Ecco come Elmec 3D ha aiutato uno studente a realizzare un drone

Il team dell'azienda di Varese ha ottimizzato il corpo principale per ridurre il numero delle parti e realizzare una scocca in Nylon12

Drone di Tommaso Chinellato realizzato con il team di Elmec 3D

I processi di stampa 3D stanno rivoluzionando il modo di progettare e produrre su scala industriale ed è per questo che la materia è diventata oggetto di studi in corsi di istituti professionalizzanti. È proprio dalla creatività e dalla passione di un giovane studente della provincia di Varese che nasce l’idea di progettare e creare un drone in autonomia: Elmec 3D, specializzata in additive manufacturing, lo ha aiutato a realizzare il suo sogno.

Tommaso Chinellato è uno studente iscritto al corso di tecnico superiore meccatronico per l’industria 4.0 meccanica e aeronautica dell’Its Lombardo Mobilità Sostenibile di Somma Lombardo. Durante le lezioni di tecniche di modellazione e virtual prototyping ha approfondito la conoscenza delle caratteristiche e del funzionamento dei droni e, appassionatosi all’argomento, ha deciso di cimentarsi in un progetto tutto suo. «Ho coniugato le mie abilità in modellazione in 3D con le conoscenze in progettazione elettronica e ho prodotto un prototipo ex novo utilizzando tecnologie 3D casalinghe» ci racconta Tommaso. «Superate le difficoltà di capire il migliore design da dare e di dimensionare correttamente le parti elettroniche, il mio drone ha preso il volo! A questo punto, però, mi sono reso conto che una stampante 3D a livello industriale avrebbe dato una grande svolta alla mia creazione. Mi sono così rivolto a Elmec 3D, attratto dalle loro competenze in questo ambito».







I tecnici di Elmec 3D hanno analizzato il design e individuato le migliorie da apportare. Grazie all’utilizzo della tecnologia Hp Multi Jet Fusion e alla ricerca di un più stringente rispetto delle tolleranze geometriche, il team di Elmec 3D ha ipotizzato l’ottimizzazione del corpo principale, assemblato con diverse parti di differenti materiali, per ridurre il numero delle parti e realizzare una scocca in Nylon12. Il team è intervenuto anche sui piedini che originariamente erano tappi in plastica. Sono stati ridisegnati in modo da essere perpendicolari al terreno e prodotti in Tpu01 per ammortizzare l’atterraggio e ridurre il peso. Sono stati anche riprogettati e stampati i pezzi che sostengono i motori ai tubi di carbonio ed è stato infine progettato un supporto per la scheda di volo con struttura in lattice per assorbire le vibrazioni, da stampare in resina rubber con tecnologia Figure 4 di 3D Systems.

La manifattura additiva – ancora una volta – si dimostra la chiave di volta grazie alle opportunità offerte di: prototipazione rapida con conseguente abbattimento dei costi, re-design del pezzo per ridurne le parti e renderlo più performante, alleggerimento dei pesi, ove possibile, con relativa riduzione degli sprechi, ampia scelta di materiali così da individuare il più adatto al progetto da realizzare e il più duraturo, estrema flessibilità nelle forme e nella personalizzazione.














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