«L’Italia è uno dei più importanti Paesi marittimi del mondo: muove via mare circa il 6o% delle merci in import ed export. Le notizie che stiamo ricevendo da diversi Paesi nei quali operiamo, relative all’interdizione dei porti alle navi che abbiamo scalato negli ultimi 15 giorni l’Italia, sono estremamente preoccupanti. Non sono a rischio solo le nostre imprese di navigazione, alle quali è impedito di operare per il solo fatto di essere italiane, ma il Paese intero. Infatti, qualora tali provvedimenti dovessero essere adottati da altre nazioni geopoliticamente strategiche, vi sarebbero gravissime ripercussioni per la nostra economia che, va ricordato, è principalmente di trasformazione».
Questo il grido d’allarme congiunto di Assarmatori, Confitarma e Federagenti, espresso in una lettera indirizzata ai Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della Salute. Lo shipping intero vive con estrema preoccupazione l’evolversi della grave emergenza Covid-19 anche per l’impatto che questa situazione sta avendo e continuerà ad avere sul sistema socioeconomico italiano.
L’armamento italiano, le imprese di armamento che operano nel nostro Paese e le agenzie marittime si sono sin da subito messe a disposizione, attraverso i loro rappresentanti, delle Autorità nazionali e locali per contribuire alla soluzione di questa crisi sanitaria che ha colpito particolarmente il nostro Paese e che sta discriminando l’Italia e gli italiani nel mondo. Ma le problematiche che riguardano i trasporti marittimi sono numerose ed è urgente individuare soluzione adeguate a garantire l’operatività delle navi e la regolarità dei traffici.
Più della metà dei Paesi del mondo sta bloccando i movimenti italiani nei propri porti, per garantire il contenimento sanitario da Coronavirus. Il comparto della logistica marittima nazionale sta attraversando una situazione di emergenza totale: servono dunque misure concrete da parte del Governo, per evitare che le navi italiane si fermino.