di Piero Macrì ♦︎ WebEx, piattaforma di collaboration della multinazionale californiana, utilizza una regia digitalizzata basata su intelligenza artificiale e cognitive computing in grado di capire il contesto aziendale, rendendo più immediata l’interazione uomo-macchina e creando maggior autonomia funzionale
Servizi di messaggistica istantanea, chat, videochiamate, i digital workplace aziendali si sono arricchiti nel tempo di tutta una serie di strumenti di derivazione consumer che hanno contribuito a rendere disponibili servizi “anytime, anywhere from anydevice” coerenti con la digital transformation. Con l’avvento del cloud e la contestuale progressione di servizi videoconferenza e collaborazione di ogni genere e grado, l’offerta si è arricchita lasciando le aziende nella condizione di poter acquisire di volta in volta i servizi più appropriati in modalità as a service. E l’evoluzione non si ferma.
Sono infatti attesi significativi cambiamenti nella user experience. Come dimostrano gli annunci relativi a WebEx Meetings, la soluzione di web conferencing di Cisco, sono due i fattori che premono verso una diversa proposizione dell’utilizzo di piattaforme di collaboration: cognitive computing e intelligenza artificiale. Tecnologie che serviranno, da una parte a semplificare e rendere più immediata l’interazione uomo-macchina, non più basata su un approccio di tipo computazionale ma sul linguaggio naturale, e dall’altra a creare una maggiora autonomia funzionale grazie ad analisi avanzate di dati e immagini per fornire informazioni utili in base al contesto collaborativo.
In buona, come affermato Michele Dalmazzoni, collaboration & industry digitization leader di Cisco Italia, significa avere capacità di mettere a punto una logica di controllo dove è implicita l’implementazione di un sistema WebEx in grado di interagire con la logica di comportamento del sistema fisico di riferimento (spazio e persone), in modo da avere la possibilità di controllarlo in maniera appropriata.
I numeri di WebEx
La piattaforma di collaboration di Cisco prevede tre servizi: la videoconferenza di Meetings, la collaboration di Teams e la comunicazione di Calling ed è disponibile ormai da qualche anno anche in cloud. WebEx Meetings vanta il market share globale più ampio in termini di servizi erogati on e off premise. Nell’ultimo anno ha erogato 85 miliardi di minuti di conferenza per un totale di 360 milioni di meeting coinvolgendo più di un miliardo di persone. La soluzione ha inoltre ottenuto il miglior punteggio in termini di performance complessive sia da Gartner che da Idc. Microsoft segue in seconda posizione. Il gigante del software è però anche un partner importante. Le soluzioni di collaboration di Cisco implementate dalle aziende prevedono infatti una forte integrazione con l’ambiente collaborativo per eccellenza ovvero Office, in particolare con Outlook e Calendario.
Semplificazione innanzitutto, ma anche intelligenza
Quanti di noi non hanno mai avuto problemi nell’utilizzo dei sistemi di videocomunicazione? Dateci qualcosa che sia di immediato utilizzo, che si avvii con un semplice pulsante e che non ci obblighi a dovere ricorrere al tecnico di turno, chiedono gli utenti. Insomma, per quanto riguarda la videoconference l’oggetto del desiderio è qualcosa di semplice e stupido come la tv, ma allo stesso tempo intelligente. Ecco quindi che in Web Meetings arrivano nuove e intelligenti funzionalità. Tra queste Proactive Join che riconosce l’utente presente nella stanza e, se registrato per una riunione, la fa partire al tocco di un pulsante, senza alcuna configurazione necessaria. E poi People Insights, che fornisce informazioni puntuali su chi abbiamo di fronte. Per aggiungere una persona al meeting basterà poi il semplice comando “aggiungi xxx” e First Match si occuperà di capire in base al contesto e alle abitudini quali fra le tante xxx in rubrica sia quella desiderata. Infine, la telecamera ha una sua intelligenza spaziale che viene ulteriormente potenziata: inquadra nella giusta dimensione le persone che di volta in volta prendono la parola senza che sia necessario alcun intervento dell’operatore (face tracking), prevede il riconoscimento facciale, esegue analisi e bilanciamento dell’audio in funzione degli spazi.
L’intelligenza conversazionale
«Con le nuove funzionalità, l’intelligenza artificiale diventa sempre più protagonista rendendo i meeting a distanza di un livello superiore sia dal punto di vista della qualità che delle funzioni», afferma Dalmazzoni. L’intelligenza conversazionale che viene oggi implementata in WebEx deriva dall’acquisizione di Mendmeld avvenuta nel maggio del 2018. «MindMeld offre una piattaforma di intelligenza artificiale unica per la creazione di interfacce di conversazione uomo-macchina. Grazie alla sua tecnologia di apprendimento automatico, garantisce una precisione simile a quella umana agli assistenti vocali e di chat. È grazie all’Ai se il sistema è in grado di riconoscere le persone che partecipano alla riunione».