Jv Eni-Snam per il primo progetto di cattura e stoccaggio Co2 in Italia

L'iniziativa rappresenta un tassello fondamentale per rispondere alle necessità di decarbonizzazione delle acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica e più in generale dei settori “hard to abate”

Snam
Claudio Descalzi, ad di Eni, e Stefano Venier, ad di Snam

Gli amministratori delegati di Eni e Snam Claudio Descalzi e Stefano Venier hanno sottoscritto un nuovo accordo: le due aziende italiane collaboreranno (in una joint venture paritetica) allo sviluppo e alla gestione della fase 1 del progetto Ravenna di cattura e stoccaggio della Co2 (Ccs). L’accordo prevede anche di portare avanti gli studi e le attività propedeutiche a successive fasi di sviluppo. La fase 1 del progetto Ravenna Ccs prevede la cattura di 25mila tonnellate di Co2 dalla centrale Eni di trattamento di gas naturale di Casalborsetti (Ravenna). Una volta catturata, la Co2 sarà convogliata verso la piattaforma di porto Corsini Mare Ovest e infine iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito, nell’offshore ravennate.

L’ad di Eni Claudio Descalzi ha commentato: «Oggi più che mai emerge l’esigenza di conciliare obiettivi di decarbonizzazione, sicurezza energetica e competitività, e fare sistema diventa prioritario. Questo accordo rappresenta un esempio di eccellenza, volto a valorizzare le sinergie industriali per contribuire al percorso di decarbonizzazione del sistema produttivo italiano. La prima fase del progetto Ravenna consentirà di ridurre le emissioni della centrale di Casalborsetti, avviando in Italia un progetto basato su un processo tecnologico maturo ed essenziale per il raggiungimento degli obiettivi climatici, complementare alle rinnovabili, all’efficienza energetica e alle altre leve disponibili, ed è centrale per evitare le emissioni di Co2 dei settori altamente energivori che al momento non hanno alternative tecnologiche per la decarbonizzazione».







L’ad di Snam Stefano Venier ha dichiarato: «È un fatto che le tecnologie di Carbon capture and storage (Ccs) stiano maturando a livello globale come uno strumento a disposizione per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e per questa ragione è al centro dell’attenzione da parte di governi, investitori e operatori industriali. Progetti di Ccs sono in corso di sviluppo a livello globale e sono già in fase avanzata di definizione sia in Europa – specialmente nel Regno Unito, in Olanda e nei paesi nordici – sia negli Stati Uniti. Con questa joint venture nasce in Italia la prima iniziativa che ha l’ambizione di offrire una soluzione all’intero cluster produttivo hard to abate della pianura Padana e potenzialmente anche delle altre regioni italiane e di altri paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Snam contribuirà al progetto con il proprio know how e le proprie competenze distintive nel trasporto e gestione di molecole, in questo caso quelle della Co2».

Il progetto rappresenta un tassello fondamentale per rispondere alle necessità di decarbonizzazione delle acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica e più in generale dei settori “hard to abate” attraverso un processo tecnologico immediatamente disponibile, altamente efficiente ed efficace, che permette di valorizzare le infrastrutture e le competenze già presenti sul territorio. Le attività previste consentiranno di creare nuove opportunità di lavoro, con una stima complessiva di oltre 500 nuovi posti di lavoro in corrispondenza della sola prima fase del progetto. Il ruolo importante della Ccs nelle strategie di contrasto cambiamento climatico trova riscontro nelle analisi dell’Intergovernative Panel on Climate Change e dall’Agenzia Internazionale dell’Agenzia che nei loro ultimi rapporti confermano la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio della Co2 come una tra le soluzioni “imprescindibili” per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione per il contrasto ai cambiamenti climatici.














Articolo precedenteCes 2023 (5-8 gennaio 2023): sono 51 le start-up selezionate da Italian Trade Agency e Agenzia Ice
Articolo successivoEngineering alla guida di Enershare, il primo data space europeo per l’energia






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui