L’elisir di lunga vita per le grandi infrastrutture

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di Laura Magna ♦ La ricetta per lo sviluppo del gruppo Donelli, specializzato in verniciature anticorrosive e protezione dal fuoco per i settori Oil&Gas ed energia: più produzione, più ricerca, più servizi e rispetto per l’ambiente

Una storia dinamica

Fondata a Legnano nel 1911, quando Giovanni Donelli da abile decoratore decise di diventare imprenditore, l’azienda ha subìto una serie di cambiamenti vorticosi nel corso della sua storia, passando attraverso una serie di tappe qualificanti. Si inizia con l’attività nell’edilizia commerciale nel secondo dopoguerra, per arrivare alla manutenzione di impianti chimici e petrolchimici e all’avviamento di impianti di verniciatura per lavorazioni complesse. La realtà odierna vede un’ azienda specializzata nell’effettuazione di interventi in ambienti problematici per le strutture: ad esempio, le piattaforme offshore e le centrali idroelettriche, dove la logistica è gestita con elicotteri. Negli ultimi anni sono arrivati gli accordi di collaborazione, con certificazioni conformi a standard internazionali che hanno consentito l’espansione in Europa ed all’estero.







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Luca Donelli Market Development Manager del Gruppo omonimo
Un impegno di peso

«Oggi abbiamo un fatturato di oltre 35 milioni di euro, risultato del lavoro di oltre 240 persone e del continuo confronto tra la terza e la quarta generazione »  dice a Industria Italiana Luca Donelli. Classe 1982, Donelli siede nel cda di diverse controllate, è responsabile dello sviluppo del gruppo, Presidente dello Yes for Europe, la Confederazione Europea dei Giovani Imprenditori, (il primo italiano diciannove anni dopo Emma Marcegaglia) e responsabile dei rapporti internazionali e comunitari dei Giovani di Confindustria. «Quest’anno ci siamo concentrati nel consolidare nel Sud Europa il ruolo di Donelli Alexo, spin-off creato negli anni ‘90 e specializzata nell’esecuzione di verniciature negli impianti di Cuggiono e Voghera, e nello sviluppo e nell’esecuzione di trattamenti per valvole, serbatoi, scambiatori e vasche di ogni dimensioni e peso. E a proposito di pesi, proprio pochi mesi fa abbiamo concluso a Cuggiono l’operazione di rivestimento di un lotto di valvole tra le più pesanti mai costruite, alcune oltre le 120 tonnellate, destinate all’ Australia».

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Metallizazione arc spray di un serbatoio
Lo sviluppo e la ricerca

Non solo lavoro sul campo. Una parte molto importante dell’attività di Donelli è la ricerca e in particolare quella per il progetto S.W.O.C. ( Smarter Way Of Coating). Nel 2015 il gruppo ha ottenuto per questo il Seal of Excellence, un riconoscimento rilasciato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon2020 per le aziende innovative, in virtù del quale le imprese, pur non ottenendo un finanziamento diretto, vengono segnalate per l’accesso ai fondi strutturali e ad altri programmi nazionali e regionali. « S.W.O.C. – spiega Luca Donelli – è un progetto che definisce l’ingegneria di dettaglio per un impianto automatico che consente di verniciare curve e raccorderia con una precisione e un’omogeneità simile a quella delle superifici rettilinee, e con un notevole risparmio energetico. Questo progetto ci ha permesso di collaborare con una importante multinazionale oltre che ragionare sull’automazione di diverse lavorazioni tradizionalmente eseguite manualmente. Abbiamo anche in corso diverse attività in Israele – prosegue Donelli – dove stiamo anche collaborando al progetto TSAO  (Thermal Spray Aluminum Optimzation) assieme a Technion University, l’ Istituto Israeliano di Tecnologia, e a un’azienda locale». L’obiettivo di TSAO è migliorare le performance della metallizzazione, vale a dire il riporto di un sottile strato di metallo più pregiato su un supporto in acciaio, attraverso un trattamento di ricottura denominato MAO (ossidazione micro-arc.)

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Riverniciatura della piattaforma di un eliporto
Servizi evoluti

Il core business, come si è detto, è legato ai “rivestimenti protettivi ed estetico-protettivi. «Proteggiamo i manufatti dei clienti da corrosione, calore, fuoco ed esposizione ad altri agenti aggressivi come i raggi UV. – continua Donelli – Non siamo un’azienda chimica, ma una azienda di servizi ed effettuiamo lavorazioni sia presso nostri impianti, sia in cantiere. Il 75% del nostro lavoro avviene proprio in cantieri fissi o mobili, in raffinerie, impianti chimici, centrali idroelettriche, piattaforme off-shore, in Europa, Francia, Belgio, Albania e Bulgaria.

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Corso di formazione Donelli
Formazione

La doppia anima, quella che consente a Donelli di lavorare sia in fabbrica sia in cantiere, è una caratteristica distintiva perché consente di offrire un servizio complementare. «In stabilimento facciamo ricerca – dice Donelli – e in cantiere vediamo quali sono gli effetti di questi trattamenti nel mondo reale, sui manufatti dei clienti. Una seconda caratteristica distintiva del nostro business, oltre alla ricerca, è la formazione: per tanto tempo ci siamo focalizzati sugli ispettori addetti al controllo qualità, poi, negli ultimi 5-6 anni, in concomitanza con l’avvio del lavoro in Francia, l’attenzione è stata spostata sugli applicatori e la necessità di qualificarli in accordo a normative internazionali». Donelli è anche coinvolta in numerosi progetti di ricerca nati dalle esigenze di medie e grandi aziende che chiedono supporto nell’incrementare la durata o aumentare l’affidabilità dei proprio prodotti.

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Verniciatura del rivestimento esterno di una condotta forzata
L’attenzione all’ambiente

Il terzo pilastro dell’eccellenza di Donelli sta nella preoccupazione per l’ecosostenibilità, in un settore dove le lavorazioni implicano un alto rischio potenziale per l’ambiente. « Sabbiatura e verniciatura possono essere pratiche invasive per l’ambiente – afferma il manager – e per questo abbiamo messo a punto modalità di lavoro che ci hanno consentito di contenere al minimo l’impatto. Prendiamo come esempio la verniciatura, sia interna che esterna, delle condotte forzate, ovvero quelle tubazioni che portano l’acqua dalla diga alla centrale idroelettrica. Quando interveniamo sulle superfici esterne utilizziamo un ponteggio che isola la condotta dall’ambiente esterno e rimuoviamo la vecchia vernice con acqua ad alta pressione, riducendo nel contempo al minimo l’abrasivo utilizzato. All’interno della condotta, invece, operiamo via Wi-Fi con un robot video-controllato, da noi progettato e realizzato,  in grado di eseguire l’idroscarifica, la sabbiatura e la verniciatura. In particolare, con l’ idroscarifica riusciamo a rimuovere la pittura (che quando ha raggiunto i 30-40 anni, può contenere piombo o altri metalli pericolosi) con il solo utilizzo di acqua ad alta pressione. L’acqua viene raccolta a valle, filtrata e controllata così da smaltire solo i rifiuti solidi. »

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Donelli,volti da un cantiere sui Pirenei
L’impegno   per la tutela delle aree protette

«Non solo ci impegniamo a non lasciare tracce inquinanti del nostro lavoro, – dice Donelli – ma nelle zone protette pianifichiamo con i guardaparchi il volo degli elicotteri per non disturbare quello delle aquile e consieriamo anche il posizionamento delle nostre attrezzature,  facendo in modo che siano localizzate  lontano, ad esempio, da particolari fiori necessari alla crescita di specie rare di farfalle». Un impegno che a Donelli è valso il riconoscimento ufficiale del Parco Nazionale dei Pirenei, una attribuzione di cui il giovane manager è molto orgoglioso. L’ambiente, insomma, è una priorità reale, lo certifica lo statuto aziendale;  per il gruppo  è in arrivo  anche la certificazione ISO 14001 ad hoc sul tema.

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Luca Donelli nella veste di Presidente Yes for Europe

L’ impegno associativo in Europa

Luca Donelli, d’altronde, appartiene alla generazione dei millennials, molto più attenta a queste tematiche e proiettata in una dimensione europea. Lo dimostra anche il suo lavoro in Yes, che è la confederazione di associazioni imprenditoriali che riunisce oltre 40.000 giovani imprenditori appartenenti alle associazioni di 14 paesi già membri dell’Unione Europea o candidati all’adesione. Tra le cose fatte  nel suo ruolo di Presidente,l a sigla di un comunicato congiunto con Giovani Imprenditori Statunitensi focalizzato sull’importanza del rafforzamento della collaborazione atlantica, l’avvio di  una partnership con Unilever nell’ambito di I’m Walls (un progetto incentrato sull’attivazione e occupazione giovanile), e il rafforzamento  della Confederazione sia in termini di partecipazione che di rappresentanza. Il suo mandato è prossimo al termine, e intende concluderlo con l’ingresso della Germania tra i paesi aderenti. In questi giorni è impegnato a Berlino nel primo incontro annuale del B20 dove ricopre il ruolo di rappresentante della G20 Young Entrepreneurs’ Alliance all’interno del comitato di coordinamento della task force Financing Growth & Infrastructure.

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Manutenzione della splash-zone di una piattaforma petrolifera

Gli sviluppi futuri

La Donelli, nata in Italia, in un contesto competitivo molto frammentato, si trova a  gareggiare su mercati come quello francese dove il concorrente principale ha dimensioni 10 volte maggiori. Inevitabilmente per sopravvivere è necessario crescere sempre. «Per ora – spiega Donelli – abbiamo ragionato su un percorso di crescita organica, abbiamo aperto filiali in Albania e Bulgaria e, assieme ad un partner locale, una sede in Mozambico. Abbiamo anche numerosi accordi di collaborazione tecnico-commerciale in Nigeria, Arabia Saudita, Ghana e abbiamo inoltre incrementato del 30% la capacità produttiva del nostro principale stabilimento di verniciatura in Italia, quello di Cuggiono, che copre una superficie di 20mila metri quadrati, di cui 9mila coperti.

Esterno del nuovo stabilimento a Cuggiono
Esterno del nuovo stabilimento a Cuggiono

Questo ampliamento ci consentirà di portare il fatturato delle lavorazioni in stabilimento a 10 milioni sui 35 totali del fatturato odierno. Normalmente gli investimenti riguardano il rinnovo di attrezzature che valgono tra 500 e 700mila euro ogni anno, ma quello di quest’anno, pari a due milioni di euro, rappresenta il più significativo fatto dal gruppo dal 2011, l’anno in cui abbiamo acquistato ed ampliato l’impianto di Voghera. Siamo intenzionati – conclude Donelli – a dimostrare nei prossimi anni che un settore come il nostro, tradizionalmente considerato locale, possa in realtà avere un orizzonte maggiore, per lo meno nell’ambito della macroregione alpina».














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