Gaia X: quale ruolo per A2a, Aruba, Confindustria, Enel, Poste e…

di Alice Ampola ♦︎ L’Europa dichiara guerra nel settore dominato da Amazon, Microsoft, Alibaba e Google con un progetto che si configura come una rete di servizi diversi. Tra gli altri, coinvolti anche Hpe, Sap, Bosch, Siemens

Gaia X, il progetto di ispirazione tedesca che in pochissimo tempo è diventato una mission europea condivisa e supportata da Bruxelles, ha l’obiettivo di sviluppare una federazione efficiente e competitiva di infrastrutture di dati e fornitori di servizi per l’Europa, smarcando il Vecchio Continente dalla sovranità dei dati detenuta da America e Cina: sono Amazon, Microsoft, Google, Alibaba e Ibm a dominare il mercato cloud, anche nel 2020. L’iniziativa è supportata da 300 realtà, fra cui Hpe, Bosch, Sap, Deutsche Telekom, Deutsche Bank, Siemens e Festo, collega le infrastrutture centralizzate e decentralizzate per rafforzare la capacità di accedere e condividere i dati in modo sicuro e affidabile. Entro dicembre 2021, le prime soluzioni conformi a Gaia-X dovrebbero essere certificate.

“Con 1000 like ti conosciamo meglio di te stesso”, recita un vecchio adagio di Cambridge Analytica. Tradotto: ogni nostro movimento nel mondo digitale lascia una traccia, un segno, un dato che se da una parte permette a chi ne è detentore di migliorare la nostra esperienza di navigazione e ricerca, dall’altro regala una profonda conoscenza di noi stessi, una carta di identità. E i dati sono estremamente importanti per il lato economico e per la difesa della sicurezza nazionale: anche aziende strategiche ed istituzioni lasciano la loro impronta sul digitale. Quale ruolo, dunque, per l’Italia e per le sue aziende nel progetto Gaia X?







 

Il mercato del cloud

Partiamo dai numeri del fenomeno. Il cloud, nel corso dell’annus horribilis della pandemia da Covid-19, si è rivelato un importante alleato di aziende e professionisti che hanno dovuto rivoluzionare il modo di lavorare a causa del lockdown e dello smart working. Il mercato ha superato, nel 2020, i 3,34 miliardi con una crescita del +21%, secondo i dati dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano. A spingere i numeri è soprattutto la componente Saas, Software as a Service, che segna un più 46%. La tecnologia Platform as a Service (PaaS) cresce del 22%, mentre l’Infrastructure as a Service (IaaS) registra un +16%.  

Spostando lo sguardo a livello mondiale, secondo le stime di Idc, società leader nel settore ricerche, il mercato di settore raggiungerà i 312 miliardi di euro entro la fine dell’anno in corso, in crescita del +24% rispetto all’anno passato. Il settore è dominato dalle Big tech: Amazon, Microsoft, Google, Alibaba ed Ibm, complessivamente, rappresentano il 51% del fatturato globale per i servizi cloud. Amazon Web Service detiene il 24% di markte share, seguito da Microsoft con il 16,6%, quindi Google con il 4,2%, Alibaba con il 3,7% e IBM con il 2,8%.

 

Il ruolo dell’Italia in Gaia X   

Sono i numeri sopra che hanno spinto la nascita di Gaia X, che nel 2020 è diventata, con il contributo della Francia, primo paese ad aderire al progetto nato in seno dell’International Data Space (IDS) del governo federale e della Fraunhofer-Gesellschaft, un’associazione internazionale senza scopo di lucro di diritto belga, Gaia-X, European Association for Data and Cloud, Aisbl. Il progetto implica la creazione di un data framework in cui stabilire regole comuni ai paesi Ue e standard tecnologici da applicare per tutte le soluzioni Cloud presenti sul mercato, sia pubbliche che private. Non sono, a priori, esclusi contributi di player extra-europei, se questi accetteranno il set di requisiti, standard e valori promossi da Bruxelles.

Anche l’Italia farà la sua parte. Sono 40 i soggetti, sia del settore pubblico che di quello privato, pronti a contribuire alla nascita di un cloud europeo: A2A, Almaviva, Aruba, Assinter, Assosoftware, Bit4id, Cefriel, Confindustria Digitale, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Consorzio Topix, CSI Piemonte, Cy4Gate, Dedagroup, Egi Foundation, Elmec Informatica, Elogic, Enel, Engineering, Eurolink, Eustema, Expert System, Fastnet, Intesa Sanpaolo, Irideos, Leonardo, LinUP, Netalia, Poste Italiane, Real Comm, Reply, Retelit, Siav, Sogei, Sorint, Tim, Var Group, Westpole, Wiit.

Quale ruolo oltre l’adesione? Di questo se ne parlerà in un incontro che si terrà il prossimo 25 maggio, a partire dalle ore 11:00, presso Palazzo Farnese a Roma sede dell’Ambasciata di Francia, organizzato da OVHcloud e Atos. In occasione della tavola rotonda, verranno affrontate le tematiche della sicurezza, trasparenza e la protezione dei dati attraverso un sistema di regolamentazioni chiare in termini di interoperabilità e sovranità digitale. Previsti gli interventi di un rappresentante del Ministero dell’Innovazione Tecnologica e Transizione DigitaleConfindustria Digitale, Gaia-X e dell’Esa – European Space Agency, OVHcloud e Atos. L’evento sarà trasmesso in streaming.














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