Fabbrica italiana sintetici: nel 2021 ricavi su del 14% a quota 562 milioni

Fis ha proseguito la crescita anche nel primo trimestre del 2022, con ricavi pari a circa 117 milioni ( +12%)

Michele Gavino, amministratore delegato di Fis

Fabbrica italiana sintetici, azienda attiva nella produzione di principi attivi per l’industria farmaceutica, ha chiuso il 2021 con una crescita a doppia cifra, del 14%. Fis ha registrato ricavi per 562 milioni di euro (491,6 nel precedente esercizio): il 72% dei ricavi è stato registrato in Europa (di cui il 10% in Italia), il 15% in Nord America, il 12% in Asia e l’1% tra Sud America e Africa.

L’Ebtida adjusted è pari a 88,45 milioni, in crescita del 12% rispetto al valore 2020 di 79 milioni mentre gli investimenti nel 2021 sono stati pari a 48,9 milioni, in crescita del 28,7% rispetto ai 38 milioni del 2020. Investimenti mirati ad avviare il progetto di potenziamento produttivo di principi attivi a rischio discontinuità nella fornitura, quali i benzofenoni, attraverso un percorso di reshoring che interesserà lo stabilimento di Lonigo. Anche a fronte dei progetti di sviluppo del business, inclusi nel Piano Strategico approvato a fine 2021, il numero dei dipendenti è cresciuto fino a raggiungere una quota di 1920 dipendenti, con ulteriori 65 nuove assunzioni già registrate nei primi tre mesi del 2022.







Nonostante le difficoltà legate allo scenario macroeconomico, con i costi per l’energia aumentati del 14% nel corso del primo trimestre dell’anno, Fis ha proseguito la propria crescita anche nel primo trimestre del 2022. I ricavi sono stati infatti pari a circa 117 milioni, con un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

«Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati raggiunti nel 2021, anno durante il quale l’azienda ha continuato a crescere, dimostrando come le iniziative intraprese per rendere l’organizzazione delle nostre attività produttive più flessibile e reattiva si stia confermando la strada giusta da percorrere nell’attuale scenario macro-economico», afferma Michele Gavino, amministratore delegato di Fis. «Ci stiamo confrontando da diversi mesi, infatti, con le ormai ben note problematiche legate all’approvvigionamento delle materie prime e al rialzo dei costi dell’energia, quali conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina. Il 2022 si sta quindi rivelando un anno ancora molto complesso, se pur bilanciato dagli investimenti previsti nel Pnrr a favore del nostro settore e dagli importanti progetti di sviluppo del business che ci vedono oggi impegnati, sia a livello di produzione che di ricerca. Per far fronte alla criticità che stanno interessando tutta l’industria della filiera farmaceutica, auspichiamo che gli enti regolatori continuino a supportare l’operatività delle imprese e riteniamo fondamentale che prosegua in modo proficuo il confronto avviato con le istituzioni, attraverso i numerosi tavoli istituiti e ai quali abbiamo aderito con convinzione».

«Dal punto di vista dei risultati, il 2021 ha confermato il percorso di crescita intrapreso dalla Società a partire dal 2019», dichiara Manuel Barreca, chief financial officer di Fis. «I principali indicatori confermano la solidità economico-finanziaria di Fabbrica Italiana Sintetici che, anche in un anno di turbolenze dei mercati e della supply chain, ha saputo rispettare i target prefissati. La recente operazione di emissione di un sustainability linked bond ha ulteriormente rafforzato la struttura finanziaria della Società in previsione dei piani di sviluppo futuri. Analogamente, in un contesto macroeconomico particolarmente complesso, i risultati del primo trimestre vanno nella direzione indicata dal Piano Strategico, confermando una significativa crescita in termini di fatturato, sostenuta da costanti attività di efficientamento dei processi interni, volti a garantire una profittabilità soddisfacente, anche a fronte di costi, soprattutto energetici, in forte aumento».














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