Dai prodotti di automazione (esoscheletri, cobot e..) a service company: parabola di Homberger

di Piero Macrì ♦︎ L’azienda genovese è un esempio di business ibrido: coniuga vendita indiretta e diretta, rivolta ad oem e utenti finali e focalizzata su servizi a valore aggiunto. Tra i clienti: Ferrero, Leonardo, Arvedi. I cobot della coreana Doosan Robotics e agli esoscheletri della tedesca Ottobock. Soluzioni industry 5.0: trasformazione del lavoro ripetitivo e usurante in manifattura. Ne parliamo con Emanuele Rossi

Homberger utilizza i cobot della coreana Doosan Robotics per eliminano attività ripetitive e usuranti

Storicamente distributore e fornitore di utensili, componenti per macchine industriali e lavorazione della lamiera dei big player del machinery e della meccatronica, il business di Homberger si estende ora ai robot collaborativi della coreana Doosan Robotics e agli esoscheletri della tedesca Ottobock. Cobot ed esoscheletri. «La logica e gli obiettivi che muovono questi investimenti sono gli stessi: migliorare la qualità del lavoro, afferma Emanuele Rossi, chief marketing officer di Homberger. Il cobot è già una parte importante del nostro giro d’affari ma non saranno da meno gli esoscheletri per il quale stimiamo una crescita anno su anno del 50%. C’è tantissimo interesse attorno a queste tecnologie, nella manifattura e nella logistica. E’ solo questione di tempo per assistere a una loro più ampia diffusione». Una vera rivoluzione quella avvenuta in Homberger negli ultimi anni. Un cambio culturale e organizzativo che ha portato l’azienda a superare il tradizionale ruolo di fornitore di prodotti e diventare un provider di soluzioni e di servizi.

«Il nostro punto di forza è la consulenza e la formazione. Assistiamo il cliente nella selezione dei componenti, collaborando per definire i corretti dimensionamenti delle parti in funzione dell’applicazione. Una volta completata l’installazione forniamo la formazione perché si possa gestire la macchina in completa autonomia», dice Rossi. I clienti di Homberger sono un caleidoscopio della manifattura italiana. Da Ferrero nel food a Leonardo nell’aerospace ad Arvedi nell’industria pesante. A dispetto del nome, Homberger è un’azienda italianissima. Più di un secolo di vita, è stata fondata nel 1905 a Genova da Walter Homberger e Ubaldo Rollo. A capo del gruppo, la terza generazione delle due famiglie con una partecipazione al 50%. Oltre alla sede storica di Genova, gli uffici di Buccinasco, a Milano, ospitano il centro di formazione e la neonata divisione robotica. Infine, a Busalla, il nuovo magazzino automatizzato da cui si effettuano le spedizioni su tutto il territorio nazionale. La struttura del gruppo comprende due macroaree: quella di distribuzione, che conta oltre 1.500 rivenditori, e quella che si occupa della commercializzazione e progettazione di soluzioni dedicate a oem e utenti finali.







Homberger è quindi un esempio di business ibrido, che coniuga vendita indiretta e diretta, quest’ultima rivolta ad oem e utenti finali e focalizzata su servizi a valore aggiunto. «Molto spesso la soluzione migliore deriva dalla system integration di brand diversi, osserva Rossi. La consulenza è perciò strategica per individuare il mix & match delle componenti best of breed nelle specifiche categorie di prodotto, elettroniche e meccaniche, per dare vita alle soluzioni più performanti». Un percorso di trasformazione, quello avviato da Homberger, che è un po’ la fotografia del viaggio compiuto dalla manifattura italiana dai primi del novecento al nuovo millennio: dalla vendita di utensili all’Industry 4.0 e oltre. Come dice Rossi, «Il focus degli investimenti si sta spostando dal classico approccio alla produttività a soluzioni per operatori 5.0 che lavorano con l’ausilio di robot collaborativi ed equipaggiamento wearable per sostenere e alleviare le attività più gravose e ripetitive».

 

L’innovazione tecnologica non è più considerata in funzione della sola produttività ma della sua capacità di migliorare le condizioni di lavoro

Da sx Alberto Marsano Vice President & Ceo, Homberger Spa – Eugenio Marsano Business Unit Manager, Utensili Professionali- Emanuele Rossi Marketing Manager – Mario Rossi President & Ceo, Homberger Spa

Nell’era della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale al centro del lavoro rimane sempre la persona. «La comfort zone degli operatori Industry 4.0 è rappresentata da robotica ed esoscheletri», dice Rossi. I primi, come già detto, sono quelli della coreana Doosan Robotics, i secondi quelli di Ottobock, azienda tedesca da 1,3 miliardi di euro leader mondiale nel campo della tecnologia ortopedica. «C’è una differenza sostanziale tra i wearable Ottobock e quelli, pochi a dire la verità, che si possono reperire sul mercato», osserva Rossi. La tecnologia Ottobock nasce, infatti, da una competenza ed esperienza maturata nella progettazione e costruzione di protesi medicali. A differenza dei sistemi sviluppati per essere utilizzati in linee di assemblaggio dell’automotive, gli esoscheletri Ottobock sono pensati per migliorare l’operatività nei più diversi settori, dalla manifattura alla logistica di magazzino.

«Il motivo è semplice, spiega Rossi: rendono meno usuranti attività che comportano spostamenti e sollevamento di carichi di lavoro». L’investimento, in particolare, serve a prevenire disturbi muscolo-scheletrici, una tra le cause più frequenti di assenza dal lavoro. Come si afferma in un recente rapporto dell’Inail, “I disturbi da sovraccarico biomeccanico sono diventati tra le principali preoccupazioni per la salute e sicurezza dei lavoratori”. Vale quindi una massima: se la macchina connessa punta a dare alla manifattura una produttività zero downtime, l’esoscheletro punta a salvaguardare l’integrità fisica della persona prevenendo infortuni che potrebbero causare un’interruzione forzata dal lavoro.

 

Le soluzioni industry 5.0 per la trasformazione del ripetitivo e usurante, di fabbrica e di magazzino

Freni di sicurezza e frizioni ad azionamento meccanico, idraulico, pneumatico ed elettromagnetico, tecnologie per l’attrezzaggio di presse. Homberger commercializza e supporta l’integrazione di componenti per la costruzione di macchine, apparecchiature industriali ed automazione industriale

L’obiettivo di Homberger è rendere i processi produttivi dell’industria manifatturiera più sicuri, efficienti ed efficaci. Le soluzioni vanno individuate caso per caso. Ecco, quindi, il potenziamento della formazione interna per avere team dedicati nel supportare e affiancare gli oem nel deployment di soluzioni di robotica collaborativa. «Per dare delle risposte, predisporre e selezionare la tecnologia abilitante è necessario sviluppare competenze diverse dal passato, non solo meccaniche e meccatroniche ma di ergonomia, dice Rossi. Noi supervisioniamo tutto il processo di configurazione della soluzione in collaborazione con il cliente e ai nostri partner lasciamo campo libero per la system integration. Per ogni gruppo di prodotto, meccanico od elettronico abbiamo un product manager in costante contatto con fornitori e clienti per dare la consulenza più opportuna».

 

Gli esoscheletri industriali Ottobock. Dispositivi passivi per supportare gli operatori nell’esecuzione di compiti fisici impegnativi

A differenza degli esoscheletri attivi i wearable Ottobock non sono alimentati da motori o batterie ma utilizzano la struttura esterna per supportare il peso del corpo e ridurre la fatica muscolare. Grazie alla loro capacità di migliorare la postura e di ridurre la fatica, sono particolarmente utili per i lavoratori che svolgono compiti ripetitivi o che sollevano pesi pesanti. In buona sostanza, possono aumentare la produttività, ridurre il rischio di infortuni e migliorare la qualità della vita lavorativa degli operatori. Come affermano gli esperti della multinazionale tedesca, “L’ultimo esoscheletro Ottobock BackX è perfetto per muovere carichi manualmente mantenendo un alto livello di flessibilità: riduce il carico sulla parte bassa della schiena durante il sollevamento di oggetti in media del 60 percento. Allo stesso tempo, permette un alto grado di libertà di movimento, ad esempio, operare un carrello elevatore, lavorare in spazi stretti (container) o salire le scale”.

Uno dei punto di forza di Homberger è la consulenza e la formazione. Assiste il cliente nella selezione dei componenti, collaborando per definire i corretti dimensionamenti delle parti in funzione dell’applicazione. Una volta completata l’installazione, fornisce la formazione perché si possa gestire la macchina in completa autonomia

Cobot, gli assistenti che eliminano attività ripetitive e usuranti. I risultati delle indagini dell’agenzia europea

Storicamente distributore e fornitore di utensili, componenti per macchine industriali e lavorazione della lamiera dei big player del machinery e della meccatronica, il business di Homberger si estende ora ai robot collaborativi della coreana Doosan Robotics e agli esoscheletri della tedesca Ottobock

«La decisione di estendere la tradizionale offerta di utensili e componenti di meccatronica ai cobot della coreana Doosan Robotics è motivata dalla volontà di aiutare utenti finali nello sviluppo di soluzioni orientate al miglioramento dei processi e delle condizioni di lavoro», dice Rossi. Decisione che trova riscontro nei risultati emersi dalle indagini condotte dall’agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EOsha). “Il crescente impiego della robotica collaborativa ha rivoluzionato le condizioni di lavoro, migliorando significativamente la salute sul lavoro e promuovendo la sicurezza dei dipendenti”, si afferma nella nota rilasciata dall’agenzia. Le ricerche svolte dall’agenzia dimostrano che l’automazione delle attività ripetitive e pericolose riduce i rischi fisici e cognitivi per i dipendenti, contribuendo al benessere generale dei lavoratori. Uno degli aspetti chiave emersi dalle indagini è inoltre l’importanza del coinvolgimento attivo dei lavoratori nella progettazione e nell’implementazione dei processi di automazione basati sulla robotica collaborativa. Coinvolgimento che – secondo quanto affermato dall’agenzia – non solo migliora l’accettazione della tecnologia da parte dei lavoratori, ma permette anche di adattare soluzioni specifiche per affrontare problemi di organizzazione di lavoro presenti all’interno delle singole aziende.

 

Homberger, un universo best of breed per tutte le categorie del machinery

Emanuele Rossi, chief marketing officer di Homberger

Freni di sicurezza e frizioni ad azionamento meccanico, idraulico, pneumatico ed elettromagnetico, tecnologie per l’attrezzaggio di presse. Homberger commercializza e supporta l’integrazione di componenti per la costruzione di macchine, apparecchiature industriali ed automazione industriale. Distribuisce inoltre alcuni tra i più importanti produttori internazionali di utensileria quali Trumpf, Panasonic, Rodcraft, Kraftwerk e Eisenblaetter. Utensili elettrici, pneumatici ed accessori per bisellare, smussare, satinare, lucidare, forare e smerigliare. E soluzioni specialistiche per macchine e sistemi per la lavorazione della lamiera. Un’offerta che, come abbiamo raccontato, si è via via estesa alle soluzioni di industria 4.0 e che richiede elevata competenza tecnica e supporto sia in fase di studio che di realizzazione dei nuovi processi produttivi. «Nella robotica offriamo servizi ingegneristici di ricerca sviluppo, studio di fattibilità, dimensionamento, assistenza tecnica e formazione continua, afferma Rossi. Aiutiamo i clienti nello sviluppo di nuovi processi e nella re-ingegnerizzazione delle infrastrutture esistenti alla luce dei nuovi paradigmi della robotica collaborativa»














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