Eni ha avviato il progetto che concretizza il Memorandum d’Intesa firmato nel giugno 2017 con il ministero kazako dell’Energia sullo sviluppo delle energie rinnovabili in Kazakistan.
Infatti, il Gruppo guidato da Claudio Descalzi, attraverso la consociata ArmWind, ha intrapreso la produzione commerciale nel Parco Eolico di Badamsha – situato nel Kazakistan nord occidentale -, che con una capacità di 48 MW fornirà alla Regione una produzione elettrica annuale di circa 198 GWh, con un risparmio complessivo di CO2 pari a 172.000 tonnellate annue.
Si tratta del primo investimento su larga scala nell’eolico di Eni e rappresenta il passo iniziale per ampliare la presenza dell’azienda nel settore delle rinnovabili del Paese. Lo scorso anno, a seguito delle aste gestite dalle Autorità Kazake, il Cane a sei zampe si è aggiudicato un ulteriore progetto per un parco eolico da 48 MW, e anche uno fotovoltaico nella regione del Turkestan, situata nel nord del Kazaihstan.
Queste iniziative sono in linea con la strategia di Eni, che combina sostenibilità economica e ambientale, fornendo prodotti energetici decarbonizzati e contribuendo attivamente al processo di transizione energetica. La strategia del Gruppo nel settore delle rinnovabili mira a raggiungere un portafoglio equilibrato e diversificato con oltre 3 GW di energia eolica e solare installata entro il 2023 e fino a 5 GW entro il 2025.
Eni è presente in Kazakhstan dal 1992, è attualmente co-operatore del giacimento di Karachaganak ed equity partner in vari progetti nel Mar Caspio settentrionale, incluso il super giacimento di Kashagan. Il Cane a sei zampe è inoltre co-operatore nei blocchi esplorativi Isatay e Abay, con la società di stato KMG. La produzione attuale nel Paese è di 180 kboe/g.