Decreto Aiuti bis: 5,5 miliardi per le imprese

Approvata la norma a sostegno di Acciaierie d'Italia, che autorizza Invitalia a sottoscrivere aumenti di capitale o strumenti idonei al rafforzamento patrimoniale fino a un miliardo

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Favorire l’attrazione degli investimenti in settori strategici del Paese, come i semiconduttori, e lo sviluppo di filiere industriali sul territorio nazionale: sono gli obiettivi delle misure a sostegno della competitività delle imprese contenute nel decreto Aiuti bis. Dei circa 17 miliardi di euro complessivi stanziati dal Governo, circa 5,5 miliardi sono a favore delle imprese, mentre 1,2 miliardi è destinato al taglio del cuneo fiscale.

In particolare, su richiesta del ministro Giancarlo Giorgetti sono stati rifinanziati i contratti di sviluppo per 40 milioni nel 2022, 400 milioni nel 2023, 12 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030. Nuove risorse sono state stanziate anche per gli Ipcei: 20 milioni nel 2022, 350 milioni nel 2023 e 35 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030.







«È un ottimo segnale – ha dichiarato Giorgetti – per lo sviluppo della nostra economia. Questi strumenti hanno dimostrato di funzionare molto bene e dare ottimi risultati».

Le modalità operative e le procedure per l’attuazione del nuovo intervento sulla ricezione tv in zone montane sono rimesse ad un apposito decreto del Ministro dello sviluppo economico, da emanarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore della disposizione di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Approvata anche la norma a sostegno di Acciaierie d’Italia che autorizza Invitalia a sottoscrivere aumenti di capitale o diversi strumenti, comunque idonei al rafforzamento patrimoniale, fino ad un miliardo. Riguardo alla vecchia compagnia aerea Alitalia, sono state adottate diposizioni per assicurare per l’intero anno in corso, sotto il profilo della provvista finanziaria, le residue attività, in primo luogo inerenti i rimborsi ai viaggiatori e la gestione del personale in carico all’AS .

Nel Cdm è stato infine deciso di prorogare l’azzeramento degli oneri generali di sistema per l’elettricità, esteso al quarto trimestre 2022, la riduzione al 5% dell’aliquota Iva sul gas, estesa al 31 dicembre, ma anche l’abbattimento degli oneri generali sul gas, che è stato portato al 31 dicembre, così come è stato prolungato fino a dicembre il cosiddetto bonus sociale su bollette elettriche e gas che prevede che le famiglie con Isee inferiore a 12 mila euro siano esentate dall’impatto dell’aumento dei costi dell’energia. Infine è stato prorogato il taglio delle accise sulla benzina e gasolio gpl.














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