Federmeccanica: primo trimestre produzione su del 15,6%. Ma l’aumento dei prezzi delle materie prime fa paura

L'industria metalmeccanica potrebbe registrare nei prossimi mesi ulteriori recuperi dell'attività produttiva, ma permane l'incertezza per l`evoluzione della pandemia

Lo scatto dell’industria italiana, quando la pandemia sembra a una svolta decisiva. Lo dice Federmeccanica, che aggiorna le sue previsioni sul futuro dell’industria tricolore. E dunque, prosegue il recupero dei livelli di produzione nell’industria metalmeccanica, ma emergono due fattori critici: costo e reperibilità delle materie prime e difficoltà a trovare personale qualificato.

Dopo il crollo registrato nel 2020 (-13,5%) l’attività ha evidenziato un «progressivo miglioramento» che, iniziato a partire dall’estate dello scorso anno, è proseguito anche nei primi mesi del 2021. Nel primo trimestre i volumi di produzione sono infatti cresciuti del 15,6% nel confronto con l`analogo periodo dell`anno precedente e dello 0,8% rispetto all`ultimo trimestre del 2020.







«Questo miglioramento – ha spiegato il vicepresidente di Federmeccanica, Fabio Astori – ha interessato tutte le attività dell`aggregato metalmeccanico che, in termini tendenziali, hanno evidenziato aumenti a doppia cifra. Va tuttavia sottolineato che i dati positivi rilevati si basano sul raffronto tra marzo 2021 e marzo 2020, primo mese del lockdown che ha poi determinato il più grande calo della produzione e del fatturato mai registrato nel nostro settore dal dopoguerra. C`è quindi ancora tanta strada da fare per tornare a parlare di crescita e sviluppo. Non si può quindi abbassare la guardia. Anzi, si deve alzare il tiro con politiche industriali mirate ed efficaci».

E non è finita. L’industria metalmeccanica potrebbe registrare nei prossimi mesi «ulteriori recuperi» dell’attività produttiva, anche se permane un «clima d`incertezza» strettamente connesso all`evoluzione della pandemia, della campagna vaccinale, nonché al problema della reperibilità e dei costi delle materie prime. Al punto che il 53% delle imprese dichiara un portafoglio ordini in miglioramento; il 42% prevede incrementi di produzione; il 16% ritiene di dover aumentare, nel corso dei prossimi sei mesi, gli attuali livelli occupazionali rispetto all`8% che ritiene invece di doverli diminuire.

«Abbiamo imboccato la strada che ci potrebbe far tornare a una situazione di normalità. Ci vorrà ancora tempo, la strada è ancora lunga e in salita», ha spiegato il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi. Franchi ha però lanciato un allarme su un elemento di “grossa criticità” che riguarda il costo delle materie prime che «nel 14% delle imprese potrebbe portare al blocco della produzione. E’ un numero elevatissimo».

Secondo il dg di Federmeccanica «è però indubbio che ci siano segnali positivi e anche guardando avanti, alle aspettative e alle prospettive delle imprese, i segnali sono incoraggianti per quanto riguarda il portafoglio ordini, le prospettive dell’attività industriale e i livelli occupazionali. Quando il saldo è positivo è sempre una buona notizia che ci fa ben sperare».














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