Covid-19, Confindustria: governo vari piano shock per liquidità alle imprese

Bene i provvedimenti fino ad ora adottati, ma devono essere messe in campo risorse quantitativamente più rilevanti. La Confederazione: “Decisivo il ruolo dell’Europa”

Con il Decreto “Cura Italia” il Governo ha già messo in campo una serie di provvedimenti volti alla ripartenza economica del Paese, o quantomeno a contenere i danni di una crisi che potrebbe rivelarsi letale per molte aziende. Sanità, lavoro, liquidità, fisco: nulla è stato trascurato.

Ma, secondo Confindustria, non mancano aspetti da rafforzare e da perfezionare, nonostante sia da apprezzare la capacità di reazione messa in campo dal Governo. Si tratta comunque di una prima risposta all’emergenza economica, che necessita di un’azione successiva altrettanto rapida, incisiva negli strumenti e massiva da un punto di vista delle risorse, per consentire di affrontare le gravi conseguenze che questa emergenza determinerà sulle imprese e sull’economia del Paese, prima che diventino irreversibili.







«Serve un piano shock che impegni risorse quantitativamente rilevanti – sottolinea Confindustria – che sostenga la liquidità delle imprese, a partire da rateizzazioni fiscali e meccanismi di compensazione, e faccia leva su tutte quelle misure necessarie per far fronte ai rilevanti cali della domanda privata e, quindi, di fatturato delle imprese».

Nel riconoscere, pertanto, l’importante sforzo compiuto dal Governo, la Confederazione guidata da Vincenzo Boccia che si dia fin d’ora il quadro delle prossime “tappe”, per restituire fiducia rispetto a un percorso di ricostruzione che dovrà far seguito a un evento correttamente equiparato a una guerra.

«Serve un comitato nazionale per l’emergenza economica, e Confindustria è a disposizione, che metta insieme proposte e le realizzi quanto prima – conclude la nota – Decisivo, in questo contesto, sarà il ruolo dell’Europa: in questi giorni ha assunto decisioni incoraggianti, come la sospensione di alcune clausole del Patto di Stabilità e Crescita e le misure temporanee sugli aiuti di Stato, ma che è ora chiamata a compiere azioni straordinarie per preservare i cittadini europei da una crisi le cui conseguenze rischiano di essere estremamente pesanti e di incidere irreversibilmente sul nostro modello economico e sociale».














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