Hsd Mechatronics: produzione a zero difetti con Elettrospindle 4.0

L’elettromandrino interconnesso sviluppato dal Lighthouse Plant del CFI è il primo di una nuova generazione di prodotti innovativi per sostenere la competitività delle pmi italiane

La produzione in Hsd

HSD Mechatronics è la prima media impresa italiana a diventare Lighthouse Plant del Cluster Fabbrica Intelligente. Per sperimentare il suo impianto fari, ha coinvolto due realtà accademiche, Università Politecnica delle Marche e Sapienza Università di Roma, e una pmi, EN4 di Perugia.

Nell’impiato faro, l’azienda sperimenterà Elettrospindle 4.0, un l’elettromandrino interconnesso che rappresenta una sfida nella realizzazione di una nuova generazione di prodotti innovativi e un prototipo di linea di produzione a zero difetti, che si basa sulla raccolta e l’impiego di dati dai prodotti e dai processi di produzione per rilevare difettosità a qualsiasi livello e fornire così modelli di impiego e di progetto ottimali.







Lo scopo è quello di avviare un ecosistema industriale territoriale innovativo a favore delle pmi e degli organismi di formazione per promuovere la creazione di competenze digitali evolute in tutti gli ambiti di interesse: un circolo virtuoso che non si fermi al prodotto o alla fabbrica innovativa ma che si rifletta sull’intera filiera promuovendo anche competenze e professionalità di chi lavorerà con questi prodotti.

A tal proposito è oggetto di analisi un nuovo Corso di Laurea triennale in Ingegneria per l’Ecosostenibilità Industriale, che l’Università Politecnica delle Marche avvierà nel 2022 in collaborazione con Hsd e altre aziende locali. Il corso di laurea avrà sede a Pesaro/Fano ed avrà l’obiettivo di formare un ingegnere industriale in grado di progettare e realizzare prodotti e processi produttivi eco-sostenibili e ad elevata efficienza energetica, driver strategici per la concezione di beni e servizi nei prossimi anni.

«Con il nuovo Lighthouse Plant di Hsd, il Cluster Fabbrica Intelligente riafferma la sua missione di accompagnare l’evoluzione delle industrie manifatturiere italiane verso le prossime frontiere tecnologiche indispensabili per competere ed affidando la missione di dimostratore ad eccellenze italiane di dimensione più contenuta, dopo le grandi aziende capo-filiera con il quale il Cluster ha avviato le Fabbriche Faro di prima generazione», ha commentato Luca Manuelli, Presidente di Cluster Fabbrica Italiana. «Questo progetto, inoltre, è strettamente connesso con i temi di resilienza, digitalizzazione e sostenibilità industriale che sono i cardini della visione di Produrre un Paese Resiliente e Sostenibile del CFI nello scenario indirizzato dal Pnrr, come dimostra la focalizzazione dell’applicazione delle nuove tecnologie digitali verso un modello “Zero Defects” che implica minori sprechi e riutilizzabilità di un componente o di un bene in una seconda vita in una logica pienamente sostenibile. Anche in questa iniziativa il Cluster fornirà il suo supporto a Hsd per favorire lo sviluppo di un ecosistema collaborativo nella logica di Filiera e di Open Innovation».

«Per Hsd, l’obiettivo di questo progetto di grandissimo valore è la creazione di una filiera digitalizzata, interconnessa, intelligente, resiliente, focalizzata sulla qualità e sul time-to-market: per questo l’Impianto Faro mira a diventare il primo Lighthouse Plant Zero Defects, una control room centralizzata che sarà in grado di rilevare difettosità a qualsiasi livello di costruzione e operatività e di fornire modelli ottimali», ha dichiarato Fabrizio Pierini, Hsd Division general manager. «Quindi apertura e condivisione del know-how, informazioni e dati in una logica win-win in cui a vincere sono i clienti, i fornitori, l’azienda e il sistema territoriale, con l’ambizione di aiutare, nel nostro piccolo, l’intero sistema Paese».














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