as service e pay per use di GreenLake si ha la possibilità di aver un controllo totale sulle risorse e infrastrutture di calcolo che abilitano la trasformazione digitale delle imprese in data driven company. Un modello su cui il gigante dell’informatica ha scommesso il proprio futuro. Se il public cloud, quello degli hyperscaler, è stato l’investimento primario dell’ultimo decennio, siamo oggi di fronte a un nuovo scenario: il private cloud, proposto in una modalità as a service, speculare a quella del public cloud, diventa un’opzione a portata d’impresa. Risponde a una delle esigenze più sentite: mantenere all’interno della propria organizzazione la componente di sistema informativo valutata come più strategica. Insomma, l’infrastruttura e i dati legati al core business d’impresa possono risiedere on premise, mantenendo tutti i vantaggi che sino ad oggi sono stati appannaggio esclusivo del public cloud. Un’opzione che ha il vantaggio di essere economicamente sostenibile.

L’universo GreenLake

Una piattaforma nel segno della open innovation

Introdotto due anni fa GreenLake è un cantiere in piena evoluzione. E rimarrà tale poiché è pensato in una logica di open innovation, in grado di acquisire nel tempo nuove funzioni e aggiornamenti. Il focus è sulla semplificazione e automazione dell’infrastruttura poiché l’It privato, per poter entrare nel novero degli investimenti delle imprese deve avere un’esperienza d’uso uguale se non superiore a quella di un public cloud. «La strategia e le soluzioni edge-to-cloud risolvono in modo unico le sfide dei clienti. Man mano che i dati crescono e si evolvono e le aziende diventano sempre più distribuite», spiega Neri. Le soluzioni sono progettate per consentire di accedere in modo sicuro, controllare e massimizzare il valore di tutti i carichi di lavoro e dati per accelerare i risultati di business. Ecco, dunque, GreenLake come piattaforma aperta, sicura e integrata, una piattaforma che offre un’esperienza unificata su edge, data center, colocation e cloud. È automatizzata e facile da consumare con capacità disponibili per scalare up and down su richiesta. «Nel futuro le aziende avranno un’identità sempre più ibrida, con un cloud privato e pubblico, osserva Neri. L’obiettivo è mettere gli utenti nella condizione di poter interagire con questi due mondi ottimizzandone la produttività». Ecco, quindi, la possibilità di far convivere le due diverse componenti attraverso strumenti di gestione che permettano di movimentare carichi di lavoro applicativi dall’una all’altra delle infrastrutture a seconda di quelle che sono le esigenze aziendali.

Hpe: modello cloud privato

Un’infrastruttura configurabile e adattabile

Claudio Bassoli, ad e presidente di Hpe Itaila

Con Hpe l’operatività It diventa self service. Dal portale GreenLake gli utenti possono selezionare tutta la potenza di calcolo desiderata in funzione della variabilità della domanda. Il tutto è a portata di un click. Le soluzioni vengono fornite con Sla (service level agreement) e coprono l’intero ciclo di vita dell’infrastuttura: installazione, provisioning, aggiornamenti firmware, manutenzione, operation, hardware, pianificazione della crescita e supporto. Le modalità di fruizione sono stabilite da contratti che prevedono un certo canone, il cui ammontare è definito su una base periodica oppure a consumo. Sottoscrizione a determinate caratteristiche di servizio e di sicurezza tali da garantire la continuità operativa aziendale. In questo modo gli utenti possono avere una capacità previsionale sui consumi e sulla spesa It. Grazie alla logica cloud, sarà Hpe a mantenere tutta l’infrastruttura necessaria a gestire e a distribuire i servizi in base alla richiesta on demand e con una formula pay per use.

 

Gli aggiornamenti annunciati

L’Enterprise Private Cloud di Hpe viene fornito con una lunga serie di nuovi servizi. Ben otto le nuove proposte, che coprono sia l’aspetto di gestione dei dati sia soluzioni verticali per mercati specifici, senza trascurare aspetti di sicurezza e nuovi tool di sviluppo per semplificare la creazione di un’esperienza unificata, sicura e scalabile dall’edge al cloud. Fra le nuove componenti dell’offerta di servizi Hpe, citiamo prima di tutto GreenLake for Data Fabric, che fornisce un managed service contenente un data fabric ottimizzato per ambienti ibridi e per l’utilizzo con gli analytics. Si tratta di una componente in grado di incrementare la produttività fornendo un singolo “data store” attivo e accessibile sull’intero complesso aziendale, dove gli stessi dati diventano riutilizzabili per multipli scopi. Altro componente interessante è GreenLake for Hci, dedicato alle infrastrutture iperconvergenti.

Questa componente con interfaccia di tipo SaaS permette di operare in modalità cloud a partire da macchine virtuali. Un buon numero di nuove funzionalità riguarda le gestione vera e propria delle operazioni sui dati. L’offerta comprende componenti per il Disaster Recovery (importantissimo in questi tempi di ransomware e disastri di ogni tipo), Backup & Recovery (ottimizzato per l’utilizzo con carichi cloud misti, in particolare on-prem più Aws), Computer Ops Management per la gestione automatizzata del lifecycle con un modello operativo di tipo cloud attivo su tutti i device in modalità edge to cloud, e GreenLake for Block Storage, prima soluzione Storage as a Service capace di garantire disponibilità del dato al 100% in un modello operativo di tipo cloud.














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