La piattaforma Cloud presentata da Engineering è frutto di una visione che da anni punta sull’approccio multi-cloud ibrido e oggi trova riscontro in un mercato sempre più consapevole della continua evoluzione dei servizi “sulla nuvola”, della molteplicità dei fornitori e della necessità di far convivere il cloud, pubblico o privato, con le infrastrutture e i servizi on-premise.
Cloud si basa sui 4 data center di Engineering (gruppo tecnologico che nel 2019 ha fatturato 1,270 miliardi di euro) interconnessi fra loro con link ad alta velocità che attualmente gestiscono già 21.000 server per conto di 400 clienti. È una soluzione basata su Openstack e Vmware che integra le piattaforme dei più importanti partner hyperscale: Amazon, Google e Microsoft.
«L’emergenza Coronavirus ha creato profonda sofferenza ma ha anche tracciato
cambiamenti positivi», ha dichiarato Francesco Bonfiglio ceo di Engineering D.HUB, la società del gruppo a cui fanno capo le attività di Cloud. «È emerso con chiarezza che chi aveva iniziato un percorso di digitalizzazione ha saputo reagire meglio. Si è compiuto un salto quantico in avanti da cui non si tornerà indietro. Ora ci si prepara ad affrontare la durissima congiuntura economica e per le aziende è ancora più vitale avere flessibilità, indipendenza dalle tecnologie e rapida capacità di trasformazione. In questi anni abbiamo lavorato per incapsulare la complessità crescente delle tecnologie dentro piattaforme aperte e scalabili, per permettere di rifocalizzare l’attenzione dei clienti dalla tecnologia al disegno di nuovi servizi e modelli digitali. Senza Cloud non esisterebbe la rivoluzione digitale».