La ricerca è di rilevanza mondiale, visto che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), 17,7 milioni di decessi sono attribuibili a malattie cardiovascolari, pari al 31% della mortalità globale totale. Di questi decessi, circa 6,7 milioni sono dovuti a un ictus, attacchi cerebrali dovuti alla distruzione di un vaso sanguigno nel cervello.
Il filo robotico al Nitinol
Il robot del MIT è un filo capace di scivolare nei percorsi stretti e sinuosi caratteristici del sistema cerebrovascolare. Controllato magneticamente a distanza da un medico, questo “robot morbido” a forma di verme potrebbe essere combinato con le tecniche endovascolari esistenti.
Oggi, per distruggere un coagulo di sangue, i medici usano un catetere e un filo rigido chiamato “guida”. Alla fine del quale una parte metallica macina il coagulo e i pezzi vengono aspirati dal catetere. Questa procedura richiede l’uso della fluoroscopia (l’iniezione nel sangue di un prodotto a raggi X) che permette oggi al chirurgo di guidare correttamente i suoi strumenti nel corpo del paziente.
Il filo guida robotico può muoversi nei vasi sanguigni senza danneggiarli, il nucleo del filo robotico è realizzato in una lega di nichel-titanio, o Nitinol, ricoperto da una pasta gommosa in cui sono state incorporate particelle magnetiche. Un idrogel – un materiale biocompatibile costituito principalmente da acqua – copre il tutto. Il filo diventa quindi liscio impedendo attriti con la superficie dei vasi, lavorando su una scala submillimetrica. I ricercatori ritengono che sarebbe possibile aggiungere accessori per esempio un laser o per fargli consegnare coagulanti.
I ricercatori hanno creato la replica di un cervello umano in cui i vasi di silicone sono stati riempiti con un liquido che simula la viscosità del sangue (foto sotto). Il thread è comunque riuscito a farsi strada. Il prossimo passo è il test su un cervello animale.