Ricavi per 6,8 miliardi per Edison, +51,5% rispetto al 2020

Sale anche l'Ebitda, che si è attestato a 676 milioni di euro con un incremento del 32,3% rispetto a 511 milioni di euro dei 9 mesi del 2020, grazie soprattutto al buon andamento della Filiera Energia Elettrica

Edison, Palazzo Foro Buonaparte, Milano

Il 2021 è un anno positivo per Edison, che cresce in tutte le sue aree di business e, nei primi 9 mesi, ha registrato ricavi per 6.849 milioni di euro, in crescita del 51,5% rispetto al precedente anno. L’utile netto è stato pari a 435 milioni di euro, mentre nello stesso periodo del 2020 l’azienda aveva registrato una perdita di 78 milioni di euro.

Sale anche l’Ebitda, che si è attestato a 676 milioni di euro con un incremento del 32,3% rispetto a 511 milioni di euro dei 9 mesi del 2020, grazie soprattutto al buon andamento della Filiera Energia Elettrica. Tale filiera ha visto il contributo positivo di tutte le aree di business che la compongono dalla generazione rinnovabile e termoelettrica, alle attività di ottimizzazione del portafoglio produttivo e a quelle downstream. In miglioramento anche la Filiera Attività Gas che registra anche il contributo di componenti one-off legate all’esito positivo della dismissione di Infrastrutture Distribuzione Gas.







L’indebitamento finanziario al 30 settembre 2021 scende a 407 milioni di euro da 520 milioni di euro al 31 dicembre 2020 e registra gli investimenti che Edison ha sostenuto, soprattutto nella generazione low carbon, oltre alle operazioni straordinarie realizzate nel periodo (acquisto del 70% di Edison Rinnovabili, ex E2i Energie Speciali, cessione delle attività E&P in Norvegia e di Idg), in coerenza con l’impegno ad accompagnare il Paese verso gli obiettivi di decarbonizzazione.

La domanda italiana energia elettrica ha registrato un incremento del 6,2% a 239 TWh da 225,1 TWh dei 9 mesi del 2020. All’aumento della domanda ha corrisposto una crescita della produzione eolica (+5,3% a 14,6 TWh), idroelettrica (+0,7% a 36,7 TWh) e termoelettrica (+0,3% a 130,3 TWh), che hanno più che compensato il calo della generazione fotovoltaica (-3,4% a 21 TWh). In crescita anche le importazioni: +65,7% a 34,1 TWh. Sul fronte dei prezzi il PUN (Prezzo unico nazionale) si è attestato su un valore quasi triplicato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con quotazioni medie di 86,2 euro/MWh da 35,6 euro/MWh. 

Analogamente la domanda di gas è cresciuta nel periodo del 7,2% a 53,2 miliardi di metri cubi da 49,6 miliardi di metri cubi nello stesso periodo del 2020. Con il segno più tutti i segmenti: i consumi di gas per usi civili sono cresciuti del 12% (a 20 miliardi di metri cubi), quelli industriali dell’8,4% (a 13,1 miliardi di metri cubi) e quelli per la generazione termoelettrica dell’1,9% (a 18,5 miliardi di metri cubi). Sul fronte prezzi, il gas spot in Italia ha avuto un valore medio di 31,8 centesimi di euro per metro cubo rispetto a 9,5 centesimi di euro per metro cubo nei primi 9 mesi del 2020. 

In crescita anche le quotazioni del petrolio che nei primi nove mesi del 2021 hanno avuto un valore medio di 67,7 dollari il barile, in aumento del 59,1% rispetto a un valore medio di 42,6 dollari il barile nello stesso periodo del 2020. La domanda petrolifera ha mostrato un marcato recupero a livello globale grazie alla ripartenza delle attività produttive e dei trasporti dopo le restrizioni determinate dalla pandemia.














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