Starace, Enel: muovetevi a supportare la digitalizzazione delle reti! Altrimenti la transizione green ce la sogniamo

Afferma il ceo dell’azienda energetica: «Gli enti di controllo e la politica devono agevolare il percorso verso net zero creando un ambiente normativo stabile e interessante, liberando gli investimenti necessari»

Tra il 2023 e il 2025 il gruppo Enel prevede di investire complessivamente circa 37 miliardi di euro, di cui il 60% a sostegno della strategia commerciale integrata del Gruppo (generazione, clienti e servizi), e il 40% a favore delle reti, per sostenere il loro ruolo di abilitatori della transizione energetica.

«L’ammodernamento delle reti è uno dei nostri principali obiettivi – spiega l’ad di Enel Francesco Starace, mentre illustra il Piano 2023-2025 del Gruppo – Queste devono essere sicure, resilienti e affidabili perché devono compensare l’instabilità esogena, che mai come negli ultimi anni è stata presente».







La strategia del Gruppo per le reti riguarda cinque dei sei Paesi “core”, nello specifico Italia, Spagna, Brasile, Cile e Colombia, dove il Gruppo ha una posizione integrata e dove la sua esperienza unica nell’evoluzione digitale può essere utilizzata al meglio, principalmente nelle grandi aree metropolitane.

Si prevede che l’intensità degli investimenti del Gruppo per cliente nel settore delle reti aumenti di circa il 30% in media nel periodo 2023-2025 rispetto alla stima per il periodo 2020-2022. I driver di questa crescita sono, in primis, la necessità di migliorare la qualità e la resilienza per gestire al meglio l’incremento di carico, affrontando al contempo le sfide poste dagli eventi legati al cambiamento climatico. In secundis la digitalizzazione degli asset del Gruppo in corso, al fine di migliorare l’efficienza e ridurre le interruzioni di rete, raggiungendo un System Average Interruption Duration Index (Saidi) di circa 150 minuti nel 2025 (-35% rispetto alle stime per il 2022). Importante anche l’incremento dei clienti di rete digitalizzati, che si prevede raggiungano l’80% circa nel 2025 (+20 punti percentuali rispetto alle stime per il 2022). Infine, l’aumento delle connessioni per affrontare il futuro incremento delle risorse energetiche distribuite e l’espansione delle reti urbane.

«Le reti dovranno creare una capacità che sia in grado di integrare le fonti di nuova generazione – spiega Starace – ma gli enti di controllo e la politica devono agevolare la transizione verso net zero creando un ambiente normativo stabile e interessante, liberando gli investimenti necessari».














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