Edge computing: safety e cybersecurity sono le principali sfide da affrontare per Red Hat

Il report The State of Edge Security analizza questi aspetti e riporta alcune best practice utili a migliorare il processo decisionale delle organizzazioni

Quando si prende in considerazione l’utilizzo di una tecnologia avanzata, la questione della sicurezza e della protezione dei dati rimane comunque una priorità assoluta. Questa attenzione è ancor più necessaria per i dispositivi o i sistemi edge che possono trovarsi in ogni punto del perimetro aziendale, anche il più remoto, e non possono essere gestiti dagli amministratori di rete con la stessa facilità dei sistemi on-premise o cloud. In collaborazione con S&P Global Market Intelligence, Red Hat ha condotto un’indagine tra oltre 300 professionisti dell’ingegneria software e della sicurezza di tutto il mondo per capire meglio a che punto sono le implementazioni edge in termini di maturità, scalabilità e sicurezza. Il report The State of Edge Security approfondisce questi aspetti e riporta alcune best practice utili a favorire un processo decisionale più informato riguardo l’implementazione dell’edge computing all’interno delle organizzazioni e i relativi aspetti di security.

I risultati principali dell’indagine riportano che:







  • La security rappresenta la prima sfida per le implementazioni edge.
  • Le implementazioni edge stanno aumentando di scala tra investimenti, progetti, casi d’uso, endpoint e tipi di endpoint.
  • Gli attacchi ai sistemi edge attraverso vulnerabilità e configurazioni errate sono in aumento.

Dove sta crescendo l’edge?

Oltre due terzi degli intervistati (68%) ha dichiarato di avere in programma nei prossimi due anni investimenti in progetti edge, sia già esistenti che del tutto nuovi. Considerando gli obiettivi di incremento dell’agilità e di elaborazione dei dati delle proprie organizzazioni, implementare l’edge rappresenta sicuramente un’ottima strategia, con casi d’uso in continua espansione e un’evoluzione che toccherà tutti i settori. Ad esempio, l’ottimizzazione della customer experience e la gestione della supply chain/logistica sono i primi tre casi d’uso dell’edge computing che si desiderano implementare all’esterno dell’organizzazione, secondo rispettivamente il 46% e il 35% degli intervistati. I principali casi d’uso interni, invece, includono l’abilitazione del software per reti 4G/5G wireless private (citata dal 20% degli intervistati) e la gestione/automazione dei processi industriali (20%).

Gli intervistati hanno dichiarato di avere in programma nei prossimi due anni investimenti in progetti edge, sia già esistenti che del tutto nuovi

Come affrontare i problemi di sicurezza dell’edge?

All’espansione dell’edge computing corrisponde, purtroppo, un aumento della superficie di attacco. Sebbene questo sia certamente un problema importante, una strategia edge ponderata e completa non solo terrà conto del valore aziendale su scala, ma anche della sicurezza dell’intero ecosistema edge. La sfida che è più urgente affrontare secondo gli intervistati, invece, è relativa alla sicurezza dei dati, della rete e dei dispositivi, e security fisica/digitale. È in questi ambiti che i professionisti intervistati temono di trovare ostacoli ai propri progetti e sforzi in ambito edge, soprattutto nel momento in cui iniziano a scalarne l’utilizzo e a provare nuovi modi di lavorare.

Andando più a fondo della questione, le tre principali preoccupazioni legate alla sicurezza riguardano gli attacchi informatici (sia interni che esterni) e le vulnerabilità. Le aziende riconoscono che l’espansione dell’infrastruttura edge comporta rischi crescenti. Tuttavia, gli investimenti in strumenti e processi che rafforzano i sistemi edge contro gli attacchi – tra cui la sicurezza shift-left, la gestione della supply chain del software e il rilevamento delle intrusioni – possono limitare questi rischi, senza ostacolare in alcun modo i benefici di business generati dall’edge computing.














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